LEGO SERIOUS PLAY: trovare soluzioni è un gioco da ragazzi
Terzultimo incontro targato Murgia Marketing con il docente milanese Giorgio Beltrami
venerdì 30 marzo 2018
16.00
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare e, con i Lego alla mano, elaborano soluzioni. Quei piccoli pezzettini colorati, assemblabili l'uno con l'altro in infinite modalità, possono aiutare infatti un team a trovare la soluzione migliore ad un determinato problema che si presenta nella propria azienda, in quanto stimolano la creatività, ovvero la capacità di osservare la realtà da differenti punti di vista. A darne prova, la lezione tenuta dal docente milanese Giorgio Beltrami per il terzultimo incontro di Murgia Marketing, progetto ideato da Gianfranco Sardone e risultato vincitore del bando PIN - Pugliesi Innovativi.
Il docente ha illustrato le caratteristiche del metodo "Lego Serious Play", un approccio innovativo alla definizione condivisa di scenari strategici per la crescita e lo sviluppo del business, nonché uno strumento pensato per facilitare processi di comunicazione, generazione di pensiero creativo e strategia, nato proprio all'interno dell'azienda da cui questa metodologia prende il nome, la Lego appunto. Beltrami ha invitato poi i partecipanti a creare con le proprie mani una serie di oggetti, come una torre o una paperella, e ogni creazione è risultata diversa dall'altra, per forma, colori o tecnica di realizzazione applicata, dimostrando innanzitutto che spesso il team non ha chiaro nella mente lo stesso concetto, la stessa visione.
"I bambini - ha affermato il docente Beltrami - giocano tanto per giocare, gli adulti invece giocano con gli obiettivi. L'importante è fidarsi delle proprie mani. Esse guidano lo sviluppo del cervello, infatti è toccando, manipolando, creando, che noi apprendiamo". Attraverso il gioco, il docente ha dimostrato la velocità con cui si realizzano visivamente le proprie idee e soluzioni tridimensionali attraverso i lego, rispetto al doverle riprodurre su carta, nel medesimo lasso di tempo.
Attenzione però, si parla di "PLAY" e non di "GAME". Mentre in italiano vengono tradotte con lo stesso termine, gli inglesi danno sfumature di significato diverse: il termine "GAME" sottintende "competività", quindi "giocare per vincere", mentre "PLAY" indica "cooperazione, collaborazione" e quindi "sviluppare insieme". Ogni idea che prende forma inoltre non va giudicata, ma va ragionata e migliorata.
L'obiettivo del metodo "LEGO SERIOUS PLAY" infatti è quello di: definire soluzioni operative concrete, condivise e praticabili; valorizzare la risorse dell'immaginazione consapevole per la trovare risposte e soluzioni; realizzare un pieno allineamento di individui e gruppi di lavoro/progetto ai valori, alla cultura e agli obiettivi organizzativi; valorizzare l'esperienza di ciascuno e condividerla con tutti; generare e sostenere esperienze di apprendimento collaborativo per soluzioni condivise; creare contesti per capire cosa ciascuno pensa del proprio "fare" e del "fare" altrui; comprendere la complessità del contesto di riferimento rispetto al proprio ruolo, gruppo di lavoro e organizzazione.
Di seguito le immagini a cura della Redazione.
Il docente ha illustrato le caratteristiche del metodo "Lego Serious Play", un approccio innovativo alla definizione condivisa di scenari strategici per la crescita e lo sviluppo del business, nonché uno strumento pensato per facilitare processi di comunicazione, generazione di pensiero creativo e strategia, nato proprio all'interno dell'azienda da cui questa metodologia prende il nome, la Lego appunto. Beltrami ha invitato poi i partecipanti a creare con le proprie mani una serie di oggetti, come una torre o una paperella, e ogni creazione è risultata diversa dall'altra, per forma, colori o tecnica di realizzazione applicata, dimostrando innanzitutto che spesso il team non ha chiaro nella mente lo stesso concetto, la stessa visione.
"I bambini - ha affermato il docente Beltrami - giocano tanto per giocare, gli adulti invece giocano con gli obiettivi. L'importante è fidarsi delle proprie mani. Esse guidano lo sviluppo del cervello, infatti è toccando, manipolando, creando, che noi apprendiamo". Attraverso il gioco, il docente ha dimostrato la velocità con cui si realizzano visivamente le proprie idee e soluzioni tridimensionali attraverso i lego, rispetto al doverle riprodurre su carta, nel medesimo lasso di tempo.
Attenzione però, si parla di "PLAY" e non di "GAME". Mentre in italiano vengono tradotte con lo stesso termine, gli inglesi danno sfumature di significato diverse: il termine "GAME" sottintende "competività", quindi "giocare per vincere", mentre "PLAY" indica "cooperazione, collaborazione" e quindi "sviluppare insieme". Ogni idea che prende forma inoltre non va giudicata, ma va ragionata e migliorata.
L'obiettivo del metodo "LEGO SERIOUS PLAY" infatti è quello di: definire soluzioni operative concrete, condivise e praticabili; valorizzare la risorse dell'immaginazione consapevole per la trovare risposte e soluzioni; realizzare un pieno allineamento di individui e gruppi di lavoro/progetto ai valori, alla cultura e agli obiettivi organizzativi; valorizzare l'esperienza di ciascuno e condividerla con tutti; generare e sostenere esperienze di apprendimento collaborativo per soluzioni condivise; creare contesti per capire cosa ciascuno pensa del proprio "fare" e del "fare" altrui; comprendere la complessità del contesto di riferimento rispetto al proprio ruolo, gruppo di lavoro e organizzazione.
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