Matera Pride: Volt presenta storie di lavoro

Approfondimento sui diritti della comunità Lgbtq+

mercoledì 5 luglio 2023
Come consuetudine, anche quest'anno Volt sostiene il Matera Pride, proponendo iniziative di riflessione e approfondimento sulle tematiche dei diritti delle persone lgbtq+. Quest'anno, il titolo dell'evento organizzato dal partito europeista è: "Ma io lavoro!". L'argomento proposto riguarda l'inserimento nel mondo delle professioni e la capacità del sistema economico di essere "friendly", cioè di accogliere lavoratori – che si tratti di collaboratori, dipendenti, professionisti o imprenditori - a prescindere dall'orientamento sessuale. L'iniziativa "Ma io lavoro!" si svolgerà sabato 8 luglio alle ore 10,30 nel complesso rupestre San Giorgio, in via Sette Dolori a Matera.

Protagonisti dell'incontro saranno proprio persone lgbqt+ che – intervistate dal coordinatore di Volt Basilicata, Eustachio Follia – racconteranno le proprie storie ed esperienze, in alcuni casi positive, in altri non prive di difficoltà. All'incontro prenderà parte anche il segretario regionale della Cgil, Fernando Mega.

"Sin da quando Volt si è proposto nel nostro territorio– afferma Eustachio Follia -, abbiamo dato vita ad iniziative che hanno trovato consenso, addirittura entusiasmo tra i cittadini: nel 2019 abbiamo illuminato la facciata del Palazzo del Comune di Matera, in via Aldo Moro, con i colori dell'arcobaleno, inaugurando una serie di attività nell'ambito del progetto 'i love Matera'. E così fino allo scorso anno, quando abbiamo messo a confronto un prete ed un ex prete sui temi dell'omosessualità. L'iniziativa di quest'anno intende scavare nella realtà e nella quotidianità, esplorando le possibilità e le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.

"Volt da sempre è impegnato in iniziative per promuovere i diritti di tutte le persone ed in ogni campo –conclude Follia -. Rispetto ad alcuni anni fa registriamo un clima che progressivamente diventa sempre più positivo; siamo una comunità che sa accogliere, nonostante qualche frangia figlia di una cultura retrograda ma ormai largamente minoritaria, e nonostante qualche resistenza anche nel Consiglio comunale, pur camuffata dietro presunti impedimenti di carattere formale".