Nel 2023 l'economia lucana ha rallentato
Il rapporto di Banca d'Italia con l'analisi congiunturale
sabato 11 novembre 2023
"Nei primi nove mesi di quest'anno la crescita dell'economia lucana ha rallentato". Lo rileva Banca d'Italia che nei giorni scorsi, nella sede di Potenza, ha presentato il rapporto "L'economia della Basilicata - Aggiornamento congiunturale".
Secondo quanto stimato dall'indicatore trimestrale delle economie regionali della Banca d'Italia (Iter) nel primo semestre del 2023 il prodotto è aumentato dell'1,1 per cento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, un valore sostanzialmente analogo a quello dell'Italia e del Mezzogiorno (1,2 per cento) e di molto inferiore alla media del 2022 (3,0 per cento). "Le informazioni disponibili - sostiene il report - indicano che la debolezza dell'attività economica si sarebbe estesa anche al terzo trimestre".
L'industria ha mostrato alcuni segnali positivi, che derivano soprattutto dal parziale recupero dell'automotive mentre il valore della produzione delle estrazioni di petrolio e gas si è ridotto nel primo semestre di quest'anno, per effetto del calo delle quantità di idrocarburi estratte e, soprattutto, della marcata flessione dei corsi. L'incertezza sulle prospettive macroeconomiche, acuita anche dalle tensioni geopolitiche, e l'aumento del costo del denaro hanno reso più fiacca la dinamica degli investimenti delle imprese industriali, che è stata solo in parte sostenuta dagli interventi finanziati dal Pnrr.
L'attività del settore edile si è indebolita nel segmento residenziale perché è diminuito il ricorso ai bonus fiscali. Il settore terziario, invece, ha invece continuato a crescere, sostenuto dal buon andamento del turismo.
"Le attese per il 2023 sulla redditività delle imprese lucane rimangono nel complesso moderatamente favorevoli", rileva ancora Banca d'Italia. I prestiti erogati al settore produttivo si sono ridotti lievemente nei primi mesi di quest'anno, condizionati dall'aumento del livello dei tassi, dall'indebolimento dell'attività di investimento e, dal lato dell'offerta, da condizioni di accesso al credito più restrittive. "Nei primi sei mesi dell'anno l'occupazione è aumentata in regione - è un altro esito del rapporto - l'incremento ha riguardato esclusivamente il lavoro alle dipendenze, mentre quello autonomo ha continuato a contrarsi". Le attivazioni nette di nuove posizioni di lavoro dipendente sono state nel complesso superiori rispetto a quelle del primo semestre del 2022, risultando più basse solo nell'edilizia.
La partecipazione al mercato del lavoro ha beneficiato sia del maggior numero di occupati sia dell'aumento delle persone in cerca di occupazione; sull'offerta di lavoro continua a incidere negativamente la dinamica della popolazione in età lavorativa. L'inflazione è inferiore alla media nazionale.
Nonostante i segnali positivi dell'inflazione e dell'occupazione, nel corso del 2023 i consumi delle famiglie hanno rallentato perché "il potere d'acquisto - spiega il rapporto - continua a risentire del rialzo dei prezzi". Di conseguenza, per effetto della minore crescita del credito alle famiglie e del calo dei prestiti alle imprese, i finanziamenti alla clientela residente in Basilicata, in aumento lo scorso anno, hanno registrato ''una sostanziale stagnazione nei dodici mesi terminanti ad agosto''.
Secondo quanto stimato dall'indicatore trimestrale delle economie regionali della Banca d'Italia (Iter) nel primo semestre del 2023 il prodotto è aumentato dell'1,1 per cento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, un valore sostanzialmente analogo a quello dell'Italia e del Mezzogiorno (1,2 per cento) e di molto inferiore alla media del 2022 (3,0 per cento). "Le informazioni disponibili - sostiene il report - indicano che la debolezza dell'attività economica si sarebbe estesa anche al terzo trimestre".
L'industria ha mostrato alcuni segnali positivi, che derivano soprattutto dal parziale recupero dell'automotive mentre il valore della produzione delle estrazioni di petrolio e gas si è ridotto nel primo semestre di quest'anno, per effetto del calo delle quantità di idrocarburi estratte e, soprattutto, della marcata flessione dei corsi. L'incertezza sulle prospettive macroeconomiche, acuita anche dalle tensioni geopolitiche, e l'aumento del costo del denaro hanno reso più fiacca la dinamica degli investimenti delle imprese industriali, che è stata solo in parte sostenuta dagli interventi finanziati dal Pnrr.
L'attività del settore edile si è indebolita nel segmento residenziale perché è diminuito il ricorso ai bonus fiscali. Il settore terziario, invece, ha invece continuato a crescere, sostenuto dal buon andamento del turismo.
"Le attese per il 2023 sulla redditività delle imprese lucane rimangono nel complesso moderatamente favorevoli", rileva ancora Banca d'Italia. I prestiti erogati al settore produttivo si sono ridotti lievemente nei primi mesi di quest'anno, condizionati dall'aumento del livello dei tassi, dall'indebolimento dell'attività di investimento e, dal lato dell'offerta, da condizioni di accesso al credito più restrittive. "Nei primi sei mesi dell'anno l'occupazione è aumentata in regione - è un altro esito del rapporto - l'incremento ha riguardato esclusivamente il lavoro alle dipendenze, mentre quello autonomo ha continuato a contrarsi". Le attivazioni nette di nuove posizioni di lavoro dipendente sono state nel complesso superiori rispetto a quelle del primo semestre del 2022, risultando più basse solo nell'edilizia.
La partecipazione al mercato del lavoro ha beneficiato sia del maggior numero di occupati sia dell'aumento delle persone in cerca di occupazione; sull'offerta di lavoro continua a incidere negativamente la dinamica della popolazione in età lavorativa. L'inflazione è inferiore alla media nazionale.
Nonostante i segnali positivi dell'inflazione e dell'occupazione, nel corso del 2023 i consumi delle famiglie hanno rallentato perché "il potere d'acquisto - spiega il rapporto - continua a risentire del rialzo dei prezzi". Di conseguenza, per effetto della minore crescita del credito alle famiglie e del calo dei prestiti alle imprese, i finanziamenti alla clientela residente in Basilicata, in aumento lo scorso anno, hanno registrato ''una sostanziale stagnazione nei dodici mesi terminanti ad agosto''.