Lavori di pubblica utilità per persone condannate
Accordo fra Tribunale e Comune
lunedì 12 settembre 2022
Il Tribunale ordinario di Matera e il Comune hanno firmato una convenzione per l'inserimento di dieci persone all'anno in lavori di pubblica utilità da svolgere presso il Palazzo municipale.
Come previsto dalla norma (art.54 del decreto legislativo n.274/2000), su richiesta dell'imputato, il giudice può applicare la "pena del lavoro di pubblica utilità" che consiste in attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province o i Comuni. Il giudice dispone la durata del lavoro di pubblica utilità con sentenza di condanna o con ordinanza di ammissibilità alla messa alla prova approvando il programma di trattamento predisposto dall'Uepe (ufficio per l'esecuzione penale esterna), nel caso di messa alla prova, che conterrà le mansioni e l'impegno orario. La prestazione è svolta con modalità che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute dell'imputato o del condannato e la sua durata giornaliera non può superare le otto ore. La prestazione di lavoro deve tener conto delle esigenze di vita delle persone, delle competenze e abilità personali e professionali, dei diritti fondamentali e della dignità della persona.
Hanno firmato la convenzione il presidente del Tribunale di Matera Gaetano Catalani e il sindaco Domenico Bennardi.
Come previsto dalla norma (art.54 del decreto legislativo n.274/2000), su richiesta dell'imputato, il giudice può applicare la "pena del lavoro di pubblica utilità" che consiste in attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province o i Comuni. Il giudice dispone la durata del lavoro di pubblica utilità con sentenza di condanna o con ordinanza di ammissibilità alla messa alla prova approvando il programma di trattamento predisposto dall'Uepe (ufficio per l'esecuzione penale esterna), nel caso di messa alla prova, che conterrà le mansioni e l'impegno orario. La prestazione è svolta con modalità che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute dell'imputato o del condannato e la sua durata giornaliera non può superare le otto ore. La prestazione di lavoro deve tener conto delle esigenze di vita delle persone, delle competenze e abilità personali e professionali, dei diritti fondamentali e della dignità della persona.
Hanno firmato la convenzione il presidente del Tribunale di Matera Gaetano Catalani e il sindaco Domenico Bennardi.