Matera, città intelligente
Innovazione al servizio dei beni architettonici. Se ne parla a Ferrara
lunedì 3 marzo 2014
10.45
L'innovazione e la ricerca al servizio di città più sicure grazie alla prevenzione dei disastri ambientali.
Questo il motivo della partecipazione del Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, all'incontro "'Smart cities' e tecnologie innovative al servizio delle città - Ferrara, Matera ed Enna città laboratorio per una migliore qualità di vita" previsto questa mattina alle 10:45 nella sala del consiglio comunale della città di Ferrara.
Un convegno per "città intelligenti" il cui obiettivo è presentare pubblicamente il progetto CLARA (Cloud Platform and smart underground imaging for natural Risk Assessment). Il progetto, finanziato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, prevede lo sviluppo di sensori, tecnologie e sistemi innovativi per la diagnostica non invasiva del sottosuolo, per la mitigazione del rischio sismico e idrogeologico e individua come tre casi di studio i territori comunali di Ferrara, Matera ed Enna. Si tratta di una grande opportunità che prevede per Matera, come per le altre realtà territoriali partner del progetto, la redazione di un piano di prevenzione del rischio sismico e di salvaguardia di beni architettonici e monumentali.
L'incontro di questa mattina vedrà la partecipazione di sindaci, tecnici e operatori delle città e delle aziende coinvolte, insieme al Rettore e a docenti dell'Università di Ferrara e sarà possibile seguirlo in diretta streaming sul sito www.comune.fe.it .
Obiettivo del progetto è sperimentare e promuovere l'utilizzo di un sistema innovato integrato per la gestione dei rischi naturali in ambiente urbano e periurbano. In particolare, nella città di Matera si effettuerà uno studio del sottosuolo urbano nel centro storico dei Sassi al fine di mitigare gli effetti dei dissesti idrogeologici e sismici attraverso una maggiore conoscenza del territorio.
Un programma in piena linea col percorso Open Data che Matera sta compiendo. Queste "smart technologies", infatti, adotteranno i paradigmi di open-government ed open-data, anche per il coinvolgimento attivo della popolazione alla percezione, comunicazione e mitigazione dei rischi naturali, per lo sviluppo di comunità resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici e per una consapevole partecipazione pubblica alle politiche ambientali.
"Sono argomenti che ci interessano molto e che stiamo realizzando con partner nazionali – ha dichiarato Adduce – grazie alla spinta all'innovazione che ci arriva dal percorso di candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019 stiamo realizzando tanti bei progetti e tanti sono già in cantiere per il futuro".
Il piano di lavoro CLARA ha un valore che si aggira complessivamente sui 20 milioni di euro finanziati per la maggior parte dal MIUR. Vede come soggetto promotore il CNR-IMAA e un partenariato misto pubblico-privato costituito da Centri di Ricerca (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste), Università (Università di Ferrara, Università La Sapienza di Roma, Università di Catania, Università di Enna), grandi imprese (tra le quali e-Geos, Meridionale Impianti, Sidercem, IDS, Gruppo HERA) e PMI (Tecnoin, Sinergis, altre) con forte propensione all'innovazione ed un sistema di stakeholders (Comune di Ferrara, Comune di Matera, Protezione Civile della Provincia di Enna) capace di esprimere una domanda "Intelligente" e con forti contenuti tecnologici.
Questo il motivo della partecipazione del Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, all'incontro "'Smart cities' e tecnologie innovative al servizio delle città - Ferrara, Matera ed Enna città laboratorio per una migliore qualità di vita" previsto questa mattina alle 10:45 nella sala del consiglio comunale della città di Ferrara.
Un convegno per "città intelligenti" il cui obiettivo è presentare pubblicamente il progetto CLARA (Cloud Platform and smart underground imaging for natural Risk Assessment). Il progetto, finanziato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, prevede lo sviluppo di sensori, tecnologie e sistemi innovativi per la diagnostica non invasiva del sottosuolo, per la mitigazione del rischio sismico e idrogeologico e individua come tre casi di studio i territori comunali di Ferrara, Matera ed Enna. Si tratta di una grande opportunità che prevede per Matera, come per le altre realtà territoriali partner del progetto, la redazione di un piano di prevenzione del rischio sismico e di salvaguardia di beni architettonici e monumentali.
L'incontro di questa mattina vedrà la partecipazione di sindaci, tecnici e operatori delle città e delle aziende coinvolte, insieme al Rettore e a docenti dell'Università di Ferrara e sarà possibile seguirlo in diretta streaming sul sito www.comune.fe.it .
Obiettivo del progetto è sperimentare e promuovere l'utilizzo di un sistema innovato integrato per la gestione dei rischi naturali in ambiente urbano e periurbano. In particolare, nella città di Matera si effettuerà uno studio del sottosuolo urbano nel centro storico dei Sassi al fine di mitigare gli effetti dei dissesti idrogeologici e sismici attraverso una maggiore conoscenza del territorio.
Un programma in piena linea col percorso Open Data che Matera sta compiendo. Queste "smart technologies", infatti, adotteranno i paradigmi di open-government ed open-data, anche per il coinvolgimento attivo della popolazione alla percezione, comunicazione e mitigazione dei rischi naturali, per lo sviluppo di comunità resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici e per una consapevole partecipazione pubblica alle politiche ambientali.
"Sono argomenti che ci interessano molto e che stiamo realizzando con partner nazionali – ha dichiarato Adduce – grazie alla spinta all'innovazione che ci arriva dal percorso di candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019 stiamo realizzando tanti bei progetti e tanti sono già in cantiere per il futuro".
Il piano di lavoro CLARA ha un valore che si aggira complessivamente sui 20 milioni di euro finanziati per la maggior parte dal MIUR. Vede come soggetto promotore il CNR-IMAA e un partenariato misto pubblico-privato costituito da Centri di Ricerca (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste), Università (Università di Ferrara, Università La Sapienza di Roma, Università di Catania, Università di Enna), grandi imprese (tra le quali e-Geos, Meridionale Impianti, Sidercem, IDS, Gruppo HERA) e PMI (Tecnoin, Sinergis, altre) con forte propensione all'innovazione ed un sistema di stakeholders (Comune di Ferrara, Comune di Matera, Protezione Civile della Provincia di Enna) capace di esprimere una domanda "Intelligente" e con forti contenuti tecnologici.