Legambiente: è la Festa dell'albero. Saranno piantati 500 arbusti contro il dissesto idrogeologico
Matera sarà riforestata con la volontà e l'impegno dell'associazione e di duecento bambini. La sfida è 100mila alberi per il 2019
giovedì 21 novembre 2013
08.53
Riforestare una città piena di cemento. E' questo il nobile scopo che spinge Legambiente a tornare a gioire nei giorni dedicati della Festa dell'albero.
Assieme ai volontari dell'associazione più attiva sul territorio, in favore dell'ambiente, oggi e sabato, ci saranno duecento bambini, cento per ognuno dei due giorni di attività, che pianteranno circa cinquecento alberi in giro per la città. L'impegno finale è quello di piantare centomila alberi sino al 2019, e l'inizio pare essere molto promettente.
Se durante l'estate l'attività di Legambiente è legata alla salvaguardia di ettari ed ettari di foreste, contro la mannaia degli incendi, in autunno l'attività legata alla possibilità di piantare nuovi semi in previsione di un futuro migliore è l'ottimo deterrente per recuperare le problematiche dei mesi più caldi. Un modo molto attento di mettere in pratica le buone pratiche e diffonderle alla cittadinanza, soprattutto a quelle nuove generazioni pronte a vivere in futuro questa terra.
Questa mattina, dalle ore 10, per un paio d'ore i bambini della scuola di via Lazzazzera saranno impegnati nella posa di 100 semi per altrettanti nuovi alberi. "100 nuovi amici, amici con le radici, piccoli, delicati, bisognosi di cure ed attenzioni, ma saranno in buone mani" assicurano da Legambiente.
Sabato, nuovo appuntamento, questa volta nel rione Serra Rifusa, dove sempre dalle 10, con maggiore tranquillità ed un pò di tempo in più, saranno piantati altri 375 alberelli, utili sia a riforestare la zona che ad escludere il periodo di dissesto idrogeologico. "Piantiamola con il cemento, con gli incendi, con l'avvelenare la Terra. Piantiamoli i 100mila alberi, il futuro è nostro" lo slogan principale dell'evento.
Ed è proprio contro il dissesto idrogeologico che bisogna agire subito. "L'unico modo per affrontare seriamente la problematica legata al dissesto idrogeologico è piantare gli alberi - spiega Pio Acito, esponente principale, a Matera, di Legambiente - Le problematiche sono tante. E' bene ricordarsi che siamo in autunno, ed è vero che erano anni che non vedevamo un autunno nel quale si verificava il vero autunno, ma il periodo piovoso deve essere il benvenuto. Il concentramento in pochi giorni è un problema, con 5-600 millimetri di pioggia all'anno, invece che sparsi in 100 giorni, concentrati in 30, e così ci facciamo del male".
Anche la sempre più cruenta e libertina cementificazione ha fatto la sua parte. "Abbiamo ridotto la permeabilità dei suoli in maniera sempre più evidente - continua Acito -e tutti questi millimetri d'acqua, concentrati scorrono tutti in superficie, facendo danni. Matera è estera su 500 ettari, almeno il 50% dei quali sono impermeabilizzati, cioè ricoperti da cemento o asfalto. Quindi, la pioggia che cade si ripercuote solo sugli altri 250 ettari e la problematica è facile capire che è molto più grossa".
Matera ha diversi punti nevralgici nel quale il dissesto idrogeologico si concentra. "Possiamo parlare proprio di Serra Rifusa - sottolinea Pio Acito - dove la problematica è molto evidente, ma come anche nella zona di Lanera, verso Aia del Cavallo, zona fragilissima e che probabilmente tra non molto vedremo cadere. Ma anche la bellissima collina di Serra Venerdì, che era molto verde, è diventata piena di pali di cemento piantati nel terreno, il che la rende molto, ma molto fragile. Quindi, in buona sostanza c'è tanto lavoro da fare, noi con la possibilità di giocare con i bambini cerchiamo anche di mettere in moto un meccanismo positivo, rilanciando la forestazione delle zone più importanti".
Assieme ai volontari dell'associazione più attiva sul territorio, in favore dell'ambiente, oggi e sabato, ci saranno duecento bambini, cento per ognuno dei due giorni di attività, che pianteranno circa cinquecento alberi in giro per la città. L'impegno finale è quello di piantare centomila alberi sino al 2019, e l'inizio pare essere molto promettente.
Se durante l'estate l'attività di Legambiente è legata alla salvaguardia di ettari ed ettari di foreste, contro la mannaia degli incendi, in autunno l'attività legata alla possibilità di piantare nuovi semi in previsione di un futuro migliore è l'ottimo deterrente per recuperare le problematiche dei mesi più caldi. Un modo molto attento di mettere in pratica le buone pratiche e diffonderle alla cittadinanza, soprattutto a quelle nuove generazioni pronte a vivere in futuro questa terra.
Questa mattina, dalle ore 10, per un paio d'ore i bambini della scuola di via Lazzazzera saranno impegnati nella posa di 100 semi per altrettanti nuovi alberi. "100 nuovi amici, amici con le radici, piccoli, delicati, bisognosi di cure ed attenzioni, ma saranno in buone mani" assicurano da Legambiente.
Sabato, nuovo appuntamento, questa volta nel rione Serra Rifusa, dove sempre dalle 10, con maggiore tranquillità ed un pò di tempo in più, saranno piantati altri 375 alberelli, utili sia a riforestare la zona che ad escludere il periodo di dissesto idrogeologico. "Piantiamola con il cemento, con gli incendi, con l'avvelenare la Terra. Piantiamoli i 100mila alberi, il futuro è nostro" lo slogan principale dell'evento.
Ed è proprio contro il dissesto idrogeologico che bisogna agire subito. "L'unico modo per affrontare seriamente la problematica legata al dissesto idrogeologico è piantare gli alberi - spiega Pio Acito, esponente principale, a Matera, di Legambiente - Le problematiche sono tante. E' bene ricordarsi che siamo in autunno, ed è vero che erano anni che non vedevamo un autunno nel quale si verificava il vero autunno, ma il periodo piovoso deve essere il benvenuto. Il concentramento in pochi giorni è un problema, con 5-600 millimetri di pioggia all'anno, invece che sparsi in 100 giorni, concentrati in 30, e così ci facciamo del male".
Anche la sempre più cruenta e libertina cementificazione ha fatto la sua parte. "Abbiamo ridotto la permeabilità dei suoli in maniera sempre più evidente - continua Acito -e tutti questi millimetri d'acqua, concentrati scorrono tutti in superficie, facendo danni. Matera è estera su 500 ettari, almeno il 50% dei quali sono impermeabilizzati, cioè ricoperti da cemento o asfalto. Quindi, la pioggia che cade si ripercuote solo sugli altri 250 ettari e la problematica è facile capire che è molto più grossa".
Matera ha diversi punti nevralgici nel quale il dissesto idrogeologico si concentra. "Possiamo parlare proprio di Serra Rifusa - sottolinea Pio Acito - dove la problematica è molto evidente, ma come anche nella zona di Lanera, verso Aia del Cavallo, zona fragilissima e che probabilmente tra non molto vedremo cadere. Ma anche la bellissima collina di Serra Venerdì, che era molto verde, è diventata piena di pali di cemento piantati nel terreno, il che la rende molto, ma molto fragile. Quindi, in buona sostanza c'è tanto lavoro da fare, noi con la possibilità di giocare con i bambini cerchiamo anche di mettere in moto un meccanismo positivo, rilanciando la forestazione delle zone più importanti".