“La dignità di essere liberi”, più voci a confronto al cinema Piccolo
Dopo la proiezione del film “Vita agli arresti”, si aperto un interessante dibattito
venerdì 9 marzo 2018
11.21
Un dibattito che non ha trascurato l'attualità e I temi caldi del nostro tempo, quello che si è sviluppato ieri, 8 marzo, al cinema Piccolo dopo la proiezione del film "Vita agli arresti" diretto da Marco Martinelli e interpretato da Ermanna Montanari.
L'iniziativa (che rientra nella programmazione del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata con Regione Basilicata, Mibact, in collaborazione con il Teatro delle Albe/Ravenna Teatro) ha preso le mosse dalla vicenda di Aung San Suu Kyi, la leader birmana tenuta agli arresti per 20 anni e ha coinvolto I partecipanti al dibattito che è seguito in un confronto a più voci. Sono stati il regista e la protagonista, in apertura dell'incontro, a descrivere le ragioni che hanno portato alla realizzazione del film che era nato nel 2014 come testo teatrale. La trama, nata da una riflessione di Martinelli, si è sviluppata attraverso un intenso lavoro di documentazione sulla vicenda umana e politica di Aung San Suu Kyi e su sopralluoghi in Birmania, nei luoghi in cui la donna è vissuta e vive ancora oggi. Una figura indubbiamente controversa, quella della leader birmana che proprio per questo conduce a riflessioni e approfondimenti, confermati anche nel corso del dibattito.
L'importanza della disobbedienza non violenta, del dialogo, I valori civili da tramandare ai giovani, ma anche il linguaggio cinematografico sviluppato con canoni che riconducono a esempi come quelli di Jean Luc Godard, hanno animato le osservazioni dei partecipanti: Patrizia Di Franco, dirigente scolastico, Paride Leporace, della direttore Lucana Film Commission e Mons. Pierdomenico Di Candia, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Matera-Irsina.
Folta la partecipazione sia alla proiezione che al dibattito nel corso del quale Marco Martinelli e Ermanna Montanari hanno annunciato la decisione di girare un nuovo film nei prossimi tempi.
L'iniziativa (che rientra nella programmazione del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata con Regione Basilicata, Mibact, in collaborazione con il Teatro delle Albe/Ravenna Teatro) ha preso le mosse dalla vicenda di Aung San Suu Kyi, la leader birmana tenuta agli arresti per 20 anni e ha coinvolto I partecipanti al dibattito che è seguito in un confronto a più voci. Sono stati il regista e la protagonista, in apertura dell'incontro, a descrivere le ragioni che hanno portato alla realizzazione del film che era nato nel 2014 come testo teatrale. La trama, nata da una riflessione di Martinelli, si è sviluppata attraverso un intenso lavoro di documentazione sulla vicenda umana e politica di Aung San Suu Kyi e su sopralluoghi in Birmania, nei luoghi in cui la donna è vissuta e vive ancora oggi. Una figura indubbiamente controversa, quella della leader birmana che proprio per questo conduce a riflessioni e approfondimenti, confermati anche nel corso del dibattito.
L'importanza della disobbedienza non violenta, del dialogo, I valori civili da tramandare ai giovani, ma anche il linguaggio cinematografico sviluppato con canoni che riconducono a esempi come quelli di Jean Luc Godard, hanno animato le osservazioni dei partecipanti: Patrizia Di Franco, dirigente scolastico, Paride Leporace, della direttore Lucana Film Commission e Mons. Pierdomenico Di Candia, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Matera-Irsina.
Folta la partecipazione sia alla proiezione che al dibattito nel corso del quale Marco Martinelli e Ermanna Montanari hanno annunciato la decisione di girare un nuovo film nei prossimi tempi.