Ricerca ed estrazione di gas e petrolio, mezza Basilicata è idonea
Pubblicato il piano del Ministero della transizione ecologica
martedì 15 febbraio 2022
13.01
Si è concluso l'iter di approvazione del Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI) fortemente voluto dal ministro della Transizione Ecologica Cingolani per sanare il ritardo della sua pubblicazione attesa da anni. Il Piano individua le aree in cui è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale.
L'iter ha visto un complesso lavoro iniziale di mappatura, portata avanti insieme ad istituti di ricerca specializzati (Ispra, Rse), in seguito al quale il Ministero della Transizione Ecologica ha proposto il Piano che è stato così sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), processo che prevede una fase di consultazione interamente pubblica. Il 29 settembre 2021, in linea l'impegno preso, il Piano è stato consegnato dal MiTE avviando così la fase di interlocuzione con la Conferenza Unificata che a dicembre 2021 si è pronunciata positivamente, proponendo il vincolo di valutazione di possibili attività connesse a permessi di ricerca limitandole esclusivamente al gas.
Il PiTESAI ha l'obiettivo di fornire regole certe agli operatori e di accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale definendo le priorità sia in un'ottica di decarbonizzazione - in linea con gli accordi internazionali di tutela dell'ambiente e della biodiversità - che del fabbisogno energetico. Nella realizzazione del Piano, si è tenuto conto dei criteri di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica.
Quasi metà Basilicata rientra tra le "aree idonee". Anche se già negli scorsi anni, prima della moratoria sulle trivellazioni, praticamente in tutte le aree interessate, compresa la costa jonica, sono sorti comitati e sono stati siglati protocolli d'intesa per esprimere il "no". La Basilicata ha già due giacimenti dove si estraggono petrolio e gas.
L'iter ha visto un complesso lavoro iniziale di mappatura, portata avanti insieme ad istituti di ricerca specializzati (Ispra, Rse), in seguito al quale il Ministero della Transizione Ecologica ha proposto il Piano che è stato così sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), processo che prevede una fase di consultazione interamente pubblica. Il 29 settembre 2021, in linea l'impegno preso, il Piano è stato consegnato dal MiTE avviando così la fase di interlocuzione con la Conferenza Unificata che a dicembre 2021 si è pronunciata positivamente, proponendo il vincolo di valutazione di possibili attività connesse a permessi di ricerca limitandole esclusivamente al gas.
Il PiTESAI ha l'obiettivo di fornire regole certe agli operatori e di accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale definendo le priorità sia in un'ottica di decarbonizzazione - in linea con gli accordi internazionali di tutela dell'ambiente e della biodiversità - che del fabbisogno energetico. Nella realizzazione del Piano, si è tenuto conto dei criteri di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica.
Quasi metà Basilicata rientra tra le "aree idonee". Anche se già negli scorsi anni, prima della moratoria sulle trivellazioni, praticamente in tutte le aree interessate, compresa la costa jonica, sono sorti comitati e sono stati siglati protocolli d'intesa per esprimere il "no". La Basilicata ha già due giacimenti dove si estraggono petrolio e gas.