Matera celebra il pensiero di Adriano Olivetti

Studiosi e imprenditori a confronto. L'ingegnere piemontese "creò" il borgo La Martella

venerdì 11 ottobre 2019
E' Matera quest'anno la città scelta per il "focus Adriano Olivetti". Un imprenditore e professionista lungimirante che ha fatto di un metodo di lavoro un sistema che ancora oggi rappresenta una condotta da imitare per una economia sostenibile.

Lo sviluppo urbano di Matera si lega proprio ad Adriano Olivetti in quanto fu lui il promotore della creazione del Borgo La Martella.

A confronto dunque a Matera, nella tre giornate della VI Edizione del "Focus Adriano Olivetti", in corso di svolgimento da ieri e fino a domenica, presso il Cinema Teatro Comunale, studiosi e imprenditori provenienti da tutta Italia che dibattono sulla possibilità di incrociare il modello di impresa Olivetti (il «come fare») e l'agenda 2030 dell'ONU con i suoi 17 obiettivi strategici per salvare il Pianeta (il «cosa fare»).

L'obiettivo è quello di esportare il pensiero olivettiano in uno scambio di idee tra imprenditori che testimonieranno le proprie esperienze, così da far propria la consapevolezza sulla responsabilità di vivere, agire e produrre all'interno di una comunità.

Tenendo ben a mente e 17 regole dell'agenda Onu per salvare il Pianeta, ovvero: sconfiggere la povertà; Sconfiggere la fame; Garantire salute e benessere; Offrire istruzione di qualità; Promuovere parità di genere; Garantire acqua pulita e servizi igienico sanitari; Ottenere energia pulita e accessibile; Offrire lavoro dignitoso e crescita economica; Promuovere imprese, innovazione e infrastrutture sostenibili; Ridurre le disuguaglianze; Costruire città e comunità sostenibili; Educare a consumo e produzione responsabili; Lottare contro il cambiamento climatico; Proteggere la vita sott'acqua; Proteggere la vita sulla terra; Instaurare pace, giustizia e istituzioni solide e Unirsi in partnership per obiettivi concreti.

Un modo concreto di guardare al futuro ed all'economia con l'auspicio da parte di Michele Fasano, curatore del Focus, "che le imprese tornino finalmente a generare cultura, assumendosi in toto le responsabilità verso i sistemi ecologico-sociali che esse abitano. Non c'è altra scelta possibile di fronte all'emergenza ecologica".