Le delibere della Asm ridimensionano l'ospedale di Matera
I medici attaccano. La Regione rassicura: "Non avverrà"
mercoledì 25 novembre 2020
20.34
"Dopo quarant'anni un altro terremoto si abbatte su Matera e la sua Provincia: quello della sanità". Con queste parole l'Ordine provinciale dei medici bocca una delibera della Asm in tema di ristrutturazione della rete ospedaliera. Per il presidente Severino Montemurro c'è la necessità di mantenere l'operatività delle strutture complesse e delle prestazioni di alto livello da esse garantite.
"Si pensi - spiega - agli interventi destinati a pazienti oncologici, indispensabili ai fini della sopravvivenza (asportazione di linfonodi, interventi sui grossi vasi addominali) che non saranno più assicurati e ai trattamenti di chirurgica plastica ricostruttiva per donne operate di tumore al seno. Sorprende infine la decisione di sopprimere il reparto di Geriatria quando il Piano nazionale delle cronicità suggerisce di allargarne l'operatività con consulenze intraospedaliere a favore di altre specialità. Con la soppressione delle unità complesse di Chirurgia vascolare, Chirurgia plastica e Geriatria i chirurghi generalisti perderebbero l'esperienza e la professionalità dei responsabili di tali unità operative; anche alla medicina del territorio verrebbe a mancare un importante supporto".
La Regione assicura che questo non avverrà. In risposta ad una mozione del consigliere regionale del Pd, Roberto Cifarelli, un comunicato congiunto è stato diramato dall'assessore regionale alla sanità Rocco Leone e dai consiglieri regionali Giovanni Vizziello e Piergiorgio Quarto. Rispetto alla delibera della Asl, si tratta di "un provvedimento di un dirigente, quindi un mero atto ragionieristico consequenziale a delle scelte del precedente governo regionale attraverso le Delibere n.604/2017, 1259/2017 e 494/2018 dove, anche se per addolcire la pillola, si deroga fino al 2020, di fatto ha l'effetto di eliminare le Unità Operative Complesse di Geriatria, Chirurgia vascolare e Chirurgia plastica al "Madonna delle Grazie".
"Il provvedimento dirigenziale - dicono - non è frutto di una nostra scelta politica che, in maniera evidente, non potrà mai essere indirizzata a qualsiasi sorta di ridimensionamento, né dell'ospedale di Matera e né di nessun altro presidio regionale. La volontà della Giunta regionale e dell'Assessorato alle politiche della persona è quella di rendere nullo l'effetto dell'atto dirigenziale in oggetto, proprio perché è la volontà politica che ha l'onere di decidere".
"Si pensi - spiega - agli interventi destinati a pazienti oncologici, indispensabili ai fini della sopravvivenza (asportazione di linfonodi, interventi sui grossi vasi addominali) che non saranno più assicurati e ai trattamenti di chirurgica plastica ricostruttiva per donne operate di tumore al seno. Sorprende infine la decisione di sopprimere il reparto di Geriatria quando il Piano nazionale delle cronicità suggerisce di allargarne l'operatività con consulenze intraospedaliere a favore di altre specialità. Con la soppressione delle unità complesse di Chirurgia vascolare, Chirurgia plastica e Geriatria i chirurghi generalisti perderebbero l'esperienza e la professionalità dei responsabili di tali unità operative; anche alla medicina del territorio verrebbe a mancare un importante supporto".
La Regione assicura che questo non avverrà. In risposta ad una mozione del consigliere regionale del Pd, Roberto Cifarelli, un comunicato congiunto è stato diramato dall'assessore regionale alla sanità Rocco Leone e dai consiglieri regionali Giovanni Vizziello e Piergiorgio Quarto. Rispetto alla delibera della Asl, si tratta di "un provvedimento di un dirigente, quindi un mero atto ragionieristico consequenziale a delle scelte del precedente governo regionale attraverso le Delibere n.604/2017, 1259/2017 e 494/2018 dove, anche se per addolcire la pillola, si deroga fino al 2020, di fatto ha l'effetto di eliminare le Unità Operative Complesse di Geriatria, Chirurgia vascolare e Chirurgia plastica al "Madonna delle Grazie".
"Il provvedimento dirigenziale - dicono - non è frutto di una nostra scelta politica che, in maniera evidente, non potrà mai essere indirizzata a qualsiasi sorta di ridimensionamento, né dell'ospedale di Matera e né di nessun altro presidio regionale. La volontà della Giunta regionale e dell'Assessorato alle politiche della persona è quella di rendere nullo l'effetto dell'atto dirigenziale in oggetto, proprio perché è la volontà politica che ha l'onere di decidere".