La tragedia, il day after
La procura apre un'inchiesta per omicidio colposo. Sgomberata tutta l'area
domenica 12 gennaio 2014
11.10
Il day after di una tragedia annunciata è pieno di sgomento e dolore.
Tutti i residenti, intervistati nella lunga giornata di ieri, piena di agonia e speranza sino a tarda serata, hanno denunciato una situazione più volte resa nota, quella di due palazzine piene di crepe, verificatesi a seguito dei lavori in corso al piano terra dello stabile. La prima Scia (Segnalazione certificata inizio attività) era stata chiesta ad agosto, ma respinta per documentazione insufficiente; dunque, la seconda richiesta a dicembre, ma in questo caso l'autorizzazione era ancora al vaglio degli uffici tecnici. Poi l'interruzione dei lavori il 20 dicembre e la ripresa delle attività qualche giorno fa, l'8 gennaio.
Varie le denunce e, poco prima della ripresa dei lavori, una verifica richiesta dai residenti per le crepe sempre più vistose sui muri. La rassicurazione da parte degli organi competenti, poi ieri mattina, alle 7.30 la tragedia.
Una scena vissuta in prima persona da Vito Tortorelli, il primo ad essere aiutato ad uscire dalle macerie. L'anziano, in bagno, era stato poco prima richiamato dalla moglie, che nel frattempo si era affrettata a recarsi in strada dal portone. "Aperta la porta del bagno non c'era più il pavimento, racconta. Ho deciso di scendere via per le macerie, mi sembrava l'unico modo per arrivare giù. Poi mi hanno aiutato ad uscire". Per lui solamente un evidente cerotto sulla testa.
Intanto la Procura della Repubblica di Matera, coordinata dal Pm Annunziata Cazzetta, ha aperto un'inchiesta contro ignoti per omicidio colposo. Le indagini sono condotte dai Carabinieri. L'ingegnere strutturista, Michele Colella, perito incaricato dalla stessa Procura, ha effettuato, insieme ai tecnici del Comune, a Vigili del Fuoco e Carabinieri le prime verifiche sul luogo del crollo. Importante sarà fare luce su tutti i momenti che hanno portato anche ad evitare lo sgombero precedente la tragedia, rassicurando i residenti.
A seguito della tragedia, in vico Piave 18, il sindaco Salvatore Adduce, ha emesso un'ordinanza di sgombero dei palazzi adiacenti, fino al numero civico 26 dalla tarda mattinata di ieri.
Inoltre, da stamane in municipio è stato attivato il Coc, il Centro operativo comunale della protezione civile che ha posto subito in essere iniziative per il soccorso sanitario e psicologico delle persone coinvolte direttamente o indirettamente nel crollo ed è stato messo a disposizione un servizio di ristoro rivolto a tutti coloro che in queste ore si sono adoperati con grande generosità nel mettere in salvo le persone e che stanno incessantemente lavorando per ritrovare le due persone disperse e sgomberare l'area dai detriti.
Infine, il sindaco ha convocato una riunione con i dirigenti comunali per avere un primo quadro tecnico della situazione anche a seguito di alcune dichiarazioni riportate da agenzie di stampa. Da tale verifica risulta che il Comune non ha autorizzato alcun lavoro nell'immobile crollato. "L'inchiesta della Procura della Repubblica di Matera a cui il Comune offrirà ogni utile collaborazione – afferma Adduce – ci darà modo di risalire alle cause di questa tragedia".
Tutti i residenti, intervistati nella lunga giornata di ieri, piena di agonia e speranza sino a tarda serata, hanno denunciato una situazione più volte resa nota, quella di due palazzine piene di crepe, verificatesi a seguito dei lavori in corso al piano terra dello stabile. La prima Scia (Segnalazione certificata inizio attività) era stata chiesta ad agosto, ma respinta per documentazione insufficiente; dunque, la seconda richiesta a dicembre, ma in questo caso l'autorizzazione era ancora al vaglio degli uffici tecnici. Poi l'interruzione dei lavori il 20 dicembre e la ripresa delle attività qualche giorno fa, l'8 gennaio.
Varie le denunce e, poco prima della ripresa dei lavori, una verifica richiesta dai residenti per le crepe sempre più vistose sui muri. La rassicurazione da parte degli organi competenti, poi ieri mattina, alle 7.30 la tragedia.
Una scena vissuta in prima persona da Vito Tortorelli, il primo ad essere aiutato ad uscire dalle macerie. L'anziano, in bagno, era stato poco prima richiamato dalla moglie, che nel frattempo si era affrettata a recarsi in strada dal portone. "Aperta la porta del bagno non c'era più il pavimento, racconta. Ho deciso di scendere via per le macerie, mi sembrava l'unico modo per arrivare giù. Poi mi hanno aiutato ad uscire". Per lui solamente un evidente cerotto sulla testa.
Intanto la Procura della Repubblica di Matera, coordinata dal Pm Annunziata Cazzetta, ha aperto un'inchiesta contro ignoti per omicidio colposo. Le indagini sono condotte dai Carabinieri. L'ingegnere strutturista, Michele Colella, perito incaricato dalla stessa Procura, ha effettuato, insieme ai tecnici del Comune, a Vigili del Fuoco e Carabinieri le prime verifiche sul luogo del crollo. Importante sarà fare luce su tutti i momenti che hanno portato anche ad evitare lo sgombero precedente la tragedia, rassicurando i residenti.
A seguito della tragedia, in vico Piave 18, il sindaco Salvatore Adduce, ha emesso un'ordinanza di sgombero dei palazzi adiacenti, fino al numero civico 26 dalla tarda mattinata di ieri.
Inoltre, da stamane in municipio è stato attivato il Coc, il Centro operativo comunale della protezione civile che ha posto subito in essere iniziative per il soccorso sanitario e psicologico delle persone coinvolte direttamente o indirettamente nel crollo ed è stato messo a disposizione un servizio di ristoro rivolto a tutti coloro che in queste ore si sono adoperati con grande generosità nel mettere in salvo le persone e che stanno incessantemente lavorando per ritrovare le due persone disperse e sgomberare l'area dai detriti.
Infine, il sindaco ha convocato una riunione con i dirigenti comunali per avere un primo quadro tecnico della situazione anche a seguito di alcune dichiarazioni riportate da agenzie di stampa. Da tale verifica risulta che il Comune non ha autorizzato alcun lavoro nell'immobile crollato. "L'inchiesta della Procura della Repubblica di Matera a cui il Comune offrirà ogni utile collaborazione – afferma Adduce – ci darà modo di risalire alle cause di questa tragedia".