Matera 2019, Adduce: “Matera diventi il malleolo della Murgia”
I comuni del territorio celebrano la vittoria della Città dei Sassi
sabato 15 novembre 2014
8.26
"E' stato un esperimento grandioso. Ci abbiamo messo tutti il cuore, il sentimento, anche chi all'inizio era incerto".
Le parole con cui il sindaco di Matera Salvatore Adduce celebra la vittoria di Matera Capitale europea della Cultura 2019 fanno riecheggiare, in toni pacati e nelle sedi istituzionali, il grido di gioia della piazza che lo scorso 17 ottobre ha accolto lo storico trionfo della Città dei Sassi.
Un consiglio comunale, quello di ieri, appositamente dedicato all'evento, alla presenza di sindaci e amministratori del territorio, non solo lucani ma anche della vicina murgia barese (presenti il primo cittadino di Santeramo, Michele D'Ambrosio, quello di Altamura Mario Stacca, insieme all'assessore alla cultura Giovanni Saponaro, e il consigliere Giacinto Lagreca in rappresentanza di Gravina), esponenti del mondo della cultura e degli ordini professionali cittadini. Assente il presidente della Regione Marcello Pittella, che in un messaggio assicura vicinanza a Matera, a partire dagli imminenti incontri con i ministri Giannini e Franceschini.
"Ringrazio i sindaci presenti, ed il consiglio, anche per i momenti critici e polemici – esordisce Adduce - Questo traguardo non è il frutto di 5 anni ma di un lavoro enorme iniziato tanti anni fa, a partire dalla complessa vicenda della città nel dopoguerra, e poi da un percorso portato avanti da giovani professionisti che hanno richiamato l'attenzione delle istituzioni sul loro progetto. Ha vinto il profilo internazionale di Matera, che ha saputo trasmettere l'opportunità di parlare una lingua universale, al di là di ogni visione localistica".
Una vittoria, secondo il primo cittadino, giunta grazie "all'umiltà di chi è partito senza nemmeno sapere bene di cosa si trattasse, alla consapevolezza che potevamo non farcela, ma senza accontentarci di questo, attingendo alle esperienze passate e presenti delle altre città europee, ponendo i contenuti prima della comunicazione. Ci abbiamo messo tutti il cuore, il sentimento, anche chi all'inizio era incerto". Adduce punta lo sguardo sul territorio, anche al di là della Basilicata: "Manlio Rossi Doria parlava di terra della polpa e terra dell'osso. Matera vuole essere il malleolo della Murgia, l'osso che dà movimento a questo organismo. Non ci devono essere barriere tra i comuni, anche se divisi da un confine". Infine, un appello ai giovani: "Basta giaculatorie del Sud che piange miseria, occorre mettersi in gioco per far nascere una nuova classe dirigente. Il dossier è un progetto che nasce dal basso e che coinvolgerà la prossima generazione. Da Matera 2019 non uscirà la soluzione di tutti i nostri problemi, ma un metodo per porre le basi dello sviluppo".
A Paolo Verri, presidente del Comitato Matera 2019, è toccato ripercorrere le non facili fasi dell'iter della candidatura: "Non ci siamo presentati ad un concorso di bellezza, abbiamo vinto perché abbiamo rispettato le regole e saputo rispondere alle domande, trovando la capacità di stupire la giuria, soprattutto in merito al quesito: 'cosa avete da dire ad un cittadino europeo del 2019?'" Verri poi traccia la rotta per i programmi futuri: "Non si possono fare politiche adeguate con i soli fondi pubblici. Occorre fare in fretta ciò che non si è fatto finora, abbiamo un'occasione unica per essere leader del Mezzogiorno".
Il tema unisce per una volta maggioranza e opposizione, sia pure con sfumature diverse: "Sui grandi temi non ci devono essere divisioni – dichiara Angelo Tosto annunciando le dimissioni da consigliere per ragioni estranee al tema in oggetto – dopo una falsa partenza, in cui non c'era un indirizzo comune, bisogna lavorare assieme, per colmare i ritardi. Il futuro è ancora più difficile, resteremo capitale della cultura se ce lo meriteremo." "Il risultato ci rende fieri e orgogliosi – è il commento di Adriano Pedicini – ora ci attende una campagna elettorale dura e competitiva, chiunque vinca sappia cogliere il valore di questa eredità". "Non è un traguardo raggiunto ma un punto di partenza – dichiara Angelo Raffaele Cotugno – occorre un percorso di trasparenza e partecipazione per quanto non è stato ancora fatto". "Per attuare il dossier ci vuole umiltà – afferma Francesco Paolo Manicone – non possiamo sprecare l'occasione di dimostrare che un altro sud è possibile".
Critico l'intervento dell'on. Mirella Liuzzi del Movimento 5 Stelle: "Se abbiamo vinto è grazie alla voglia di rivalsa che ho visto negli occhi dei cittadini", dichiara la giovane parlamentare, che punta il dito contro "errori e superficialità: Matera prenda posizione contro l'estrazione del petrolio, senza dimenticare che siamo agli ultimi posti per gli edifici scolastici". Maria Antezza, senatrice del Pd, definisce Matera "capofila di un modello di politiche culturali", sottolineando che "i privati devono diventare alfieri del partenariato". Per Cosimo Latronico, parlamentare di Forza Italia, la vittoria è "una sfida dell'Europa nei confronti di tutte le periferie e della loro capacità di essere protagoniste".
L'ex sindaco Francesco Saverio Acito ripercorre le tappe amministrative del rilancio di Matera, "diventata da vergogna a occasione nazionale", ma è il consigliere regionale ed ex capogabinetto comunale Roberto Cifarelli a proiettare, in conclusione, il discorso verso il futuro e riassumendo un sentimento diffuso e trasversale: "E' stata una vittoria tra scetticismo e difficoltà economiche. Ha vinto una classe dirigente illuminata, ora i materni non devono più vergognarsi della loro storia, accettando la sfida fino in fondo".
Le parole con cui il sindaco di Matera Salvatore Adduce celebra la vittoria di Matera Capitale europea della Cultura 2019 fanno riecheggiare, in toni pacati e nelle sedi istituzionali, il grido di gioia della piazza che lo scorso 17 ottobre ha accolto lo storico trionfo della Città dei Sassi.
Un consiglio comunale, quello di ieri, appositamente dedicato all'evento, alla presenza di sindaci e amministratori del territorio, non solo lucani ma anche della vicina murgia barese (presenti il primo cittadino di Santeramo, Michele D'Ambrosio, quello di Altamura Mario Stacca, insieme all'assessore alla cultura Giovanni Saponaro, e il consigliere Giacinto Lagreca in rappresentanza di Gravina), esponenti del mondo della cultura e degli ordini professionali cittadini. Assente il presidente della Regione Marcello Pittella, che in un messaggio assicura vicinanza a Matera, a partire dagli imminenti incontri con i ministri Giannini e Franceschini.
"Ringrazio i sindaci presenti, ed il consiglio, anche per i momenti critici e polemici – esordisce Adduce - Questo traguardo non è il frutto di 5 anni ma di un lavoro enorme iniziato tanti anni fa, a partire dalla complessa vicenda della città nel dopoguerra, e poi da un percorso portato avanti da giovani professionisti che hanno richiamato l'attenzione delle istituzioni sul loro progetto. Ha vinto il profilo internazionale di Matera, che ha saputo trasmettere l'opportunità di parlare una lingua universale, al di là di ogni visione localistica".
Una vittoria, secondo il primo cittadino, giunta grazie "all'umiltà di chi è partito senza nemmeno sapere bene di cosa si trattasse, alla consapevolezza che potevamo non farcela, ma senza accontentarci di questo, attingendo alle esperienze passate e presenti delle altre città europee, ponendo i contenuti prima della comunicazione. Ci abbiamo messo tutti il cuore, il sentimento, anche chi all'inizio era incerto". Adduce punta lo sguardo sul territorio, anche al di là della Basilicata: "Manlio Rossi Doria parlava di terra della polpa e terra dell'osso. Matera vuole essere il malleolo della Murgia, l'osso che dà movimento a questo organismo. Non ci devono essere barriere tra i comuni, anche se divisi da un confine". Infine, un appello ai giovani: "Basta giaculatorie del Sud che piange miseria, occorre mettersi in gioco per far nascere una nuova classe dirigente. Il dossier è un progetto che nasce dal basso e che coinvolgerà la prossima generazione. Da Matera 2019 non uscirà la soluzione di tutti i nostri problemi, ma un metodo per porre le basi dello sviluppo".
A Paolo Verri, presidente del Comitato Matera 2019, è toccato ripercorrere le non facili fasi dell'iter della candidatura: "Non ci siamo presentati ad un concorso di bellezza, abbiamo vinto perché abbiamo rispettato le regole e saputo rispondere alle domande, trovando la capacità di stupire la giuria, soprattutto in merito al quesito: 'cosa avete da dire ad un cittadino europeo del 2019?'" Verri poi traccia la rotta per i programmi futuri: "Non si possono fare politiche adeguate con i soli fondi pubblici. Occorre fare in fretta ciò che non si è fatto finora, abbiamo un'occasione unica per essere leader del Mezzogiorno".
Il tema unisce per una volta maggioranza e opposizione, sia pure con sfumature diverse: "Sui grandi temi non ci devono essere divisioni – dichiara Angelo Tosto annunciando le dimissioni da consigliere per ragioni estranee al tema in oggetto – dopo una falsa partenza, in cui non c'era un indirizzo comune, bisogna lavorare assieme, per colmare i ritardi. Il futuro è ancora più difficile, resteremo capitale della cultura se ce lo meriteremo." "Il risultato ci rende fieri e orgogliosi – è il commento di Adriano Pedicini – ora ci attende una campagna elettorale dura e competitiva, chiunque vinca sappia cogliere il valore di questa eredità". "Non è un traguardo raggiunto ma un punto di partenza – dichiara Angelo Raffaele Cotugno – occorre un percorso di trasparenza e partecipazione per quanto non è stato ancora fatto". "Per attuare il dossier ci vuole umiltà – afferma Francesco Paolo Manicone – non possiamo sprecare l'occasione di dimostrare che un altro sud è possibile".
Critico l'intervento dell'on. Mirella Liuzzi del Movimento 5 Stelle: "Se abbiamo vinto è grazie alla voglia di rivalsa che ho visto negli occhi dei cittadini", dichiara la giovane parlamentare, che punta il dito contro "errori e superficialità: Matera prenda posizione contro l'estrazione del petrolio, senza dimenticare che siamo agli ultimi posti per gli edifici scolastici". Maria Antezza, senatrice del Pd, definisce Matera "capofila di un modello di politiche culturali", sottolineando che "i privati devono diventare alfieri del partenariato". Per Cosimo Latronico, parlamentare di Forza Italia, la vittoria è "una sfida dell'Europa nei confronti di tutte le periferie e della loro capacità di essere protagoniste".
L'ex sindaco Francesco Saverio Acito ripercorre le tappe amministrative del rilancio di Matera, "diventata da vergogna a occasione nazionale", ma è il consigliere regionale ed ex capogabinetto comunale Roberto Cifarelli a proiettare, in conclusione, il discorso verso il futuro e riassumendo un sentimento diffuso e trasversale: "E' stata una vittoria tra scetticismo e difficoltà economiche. Ha vinto una classe dirigente illuminata, ora i materni non devono più vergognarsi della loro storia, accettando la sfida fino in fondo".