Matera, i contadini lucani e pugliesi buttano grano e clementine
Protesta analoga a quella dei pastori della Sardegna
martedì 19 marzo 2019
18.47
I contadini lucani e pugliesi replicano la protesta dei pastori sardi. Oggi a Serramarina di Metaponto allevatori della provincia di Matera, di Altamura e di altri Comuni della Puglia hanno buttato a terra grano, cereali, arance.
L'iniziativa è stata promossa dal movimento Riscatto, in collaborazione con le sigle autonome LiberiAgricoltori e Altragricoltura, a sostegno dell'appello lanciato dai pastori sardi ed a favore dell'agricoltura lucana e pugliese.
Prima una decina di trattori è stata disposta lungo la strada provinciale 3 Metaponto-Matera all'altezza di Serramarina, quindi l'atto forte e simbolico di buttare a terra alcuni quantitativi di latte, legumi, cereali, frutta e ortaggi per protestare contro le speculazioni sul prezzo.
''Se il latte ovino in Sardegna viene pagato 60 centesimi quando costa almeno un euro produrlo - sostengono gli organizzatori del movimento Riscatto - cosa è il grano a 18 euro a quintale mentre costa produrlo 35 euro? cosa sono 20 centesimi che gli speculatori vorrebbero pagare per le clementine quanto costa produrle almeno 50?''. Per i manifestanti si tratta di un ''medioevo di uno sfruttamento selvaggio che sta cancellando il futuro della nostra agricoltura e condannando i cittadini a consumare prodotti che nulla hanno a che fare con il nostro territorio e che provengono da aree del pianeta dove altre terre, altri agricoltori e lavoratori saranno stati sfruttati''.
Per questo si chiede al Governo una riforma della terra e come primo atto quello di garantire ''il diritto a produrre con il riconoscimento del prezzo minimo allineato alla garanzia di remunerazione dei costi produttivi''.
L'iniziativa è stata promossa dal movimento Riscatto, in collaborazione con le sigle autonome LiberiAgricoltori e Altragricoltura, a sostegno dell'appello lanciato dai pastori sardi ed a favore dell'agricoltura lucana e pugliese.
Prima una decina di trattori è stata disposta lungo la strada provinciale 3 Metaponto-Matera all'altezza di Serramarina, quindi l'atto forte e simbolico di buttare a terra alcuni quantitativi di latte, legumi, cereali, frutta e ortaggi per protestare contro le speculazioni sul prezzo.
''Se il latte ovino in Sardegna viene pagato 60 centesimi quando costa almeno un euro produrlo - sostengono gli organizzatori del movimento Riscatto - cosa è il grano a 18 euro a quintale mentre costa produrlo 35 euro? cosa sono 20 centesimi che gli speculatori vorrebbero pagare per le clementine quanto costa produrle almeno 50?''. Per i manifestanti si tratta di un ''medioevo di uno sfruttamento selvaggio che sta cancellando il futuro della nostra agricoltura e condannando i cittadini a consumare prodotti che nulla hanno a che fare con il nostro territorio e che provengono da aree del pianeta dove altre terre, altri agricoltori e lavoratori saranno stati sfruttati''.
Per questo si chiede al Governo una riforma della terra e come primo atto quello di garantire ''il diritto a produrre con il riconoscimento del prezzo minimo allineato alla garanzia di remunerazione dei costi produttivi''.