Murales nei Sassi, problema della collettività?
Assemblea partecipata più dai non materani. Il Csoa cerca il dialogo
martedì 4 marzo 2014
8.00
Ma quel murales sarà davvero un problema di tutti? La domanda nasce spontanea. L'assemblea pubblica, indetta dal Centro sociale Le Fucine dell'Eco, ha portato in piazzetta Garibaldi pochi materani e tanti ospiti da fuori città.
Nonostante la presenza maggiore provenisse da fuori città, il dibattito è stato intenso ed acceso. Si è discusso della presenza in città di un Centro sociale, la sua utilità e quanto prodotto in questi circa due anni di attività: dalla cultura alla musica, passando per la funzione politica e propositiva di un gruppo di giovani interessati ad occuparsi del proprio territorio.
Al termine del dibattito emerge chiara una posizione: "vogliamo un dialogo con la città e le Istituzioni" dicono. Infatti, l'invito fatto anche all'amministrazione è stato vano, ma l'ala di incertezza che si respira, se sarà presa definitivamente o meno la scelta di propendere per uno sgombero, lascia un velo di mistero sulla vicenda.
"Abbiamo rivalutato uno spazio della città lasciato in rovina, portando tantissime attività che abbiamo condiviso con la città e non solo - rispondono dall'assemblea - siamo pronti a dialogare con la città e l'amministrazione, con il sindaco in prima persona". Si vuole evitare lo scontro. "Non abbiamo intenzione di arrivare ad uno scontro, ma siamo pronti a parlare del problema. Se dovesse essere davvero solo il murales potremmo anche farne a meno".
Intanto, si attende una posizione ufficiale da parte dell'amministrazione. Per ora resta solamente una dichiarazione del sindaco che parla di sgombero dell'ex scuola dell'infanzia, ma non ancora confermata. Intanto, l'assemblea permanente continua la sua attività nel Centro sociale e la situazione resta immutata dopo il polverone innalzatosi nei giorni scorsi e che, soprattutto sui social network, ha trovato terreno fertile per un acceso dibattito.
Nonostante la presenza maggiore provenisse da fuori città, il dibattito è stato intenso ed acceso. Si è discusso della presenza in città di un Centro sociale, la sua utilità e quanto prodotto in questi circa due anni di attività: dalla cultura alla musica, passando per la funzione politica e propositiva di un gruppo di giovani interessati ad occuparsi del proprio territorio.
Al termine del dibattito emerge chiara una posizione: "vogliamo un dialogo con la città e le Istituzioni" dicono. Infatti, l'invito fatto anche all'amministrazione è stato vano, ma l'ala di incertezza che si respira, se sarà presa definitivamente o meno la scelta di propendere per uno sgombero, lascia un velo di mistero sulla vicenda.
"Abbiamo rivalutato uno spazio della città lasciato in rovina, portando tantissime attività che abbiamo condiviso con la città e non solo - rispondono dall'assemblea - siamo pronti a dialogare con la città e l'amministrazione, con il sindaco in prima persona". Si vuole evitare lo scontro. "Non abbiamo intenzione di arrivare ad uno scontro, ma siamo pronti a parlare del problema. Se dovesse essere davvero solo il murales potremmo anche farne a meno".
Intanto, si attende una posizione ufficiale da parte dell'amministrazione. Per ora resta solamente una dichiarazione del sindaco che parla di sgombero dell'ex scuola dell'infanzia, ma non ancora confermata. Intanto, l'assemblea permanente continua la sua attività nel Centro sociale e la situazione resta immutata dopo il polverone innalzatosi nei giorni scorsi e che, soprattutto sui social network, ha trovato terreno fertile per un acceso dibattito.