"Matera può diventare capitale mondiale rupestre"

Ne è convinto l'arch. Pietro Laureano, promotore del riconoscimento Unesco

lunedì 17 dicembre 2018
E se Matera oltre ad essere la Capitale europea della cultura 2019, diventasse Capitale mondiale del Rupestre? Non una utopica visione ma una vera e propria proposta progettuale.

Una proposta che è stata lanciata da uno dei più autorevoli e profondi conoscitori del territorio, nonché artefice della candidatura della città del Sassi al Patrimonio dell'Unesco, l'architetto Pietro Laureano.

L'idea è davvero affascinante e si fonda su dati di fatto certi: l'habitat rupestre del materano, infatti, dovrebbe fungere da esempio rispetto alle azioni meritorie di recupero e valorizzazione e di circolarità economica, che rientrano nel programma stilato dall'Onu con l'agenda 2030, relativamente alla sostenibilità.

L'annuncio di Laureano è giunto a margine del convengo organizzato dall'Icomos (Consiglio internazionale dei Monumenti e dei Siti Unesco) proprio in occasione del venticinquesimo anniversario del riconoscimento dei Sassi, quale sito patrimonio dell'Umanità. Laureano ha già annunciato le intenzioni del Icomos di lavorare nel corso del prossimo anno affinché si possa raggiungere lo scopo di far riconoscere Matera, come Capitale mondiale del Rupestre.

Infatti, i requisiti richiesti dall'Onu ci sono tutti. "La città è un valido esempio di economia circolare, sul piano architettonico e funzionale -spiega Laureano-. I rioni Sassi sono un esempio di una città dove negli anni lo scavo delle grotte ha fornito il materiale per costruire e ricostruire. Inoltre, l'ambiente conserva e produce quelle energie, si pensi ai saperi e alle tecniche legate al sistema di raccolta delle acque, che alimentano l'economia circolare".

Ecco perché le caratteristiche della città rappresentano la sua forza. "In un contesto mondiale- conclude l'architetto materano- dove inquinamento e problematiche di sostenibilità impongono di guardare con attenzione alla storia dell'uomo e dell'ambiente in cui ha vissuto e vive. Facendo ovviamente attenzione agli eccessi dei flussi turistici e all'uso improprio dei luoghi, come sta accadendo per tante città d'arte".

Insomma, ci sono tutte le carte in regola per far sì che la città dei Sassi raggiunga quest'altro importante traguardo.