Matera celebra Santa Lucia

Le iniziative della parrocchia di San Pietro Caveoso

sabato 13 dicembre 2014 9.42
La Parrocchia di San Pietro Caveoso a Matera, in occasione della prossima festività di Santa Lucia che ricorre il 13 Dicembre, promuove iniziative di preghiera, riflessione e proposta culturale.

Come ogni anno la Parrocchia ha previsto due momenti intensi e complementari: alle ore 16:00 la celebrazione Eucaristica, che sarà presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Salvatore Ligorio nella suggestiva chiesa di santa Lucia alle Malve; e successivamente, alle ore 17:00, avrà luogo l'approfondimento con dibattito presso la Chiesa di San Pietro. Il tema proposto è "Guardiamo la realtà di oggi con occhi nuovi".

Oltre a Monsignor Salvatore Ligorio, parteciperanno alla tavola rotonda, Don Vito Telesca, vicario generale della diocesi di Potenza, che proporrà un momento di riflessione su come essere protagonisti di cultura nuova per i tempi nuovi, a partire dalla fede; Angelo Tortorelli, presidente della Camera di Commercio di Matera, che relazionerà su Matera capitale della cultura 2019; e, infine, Rossella Tosto, in veste di moderatrice del dibattito. Previsto, inoltre, un momento di convivialità conclusivo.

L'evento si inserisce nel programma pastorale 2014-2015 della Parrocchia, iscritto nelle più ampie linee guida offerte dalla diocesi, intitolato: "Ecco: io faccio nuove tutte le cose. Dalle radici originarie ai tempi nuovi per nuovi frutti, potando e coltivando RINNOVAMENTO".

"Il programma è tutto un invito esplicito e diretto - spiega in una nota il parroco Don Cosimo Papapietro - che sprona, pur fra le difficoltà esistenti, a raccogliere la sfida dell'apertura, perseguendola nell'agire quotidiano, nella propria persona e nella relazione con gli altri. La comunità intera è impegnata, di fronte al bisogno, a farsi ancora più forte, solidale e coesa con un programma d'azione alto e adeguato allo scopo.
Consapevoli della fede che ci ha generati, dell'appartenenza alla fraternità ecclesiale, opera con l'unico fine che ci accomuna nel servire l'annuncio del Vangelo, nonché consapevole della contemporaneità e contestualità in cui l'opera profusa va a collocarsi. Ciascuno deve in tal senso interrogarsi rispetto al fine, nell'espletamento del proprio compito in ambito familiare, professionale, culturale, sociale ed economico, nel rapporto con gli altri componenti della Comunità e con tutti coloro che con essa si interfacciano o che semplicemente s'incontrano (anche immigrati, anche semplici turisti, visitatori e passanti d'un giorno o di un istante), operando per il rinnovamento di ciò che rischia di inaridirsi".