Natuzzi, trovata l'intesa con i sindacati

1.400 contratti di solidarietà e 5 milioni di investimenti

mercoledì 14 gennaio 2015 14.45
Buone notizie per i lavoratori della Natuzzi. Dopo mesi di trattative, ieri, finalmente, si è giunti ad una bozza di accordo tra i vertici dell'azienda e i sindacati. Contratti di solidarietà per 1.400 lavoratori, reingresso nel mondo del lavoro, sempre con contratto di solidarietà, per un centinaio di dipendenti attualmente in cassa integrazione, cassa integrazione straordinaria per 309 persone con l'impegno di sistemarle nel tempo nelle cosiddette "newco", anticipazione della solidarietà da parte dell'azienda. Questi i provvedimenti più importanti ipotizzati nel corso dell'incontro durato circa cinque ore a Roma presso la sede di Confindustria.

Secondo quanto riportato dai sindacati, tutto ciò è accompagnato da un piano di investimenti pari a 5 milioni di euro che saranno utilizzati per "nuove linee produttive e una complessiva riorganizzazione, al fine di migliorare la competitività. Ulteriori investimenti verranno finalizzati alla formazione del personale", a renderlo noto sono Feneal Filca Fillea. Concordata, inoltre, la riduzione del costo del lavoro in una percentuale tra il 5 e il 6%, grazie al congelamento dei permessi retribuiti (cosiddetti Rol) e degli scatti di anzianità (nella misura del 60%) fino al 2018 e al contenimento e riformulazione dei permessi sindacali. Tra le buone notizie, la riapertura del sito di Ginosa, a patto che vengano raggiunti i volumi e i livelli di produttività definiti dal piano industriale.

Saranno, infine, coinvolte le Rsu e le organizzazioni sindacali nella attività di monitoraggio degli investimenti e della riorganizzazione di ogni singolo stabilimento e l'istituzione di una commissione nazionale per la verifica delle strategie complessive del gruppo Natuzzi.

"La sensazione è quella di aver raggiunto il miglior accordo possibile – scrive il segretario generale della Feneal Uil di Puglia, Salvatore Bevilacqua - viste anche le premesse da cui eravamo partiti. Naturalmente è presto per fare qualsiasi valutazione perché ora ci sono da effettuare tutti i passaggi tra le rappresentanze dei lavoratori e tra i lavoratori stessi. Se vi sarà condivisione, si potrà poi andare alla sottoscrizione dell'accordo vero e proprio col Ministero del Lavoro. Noi lavoreremo per questo".