La vergogna in via Bramante

La scuola elementare sgomberata ad agosto diventa dormitorio e abitazione per immigrati

giovedì 2 gennaio 2014 14.23
L'incresciosa vicenda della scuola elementare di via Bramante prende una piega sempre peggiore.

Dopo un lungo periodo di inattività, con l'attesa dei fondi per poterla ricostruire, probabilmente dopo averla rasa al suolo per motivi di sicurezza. Era l'agosto 2013 quando, per motivi legati all'instabilità strutturale della scuola, motivo per il quale si decretò il rischio di crollo, la scuola fu resa inagibile.

Da quel momento non essendoci controllo, quello che si è verificato oggi è sotto gli occhi di tutti. A segnalarlo, con delle immagini forti, segno di devasto, ma anche di utilizzo della struttura come alloggio, arrivano le immagini e le parole del consigliere di minoranza, Adriano Pedicini.

"2019 volte vergogna - questa scritta campeggia sul muro nei pressi della scuola elementare di via Bramante - si legge nella nota di Pedicini - V'è da chiedersi se l'anonimo scrittore avrà avuto buone ragioni per poter stendere questo messaggio; per capirlo bisogna entrare nella scuola a qualche mese dalla sua chiusura e convincersi che quanto scritto fuori appare riduttivo perché quello che rimane di una scuola è solo un lontano ricordo, tutto è stato saccheggiato e distrutto".

Subito dopo la chiusura le classi del plesso sono state distribuite nelle scuole di Via Marconi, di piazza degli Olmi e di via Lazazzera. "Oggi arrivi in questa scuola abbandonata da qualche mese e trovi la porta aperta poi, quando si è dentro, ciò che subito ti colpisce e il forte odore di escrementi, qualche residuo di cibo e le scritte in arabo sui muri - continua Adriano Pedicini - Non ti ci vuole molto a capire che in quella struttura ci vive qualcuno, ma soprattutto che hanno rubato tutto; intorno demolizione e razzia. Si preleva tutto ciò che può avere una qualunque utilità economica, persino i termosifoni sono stati smontati per essere venduti come ferro".

Un duro colpo, soprattutto perchè proprio la scuola di via Bramante aveva già subito interventi importanti. "Al termine dello scorso anno scolastico, l'amministrazione comunale ha eseguito i lavori di straordinaria manutenzione, ristrutturazione e adeguamento e messa in sicurezza dell'impianto elettrico ed antincendio della scuola elementare di via Bramante, per un importo complessivo di 320 mila euro, denaro della comunità buttato e non servito a nulla, perché dopo alcuni mesi dall'ultimazione dei lavori la scuola è stata chiusa -sottolinea il consigliere comunale - La distruzione e evidente in ogni angolo di questa grande struttura; vetri rotti ovunque e termosifoni scardinati dalle pareti, porte e finestre smontate e portate via, così come tanti arredi, computer, pannelli e quadri elettrici nuovi, lampadari, quel che non è stato asportato è stato demolito".

La visione all'interno della scuola lascia alquanto perplessi. "Al primo piano si trova la segreteria con vetrate infrante, armadi aperti e rovistati alla ricerca di qualcosa, carte e dati sensibili gettati per terra, l'intero archivio della scuola con i dati degli insegnati fruibili a chiunque. E' al piano terra che trovi gli alloggi di chi vuole ripararsi dal freddo, aule oggi adibite a dormitorio, con fetidi materassi in terra, senza lenzuola e con coperte accatastate sui giacigli. Poi vi sono anche locali adibiti a cucina di fortuna, pentole bottiglie e alcuni alimenti poggiate su quelle che erano scrivanie e banchi di scuola".

La denuncia. "Il tutto nell'indifferenza di chi quella struttura la dovrebbe vigilare ed evitare il saccheggio, cercare di recuperare almeno in parte quanto speso per non creare un maggiore danno alla collettività; impedire che si crei una situazione di estremo degrado e di emergenza - attacca Pedicini - Quello che sta accadendo in quel luogo assume risvolti inquietanti, la gente del rione ha paura e non si avventura neanche nei pressi della scuola, nessuno tenta di entrare, la paura è grande e si rimane sbigottiti al pensare che chiunque, impunemente possa occupare una struttura e rendere invivibile un quartiere".

Serve una maggiore attenzione per la sicurezza. "Il baricentro della sicurezza e dell'accoglienza è decisamente spostato verso politiche che privilegiano lo stare a guardare, il non far nulla ed il pressapochismo, si fa un solo parlare di questi fondamentali concetti per poi restare passivi, non vi è neanche un lontano pensiero di diffondere sicurezza intesa quale promozione di processi sociali e culturali, soprattutto quando si parla di emigrazione e accoglienza. Credo che chiunque abbia diritto a cercare migliori condizioni di vita e possibilmente nel paese che meglio gradisce, ma è imprescindibile il rispetto delle leggi e del vivere civile; l'accoglienza deve essere sentita quale dovere e le strutture sociali se ne devono far carico, ma nella nostra città è tutto affidato al caos istituzionale più totale, un nota stonata e dissociata, senza dialogo e raffronto tra amministrazione comunale e le organizzazioni caritatevoli che fanno più di quel che possono".

Intanto la situazione resta grave. "Quello che rimane oggi di una scuola pagata dalla comunità con sacrifici è una carcassa svuotata, che rimarrà lì non so per quanto tempo e non ci sono parole che possano esprime meglio il concetto, sono le immagini che più di ogni altra cosa definiscono la realtà. Per tal motivo ritengo di rivolgere un appello - conclude Pedicini - dando informazione di quanto stia accadendo, alle forze dell'ordine affinchè si possano garantire valutazioni sensate della sicurezza urbana atteso che da parte del sindaco su tali aspetti vi è solo silenzio".
Scuola elementare di via Bramante
Scuola elementare di via Bramante
Scuola elementare di via Bramante
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Scuola elementare di via Bramante
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