M5S, presentata mozione contro le trivellazioni
"Cosa farà stavolta il consiglio comunale di Matera?"
mercoledì 8 ottobre 2014
9.13
Il Movimento Cinque Stelle di Matera, nonostante gli occhi siano tutti puntati sulla candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019, non dimentica il problema del petrolio e della gestione dei rifiuti in Basilicata.
Gli attivisti del Movimento hanno depositato questa mattina al protocollo comunale una proposta di mozione – indirizzata al Sindaco, Adduce, e a tutti i consiglieri comunali – contro il c.d. "Sblocca-Italia" (D.L. n. 133/2014).
"Un decreto che, violando palesemente la Costituzione, "Sblocca le Trivellazioni", prevedendo la possibilità di trivellare ovunque il territorio lucano, e "Sblocca gli Inceneritori" moltiplicando la costruzione di inceneritori che bruceranno rifiuti (anche pericolosi) provenienti da altre regioni – si legge nella nota inviata alla stampa - la Basilicata diventerebbe così una vera e propria gruviera e un a vantaggio delle multinazionali petrolifere e con pesanti ricadute sull'ambiente e sulla salute dei lucani. In Basilicata si potrebbero costruire nuovi inceneritori e potenziare quelli già esistenti (anche localizzati nelle cementerie, come quella Italcementi a pochi chilometri dai Sassi di Matera)".
Nel dettaglio, la mozione chiede al Consiglio Comunale di Matera di deliberare con urgenza e impegnare formalmente il sindaco e la giunta affinchè:
- si attivino anche presso i competenti uffici ministeriali e della Regione Basilicata, in una attività di monitoraggio che coinvolga associazioni ed esperti del settore e segua ogni iter di richiesta autorizzativa relativa alla ricerca e/o coltivazione di idrocarburi e stoccaggio di gas sul territorio comunale e dei comuni limitrofi;
- presentino, in qualità di amministrazione interessata, le proprie osservazioni ad ogni richiesta di concessione di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in terra o in mare;
- si oppongano a ogni atto legislativo che miri alla modifica della vocazione territoriale stabilita dai piani regolatori, prerogativa fondamentale di governo degli enti locali;
- si oppongano a tutti gli effetti potenzialmente devastanti prodotti dal D.L. 133/2014, compreso lo "Sblocca-Inceneritori", nonostante dati del Ministero della Sanità confermino che entro 3 km dagli inceneritori il rischio di sviluppare dei tumori diventa molto alta;
- promuovano incontri pubblici per la divulgazione e la sensibilizzazione rispetto alle necessità di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili;
- si impegnino (e in particolare il primo cittadino, Sen. Salvatore Adduce) a dichiarare pubblicamente, nelle sedi istituzionali e su tutti i mezzi di informazione, la propria contrarietà ad ogni istanza che sfrutti il territorio con la ricerca e l'estrazione di idrocarburi, attività che chiaramente non riveste caratteri di pubblica utilità essendo ad esclusivo vantaggio di pochissimi privati e a discapito dell'intera comunità della Basilicata.
La domanda provocatoria degli attivisti è, dunque: "Cosa faranno stavolta il Sindaco Adduce e i consiglieri comunali di Matera? Decideranno di non decidere come già accaduto il 16 aprile scorso ignorando oltre duemila firme di cittadini materani che chiedevano di bocciare l'ipotesi di quintuplicazione dell'inceneritore localizzato in Contradada Trasanello, a pochi chilometri da Matera? Oppure finalmente difenderanno Matera e i materani?".
Gli attivisti del Movimento hanno depositato questa mattina al protocollo comunale una proposta di mozione – indirizzata al Sindaco, Adduce, e a tutti i consiglieri comunali – contro il c.d. "Sblocca-Italia" (D.L. n. 133/2014).
"Un decreto che, violando palesemente la Costituzione, "Sblocca le Trivellazioni", prevedendo la possibilità di trivellare ovunque il territorio lucano, e "Sblocca gli Inceneritori" moltiplicando la costruzione di inceneritori che bruceranno rifiuti (anche pericolosi) provenienti da altre regioni – si legge nella nota inviata alla stampa - la Basilicata diventerebbe così una vera e propria gruviera e un a vantaggio delle multinazionali petrolifere e con pesanti ricadute sull'ambiente e sulla salute dei lucani. In Basilicata si potrebbero costruire nuovi inceneritori e potenziare quelli già esistenti (anche localizzati nelle cementerie, come quella Italcementi a pochi chilometri dai Sassi di Matera)".
Nel dettaglio, la mozione chiede al Consiglio Comunale di Matera di deliberare con urgenza e impegnare formalmente il sindaco e la giunta affinchè:
- si attivino anche presso i competenti uffici ministeriali e della Regione Basilicata, in una attività di monitoraggio che coinvolga associazioni ed esperti del settore e segua ogni iter di richiesta autorizzativa relativa alla ricerca e/o coltivazione di idrocarburi e stoccaggio di gas sul territorio comunale e dei comuni limitrofi;
- presentino, in qualità di amministrazione interessata, le proprie osservazioni ad ogni richiesta di concessione di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in terra o in mare;
- si oppongano a ogni atto legislativo che miri alla modifica della vocazione territoriale stabilita dai piani regolatori, prerogativa fondamentale di governo degli enti locali;
- si oppongano a tutti gli effetti potenzialmente devastanti prodotti dal D.L. 133/2014, compreso lo "Sblocca-Inceneritori", nonostante dati del Ministero della Sanità confermino che entro 3 km dagli inceneritori il rischio di sviluppare dei tumori diventa molto alta;
- promuovano incontri pubblici per la divulgazione e la sensibilizzazione rispetto alle necessità di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili;
- si impegnino (e in particolare il primo cittadino, Sen. Salvatore Adduce) a dichiarare pubblicamente, nelle sedi istituzionali e su tutti i mezzi di informazione, la propria contrarietà ad ogni istanza che sfrutti il territorio con la ricerca e l'estrazione di idrocarburi, attività che chiaramente non riveste caratteri di pubblica utilità essendo ad esclusivo vantaggio di pochissimi privati e a discapito dell'intera comunità della Basilicata.
La domanda provocatoria degli attivisti è, dunque: "Cosa faranno stavolta il Sindaco Adduce e i consiglieri comunali di Matera? Decideranno di non decidere come già accaduto il 16 aprile scorso ignorando oltre duemila firme di cittadini materani che chiedevano di bocciare l'ipotesi di quintuplicazione dell'inceneritore localizzato in Contradada Trasanello, a pochi chilometri da Matera? Oppure finalmente difenderanno Matera e i materani?".