Lettera aperta di Raffaello De Ruggieri alla città

L’ex sindaco scrive dopo un'aggressione verbale in piazza

venerdì 11 dicembre 2020 16.40
"Martedì 1 dicembre in Via del Corso sono stato verbalmente aggredito, al limite della violenza fisica, da un eccitato cittadino il quale addebitava al mio ruolo di Sindaco lo "scempio" in atto nell'area di Murgia Timone.

Inizia così una lettera aperta alla città scritta dall'ex sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri. La nota prosegue:

Fino a questo grave episodio non avevo dato importanza all'imperversante squadrismo mediatico dei social network, perché abituato ad essere bersaglio della maldicenza e dell'attivismo nevrotico di chi, in rete, protetto spesso dall'anonimato, offende, minaccia e inveisce.
Poiché questa macchina del fango sta "evolvendo" in quella dei mazzieri è doveroso che la città conosca i fatti nella loro linearità e correttezza storica per individuare titolarità e responsabilità dei soggetti oggi operanti nel recupero dei luoghi della cultura siti in Murgia Timone.
Da questi "tossicodipendenti del rancore" avrei voluto essere giudicato non per la violenza irriguardosa degli attuali lavori di recupero delle chiese rupestri di Murgia Timone, che esulano dalla mia azione, ma sui contenuti del restauro della Cripta del Peccato Originale scoperta, salvata, acquisita, restaurata e resa fruibile dalla mia personale, privata e volontaria iniziativa culturale. Tutti sanno che le metodologie, le tecniche e le soluzioni di conservazione di tale monumento rupestre sono divenute modello di riferimento per tutti gli interventi volti al restauro e alla valorizzazione del patrimonio rupestre meridionale.
Per quello che ho fatto non ho mai goduto di prebende, di rimborsi spese e di onorari per variopinte consulenze.
La mancata applicazione di tale codice di pratica ai denunciati interventi sulla Murgia materana non può essere addebitata ad un Sindaco suicida, inerte o complice, ma alla giuridica estraneità del Comune nella gestione degli interventi in atto e alle spietate e immodificabili procedure di appalto.
Fatta questa premessa è necessario che la comunità sappia che:
1) Il soggetto attuatore degli interventi del Parco della Storia dell'Uomo è Invitalia Spa e non già il Comune di Matera;
2) Il progetto del Parco della Storia dell'Uomo è stato affidato ad Invitalia per esplicita volontà della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2016 per garantire la puntualità degli interventi;
3) Invitalia ha provveduto alla pubblicazione di un bando per la progettazione e, successivamente, ad un altro bando per l'esecuzione delle opere da realizzare;
4) Il ruolo del Comune di Matera si è tradotto solo nell'offrire l'idea progettuale del Parco della Storia dell'Uomo con la sua articolazione temporale e spaziale (Parco della Preistoria, Parco della Civiltà Rupestre, Parco della Civiltà Contadina, Parco delle Stelle) e nell'offrire raccomandazioni, molte volte non accolte, perché in contrasto con la rigida immodificabilità di un progetto approvato, contrattualizzato e quindi appaltato;
5) Il progetto vincitore della gara è stato studiato, approfondito e infine validato dopo circa una ventina di riunioni della conferenza di servizio che è organismo tecnico, non politico, a cui hanno partecipato tra gli altri Ministero dei Beni culturali, Ministero dell'Ambiente, Soprintendenza, Ente Parco della Murgia, Regione Basilicata, Provincia oltre al Comune di Matera;
6) Tutto l'iter tecnico-procedurale è stato gestito autonomamente da Invitalia e il Sindaco di Matera non poteva chiedere la modifica di un progetto che ha vinto una gara d'appalto, né ordinare il fermo dei cantieri, in assenza di rilievi giuridicamente rilevanti che devono essere evidenziati dagli organismi tecnici (non politici) competenti. Se fosse intervenuto sarebbe incorso, nella migliore delle ipotesi nel reato di abuso di ufficio, esponendo inoltre il Comune, e quindi la comunità materana, al rischio concreto di un contenzioso plurimilionario con i soggetti aggiudicatari delle gare d'appalto (progettisti e imprese esecutrici).
Per completezza richiamo fatti e atti conseguenti.
La realizzazione del Parco della Storia dell'Uomo venne inserita nel mio programma elettorale del 2015 nella consapevolezza che la nostra città è tra le poche al mondo che può narrare la storia dell'uomo dai buchi neri di una grotta preistorica (le stazioni paleolitiche e neolitiche della Murgia) ai buchi neri dello spazio (il Centro di Geodesia Spaziale). Matera testimonia, infatti, la narrazione visiva della vicenda umana dalla selce al silicio: si può dire che la storia della umanità si immedesima in quella di Matera.
Di qui la urgenza che tale itinerario universale fosse attuato e pronto per il 2019, in modo da affermare nei fatti la scelta comunale di realizzare attrattori esclusivi per un turismo relazionale e di scoperta e non già randagio e di mera curiosità. Bisognava quindi elaborare progetti coerenti ai quali garantire le necessarie risorse.
Di queste visioni da tradurre in azioni si discusse, il 6 aprile 2016, in una riunione romana convocata a Palazzo Chigi dall'allora Presidente del Consiglio, alla presenza di parlamentari lucani e delle massime rappresentanze regionali.
Riconosciuta la qualità del progetto, i finanziamenti furono individuati nelle articolate e mirate disposizioni contenute nella legge di stabilità 2016, mentre il percorso procedurale fu affidato ad uno strumento giuridico che, per snellezza e rapidità, offriva piena e puntuale garanzia operativa.
Nacque così il contratto istituzionale di sviluppo (CIS) di Matera la cui missione è appunto quella di garantire rapidi tempi di attuazione a progetti complessi e innovativi.
Il CIS, inoltre, trovava nell'impegno sottoscritto dal Presidente del Consiglio, dal Ministro dell'Ambiente, dal Ministro delle Infrastrutture, dal Ministro dei Beni e Attività Culturali, dal Ministro della Coesione Territoriale e Mezzogiorno, dal Presidente della Regione Basilicata e, per ultimo, dal Sindaco di Matera, le migliori garanzie istituzionali per l'attuazione del progetto e per attrarre ulteriori risorse in favore del Comune di Matera.
Poiché la struttura comunale, per la inadeguatezza numerica del personale, risultava fragile ed inidonea per l'attuazione di tale corposo programma, l'autorevole consesso istituzionale ritenne unanimemente di assegnare ad Invitalia spa tale compito, proprio perché Invitalia è l'Agenzia Nazionale per l'Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo di Imprese, agisce su mandato del governo nazionale per accrescere la competitività dell'Italia e, in particolare, del Mezzogiorno, ed è strutturata come una Società per azioni al 100% partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze!
Questa scelta scaturiva anche dalla consueta applicazione della disciplina normativa del Contratto Istituzionale di Sviluppo (art. 6 D. Lgs. 88/2011) in cui è previsto espressamente il ricorso a Invitalia per accelerare la realizzazione degli interventi.
Il soggetto Invitalia Spa, quindi, diveniva obbligato soggetto attuatore anche perché, per l'art. 10 della Legge 125/2013, "la Presidenza del Consiglio dei Ministri può avvalersi di Invitalia".
Questa scelta si tradusse nella sottoscrizione del contratto di sviluppo di Matera prevedente un responsabile unico del contratto (RUC), nominato direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, e la designazione di Invitalia spa a soggetto attuatore dei quattro comparti progettuali, facenti parte del Parco della Storia dell'Uomo.
Il RUC, in forza dell'art. 6 del contratto, aveva e ha i compiti di coordinare il processo complessivo di attuazione dei progetti inseriti nel CIS, di verificare semestralmente lo stato di avanzamento degli interventi e il rispetto del cronoprogramma, di esaminare eventuali ritardi, inadempienze ed esiti delle attività di controllo e valutazione, di trasmettere al Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri (non al Sindaco) una relazione annuale sullo stato di attuazione del CIS, evidenziando i risultati, gli eventuali ritardi e le inadempienze registrate.
Infine, nel contratto era stabilito che le risorse finanziarie venivano trasferite, previo nulla osta del RUC, in una contabilità speciale intestata al soggetto attuatore (Invitalia spa).
Cosa è avvenuto?
Il soggetto attuatore, non disponendo di proprie strutture operative, ha bandito gare pubbliche, prima per la scelta dei progetti da appaltare, poi per l'affidamento ad imprese della esecuzione di tali selezionati progetti.
I contratti dei progetti vincenti e quelli per la esecuzione delle opere pubbliche conseguenti sono stati sottoscritti tra gli aggiudicatari dei bandi (professionisti ed imprese) ed Invitalia spa.
Il ruolo del Comune di Matera si è tradotto nell'offrire l'idea progettuale del Parco della Storia dell'Uomo con la sua articolazione temporale e spaziale (Parco della Preistoria, Parco della Civiltà Rupestre, Parco della Civiltà Contadina, Parco delle Stelle) e nell'offrire raccomandazioni, molte volte non accolte, perché in contrasto con l'immutabile progetto approvato, contrattualizzato e quindi appaltato.
A riguardo vi furono alcune sollevate riserve, rimaste "inevase", come la mia denuncia sulla inutilità del rifacimento della strada panoramica di Murgia Timone perché assorbiva rilevanti risorse sottratte all'obiettivo principale del progetto che era quello della conservazione e del restauro dei monumenti rupestri. Così anche la opportunità che le chiusure delle chiese rupestri fossero realizzate con le forme e le funzionalità delle chiusure in ferro già collaudate e apprezzate in effettuati precedenti restauri (cancelli della Madonna delle Virtù, della Cripta del Peccato Originale, di San Nicola dei Greci) ed ancora la necessità di tenuta rispettosa dei cantieri che non potevano essere violentati dall'ordinaria irruzione di mezzi meccanici e dalla presenza di scandalose recinzioni di sicurezza in plastica arancione!
Ero e sono convinto che i lavori di restauro di luoghi "sensibili" escludono l'uso di pesanti e invadenti mezzi meccanici, divieto rispettato nell'opera di conservazione della Cripta del Peccato Originale.
Il Sindaco, quindi, o meglio il governo della Città, è rimasto estraneo a tali percorsi procedurali ed attuativi, nei quali, ogni interferenza politica nei confronti del RUC, del soggetto attuatore, della direzione dei lavori, delle imprese appaltatrici, delle convocate conferenze di servizio - con la partecipazione di numerosi soggetti nazionali, regionali e territoriali - è considerata "abuso" e quindi bandita e impedita.
Di fronte a questo scenario di ruoli e di procedurale vincolanti, che solo in questi ultimi tempi si sta cercando di modificare, l'esistente pestaggio mediatico nei miei confronti rappresenta la comoda individuazione di un moderno manzoniano "untore" per colpire finalmente il Sindaco De Ruggieri e per distruggere l'impegno di una intera vita dedicata al settore specifico, allo studio, alla ricerca, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio rupestre lucano e materano!
I seminatori di questo odio sociale hanno persino ignorato, come innanzi precisato, che le risorse sono direttamente assegnate ad Invitalia e non transitano nel bilancio comunale. Inoltre le opere pubbliche progettate e appaltate non sono inserite nei programmi annuali e triennali delle opere pubbliche di competenza del Comune (è specificamente indicato che il soggetto attuatore non è il Comune ma Invitalia spa).
Alla loro attenzione è sfuggita persino l'assegnazione al Comune di Matera del "Premio Spina", promosso dal Politecnico di Milano. Il progetto comunale di recupero del noto vicinato di Rione Malve, unico segmento del Parco della Storia dell'Uomo gestito direttamente dal Comune, è risultato primo su quaranta concorrenti ed è stato premiato, il 27 maggio 2020, per la raffinata tecnologia applicata alla fruizione di un luogo della cultura, inserito in una più ampia e articolata programmazione (il Parco della Storia dell'Uomo).
Nella motivazione del premio viene riconosciuta una originale progettualità capace di innovare la conservazione, la valorizzazione e la gestione di un sito culturale nel rispetto della identità dei luoghi.
La imperante fiera della maldicenza ignora strumentalmente tutto questo perché i suoi ispiratori ritengono di aver trovato, finalmente, nella mia vicenda personale una breccia nella quale immettere antichi veleni colmi di liberatorie rivincite e di sopite frustrazioni.
Questi stravaganti e disinvolti difensori dell'ambiente ed estensori di liste di proscrizione piuttosto che abbaiare alla luna devono rivolgersi, segnalando le obiettive violenze in atto sul nostro patrimonio rupestre, ai tutori del CIS e alle autorità nazionali deputate alla tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale.
Mi domando: perché le locali cordate ambientaliste non hanno informato del problema le rispettive rappresentanze nazionali? Gli organi nazionali di Lega Ambiente, di Italia Nostra, del WWF, sono stati investiti del problema?
Il mutismo dei livelli nazionali di tali associazioni è incomprensibile e certifica l'autarchia territoriale delle denunce.
Quando impedimmo la devastazione del Metapontino da parte dell'investimento industriale della Liquichimica non inseguimmo le amministrazioni locali, ma organizzammo in Matera (15 e 16 marzo 1975) convegni nazionali con la partecipazione dei massimi rappresentanti italiani degli organismi di tutela, della politica e della cultura lucana, nonché della stessa società Liquichimica, investendo del problema l'autorevolezza di Italia Nostra che a livello nazionale fece propria la nostra battaglia.
In una storica conferenza organizzata in Roma il 10 maggio 1977 nel Circolo della Stampa Estera, denunciarono l'inaudita aggressione al territorio jonico della Basilicata Giorgio Bassani, presidente di Italia Nostra, Fabrizio Giovenale, segretario nazionale di Italia Nostra e Raffaello de Ruggieri del Circolo La Scaletta di Matera.
Così si organizzano e si vincono le battaglie, non gettando acido muriatico sulla figura di un Sindaco, di ieri e di oggi, non responsabile della attività corrosiva in atto sul patrimonio culturale di Murgia Timone.
Oggi, senza gridare "al lupo al lupo" occorre investire del problema i segnalati organi di controllo che verifichino almeno il rigore nella organizzazione dei cantieri che, per inaccettabili e strumentali "ragioni di sicurezza", calpestano e violentano i nostri irripetibili luoghi della cultura rupestre.
Questa è la narrazione dei fatti che offro alla attenzione, alla conoscenza e al giudizio della mia comunità"-


Raffaello de Ruggieri