Matera luogo di dialogo interreligioso
Incontro tra comunità cristiane, ebraiche e musulmane per "Pax Mater"
martedì 17 settembre 2019
16.36
Matera come luogo di dialogo interreligioso attraverso l'arte e la scultura. E' la proposta lanciata dal Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, nel corso dell'incontro del Summit europeo ebraico-islamico organizzato nell'ambito di "Pax Mater", l'iniziativa ideata dalla Fondazione Città della Pace del Premio Nobel Betty Williams.
All'incontro, che si è svolto nella Sala degli Stemmi del Palazzo arcivescovile, hanno preso parte, oltre all'Arcivescovo di Matera-Irsina, Giuseppe Caiazzo e al Sindaco di Matera, 29 leader religiosi provenienti da tutta Europa riuniti nel Consiglio dei capi delle comunità ebraico-islamiche europee. I lavori sono stati introdotti e tradotti dall'Imam di Milano, Yhaya Pallavicini, Presidente del COREIS (Comunità religiosa islamica italiana).
"Matera - ha detto De Ruggieri - può essere il punto di incontro culturale tra queste diverse sensibilità costruendo e riproponendo la sacralità dell'uomo e dando dignità ai valori dell'uomo perché solo così si possono trasformare le barriere in ponti. Un giorno Fausto Melotti mi disse che nelle grotte dei Sassi le sue opere rientravano nel ventre materno. L'idea è che Matera possa ospitare, attraverso la scultura, un momento di sintesi culturale tra le tre le confessioni religiose figlie di Abramo. Vorrei cioè che nei Sassi si possa tenere ogni anno un appuntamento in cui artisti Cristiani, Ebrei e Islamici possano far dialogare i popoli attraverso l'estetica, l'arte e la plasticità delle loro opere".
L'arcivescovo di Matera-Irsina mons. Antonio Giuseppe Caiazzo ha rivolto un saluto alle delegazioni ebree e musulmane. L'arcivescovo ha dato il benvenuto citando un pensiero di Papa Francesco («In un mondo globalizzato, dove sembra sempre più facile scavare distanze e rintanarsi nei propri interessi, siamo chiamati a impegnarci per congiungere fra loro le persone e i popoli. È urgente elaborare assieme memorie di comunione, tessere trame di pacifica convivenza per il futuro: le religioni, se non perseguono vie di pace, smentiscono sé stesse. Esse non possono che costruire ponti: le nostre differenze non devono metterci gli uni contro gli altri».
Ed ha ringraziato: "Grazie per questa gradita visita, per la vostra presenza nella nostra città, per il vostro dialogare, segno di incontro e non di scontro, di amicizia, di fraternità".
All'incontro, che si è svolto nella Sala degli Stemmi del Palazzo arcivescovile, hanno preso parte, oltre all'Arcivescovo di Matera-Irsina, Giuseppe Caiazzo e al Sindaco di Matera, 29 leader religiosi provenienti da tutta Europa riuniti nel Consiglio dei capi delle comunità ebraico-islamiche europee. I lavori sono stati introdotti e tradotti dall'Imam di Milano, Yhaya Pallavicini, Presidente del COREIS (Comunità religiosa islamica italiana).
"Matera - ha detto De Ruggieri - può essere il punto di incontro culturale tra queste diverse sensibilità costruendo e riproponendo la sacralità dell'uomo e dando dignità ai valori dell'uomo perché solo così si possono trasformare le barriere in ponti. Un giorno Fausto Melotti mi disse che nelle grotte dei Sassi le sue opere rientravano nel ventre materno. L'idea è che Matera possa ospitare, attraverso la scultura, un momento di sintesi culturale tra le tre le confessioni religiose figlie di Abramo. Vorrei cioè che nei Sassi si possa tenere ogni anno un appuntamento in cui artisti Cristiani, Ebrei e Islamici possano far dialogare i popoli attraverso l'estetica, l'arte e la plasticità delle loro opere".
L'arcivescovo di Matera-Irsina mons. Antonio Giuseppe Caiazzo ha rivolto un saluto alle delegazioni ebree e musulmane. L'arcivescovo ha dato il benvenuto citando un pensiero di Papa Francesco («In un mondo globalizzato, dove sembra sempre più facile scavare distanze e rintanarsi nei propri interessi, siamo chiamati a impegnarci per congiungere fra loro le persone e i popoli. È urgente elaborare assieme memorie di comunione, tessere trame di pacifica convivenza per il futuro: le religioni, se non perseguono vie di pace, smentiscono sé stesse. Esse non possono che costruire ponti: le nostre differenze non devono metterci gli uni contro gli altri».
Ed ha ringraziato: "Grazie per questa gradita visita, per la vostra presenza nella nostra città, per il vostro dialogare, segno di incontro e non di scontro, di amicizia, di fraternità".