Monsignor Ligorio saluta la comunità materana
“Legato fortemente a Matera”. Il suo ingresso a Potenza il 9 gennaio 2016.
sabato 19 dicembre 2015
12.59
"Il 19 dicembre del 1997 fui eletto vescovo di Tricarico. Questi 18 anni, per grazia di Dio, gli ho vissuti in Basilicata. Ora il Santo Padre, con i suoi stretti collaboratori, ha deciso di nominarmi arcivescovo della diocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo". Così esordisce monsignor Salvatore Ligorio, ancora per brevissimo tempo vescovo della diocesi di Matera-Irsina, incontrando i giornalisti nel tradizionale appuntamento per gli auguri di Natale.
Ligorio saluterà il 5 gennaio 2016 la comunità materana, per insediarsi come arcivescovo della diocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo il 9 gennaio 2016. "Questo avvicendamento – afferma il vescovo - rigenera e aiuta a confrontarsi con altri orizzonti. La nuova nomina mi permette anche di essere completamente al servizio della Regione Basilicata, dopo aver consolidato i miei rapporti con le comunità di Tricarico, Matera-Irsina ".
Il legame con la città dei Sassi rimane saldo, "non me ne vado da Matera – tiene a precisare Ligorio – ho ricevuto tanto da questa città", ma il punto di osservazione si allarga alla Regione Basilicata. "La nomina di Capitale europea della cultura indica un momento significativo per la Basilicata, un segno di fiducia non racchiuso solo al contesto cittadino". Ed aggiunge in modo assertivo: "Dobbiamo saper afferrare quanto di più significativo, a livello culturale, ci sarà offerto. Turismo e lavoro devono essere i nostri pilastri. E' necessario avere una visione organica, ecco perché dobbiamo puntare sul meridione". Una delle regioni limitrofe con cui dialogare, per il vescovo è la Puglia: "Collaborando con i pugliesi possiamo dare un tono più qualificato al nostro territorio".
Tante le difficoltà durante i 12 anni di operato nella diocesi di Matera-Irsina, affrontate – come illustra il vescovo - con un'unica chiave di lettura: "corresponsabilizzare gli altri: questa è il valore aggiunto che ho cercato di infondere nella comunità". Una comunità che ha sofferto nei momenti bui, come l'immane tragedia di vico Piave, ma comunque "consapevole della sua capacità di rialzarsi". Alle porte la nuova realtà potentina, non priva di insidie: "Adesso vado a Potenza, mi assicurano che il cuore potentino è buono e pronto per essere accolto e ascoltato. Le questioni delicate, come il caso Claps, le affronterò con atteggiamento di ascolto e senza pregiudizi".
Ed infine una buona notizia, come già anticipato dagli organi di stampa nei giorni scorsi. E' prevista probabilmente a marzo 2016, la riapertura al culto, dopo oltre un decennio di restauri, della cattedrale di Matera. "Presumibilmente il 5 marzo 2016 sarà inaugurata la cattedrale con una celebrazione, di cui farò parte con altrettante personalità della nostra chiesa".
Ligorio saluterà il 5 gennaio 2016 la comunità materana, per insediarsi come arcivescovo della diocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo il 9 gennaio 2016. "Questo avvicendamento – afferma il vescovo - rigenera e aiuta a confrontarsi con altri orizzonti. La nuova nomina mi permette anche di essere completamente al servizio della Regione Basilicata, dopo aver consolidato i miei rapporti con le comunità di Tricarico, Matera-Irsina ".
Il legame con la città dei Sassi rimane saldo, "non me ne vado da Matera – tiene a precisare Ligorio – ho ricevuto tanto da questa città", ma il punto di osservazione si allarga alla Regione Basilicata. "La nomina di Capitale europea della cultura indica un momento significativo per la Basilicata, un segno di fiducia non racchiuso solo al contesto cittadino". Ed aggiunge in modo assertivo: "Dobbiamo saper afferrare quanto di più significativo, a livello culturale, ci sarà offerto. Turismo e lavoro devono essere i nostri pilastri. E' necessario avere una visione organica, ecco perché dobbiamo puntare sul meridione". Una delle regioni limitrofe con cui dialogare, per il vescovo è la Puglia: "Collaborando con i pugliesi possiamo dare un tono più qualificato al nostro territorio".
Tante le difficoltà durante i 12 anni di operato nella diocesi di Matera-Irsina, affrontate – come illustra il vescovo - con un'unica chiave di lettura: "corresponsabilizzare gli altri: questa è il valore aggiunto che ho cercato di infondere nella comunità". Una comunità che ha sofferto nei momenti bui, come l'immane tragedia di vico Piave, ma comunque "consapevole della sua capacità di rialzarsi". Alle porte la nuova realtà potentina, non priva di insidie: "Adesso vado a Potenza, mi assicurano che il cuore potentino è buono e pronto per essere accolto e ascoltato. Le questioni delicate, come il caso Claps, le affronterò con atteggiamento di ascolto e senza pregiudizi".
Ed infine una buona notizia, come già anticipato dagli organi di stampa nei giorni scorsi. E' prevista probabilmente a marzo 2016, la riapertura al culto, dopo oltre un decennio di restauri, della cattedrale di Matera. "Presumibilmente il 5 marzo 2016 sarà inaugurata la cattedrale con una celebrazione, di cui farò parte con altrettante personalità della nostra chiesa".