La crisi ha il volto della gente comune
La storia di un mini market costretto a dotarsi di videosorveglianza dopo svariati furti
sabato 14 dicembre 2013
9.37
Si parla troppo spesso di crisi, ma nessuno pensa agli effetti reali che questa congiuntura economica, particolarmente difficile, sta causando sulla gente comune, liberi professionisti, artigiani o pensionati.
In televisione, ma anche la maggior parte della stampa - soprattutto nazionale - si parla delle perdite per le banche, i loro finanziamenti pubblici, la chiusura di aziende e imprese, ma la gente, quella vera, quella che tutti i giorni prova a sfamare una famiglia con poche decine di euro, a volte con pochi euro, non viene mai presa in considerazione. E' questa gente che è arrivata a macchiarsi di quelli che sono reati e perdere di credibilità, pur di poter mangiare qualcosa.
Questa è la storia, ma anche la quotidianità di un piccolo market nella periferia nord di Matera. Un negozio che, nel quartiere, è sempre considerato un punto di riferimento, dove puoi trovare gente che conosci, e tutti ne conoscono il gestore. Un posto familiare dove si ritorna spesso nel corso della settimana, o meglio si ritornava spesso. Oggi le "visite" sono diminuite, si acquista l'indispensabile, scegliendo tra i vari prodotti, ma quando si può si taccheggia, provando a eludere i controlli e non pagando la merce.
Una situazione incresciosa, che è andata avanti per un pò di tempo. Merce in meno sui bancali, qualche volta si scorgevano gesti furtivi, ma inizialmente Silvano Aulenta, gestore del mini market, evitava anche di smascherare il "furfante per un giorno". Poi, la situazione è degenerata, gente di qualunque fascia d'età iniziava a taccheggiare diversi tipi di prodotto, e l'unica soluzione possibile, è stata quella, nonostante il piccolo ambiente dove tra la cassa e il banco salumi si vede tutto, è stata quella di posizionare delle telecamere per la video sorveglianza.
"Era un passaggio che non volevo compiere - spiega l'imprenditore - ma sono stato costretto da quanto accadeva sempre più spesso all'interno del negozio. Ormai è un anno circa. La situazione è migliorata". Ma chi era che furtivamente si appropriava di merce senza pagarla. "Il primo che ho notato con una certa insistenza era un signore di mezza età, che prendeva dell'olio. Dopo averglielo segnalato con molta normalità me l'ha pagato. Pensavo non tornasse più da me, invece è un cliente come prima, e come se non fosse successo nulla. Poi diversi ragazzini, ma anche pensionati. Comunque, tutte persone di buon nome, gente per bene".
Ed è questo l'aspetto più preoccupante. Inerente soprattutto ai pensionati, che dopo una vita di sacrifici, sono costretti ad entrare ed uscire furtivamente dal market. "E' una delle cose più brutte che si possano vedere - conferma Aulenta - anche perchè è gente che veramente in alcuni momenti del mese non riesce ad essere più in grado di pagare e compie certi gesti per fame, non per delinquenza".
Una questione che richiama fortemente l'aspetto sociale. La degenerazione che la condizione economica di molte famiglie sta portando. Una situazione dovuta alla perdita di posti di lavoro, alle pensioni molto basse ed all'impossibilità di garantirsi anche il minimo indispensabile. Naturalmente in questa fetta di popolazione c'è anche chi abusa della congiuntura economica per nascondersi dietro la svogliatezza e la mancanza di volontà, per mettersi in gioco, fare qualunque tipo di lavoro, ma per la maggior parte sono davvero tempi duri e la soglia della povertà è sempre più vicina.
In televisione, ma anche la maggior parte della stampa - soprattutto nazionale - si parla delle perdite per le banche, i loro finanziamenti pubblici, la chiusura di aziende e imprese, ma la gente, quella vera, quella che tutti i giorni prova a sfamare una famiglia con poche decine di euro, a volte con pochi euro, non viene mai presa in considerazione. E' questa gente che è arrivata a macchiarsi di quelli che sono reati e perdere di credibilità, pur di poter mangiare qualcosa.
Questa è la storia, ma anche la quotidianità di un piccolo market nella periferia nord di Matera. Un negozio che, nel quartiere, è sempre considerato un punto di riferimento, dove puoi trovare gente che conosci, e tutti ne conoscono il gestore. Un posto familiare dove si ritorna spesso nel corso della settimana, o meglio si ritornava spesso. Oggi le "visite" sono diminuite, si acquista l'indispensabile, scegliendo tra i vari prodotti, ma quando si può si taccheggia, provando a eludere i controlli e non pagando la merce.
Una situazione incresciosa, che è andata avanti per un pò di tempo. Merce in meno sui bancali, qualche volta si scorgevano gesti furtivi, ma inizialmente Silvano Aulenta, gestore del mini market, evitava anche di smascherare il "furfante per un giorno". Poi, la situazione è degenerata, gente di qualunque fascia d'età iniziava a taccheggiare diversi tipi di prodotto, e l'unica soluzione possibile, è stata quella, nonostante il piccolo ambiente dove tra la cassa e il banco salumi si vede tutto, è stata quella di posizionare delle telecamere per la video sorveglianza.
"Era un passaggio che non volevo compiere - spiega l'imprenditore - ma sono stato costretto da quanto accadeva sempre più spesso all'interno del negozio. Ormai è un anno circa. La situazione è migliorata". Ma chi era che furtivamente si appropriava di merce senza pagarla. "Il primo che ho notato con una certa insistenza era un signore di mezza età, che prendeva dell'olio. Dopo averglielo segnalato con molta normalità me l'ha pagato. Pensavo non tornasse più da me, invece è un cliente come prima, e come se non fosse successo nulla. Poi diversi ragazzini, ma anche pensionati. Comunque, tutte persone di buon nome, gente per bene".
Ed è questo l'aspetto più preoccupante. Inerente soprattutto ai pensionati, che dopo una vita di sacrifici, sono costretti ad entrare ed uscire furtivamente dal market. "E' una delle cose più brutte che si possano vedere - conferma Aulenta - anche perchè è gente che veramente in alcuni momenti del mese non riesce ad essere più in grado di pagare e compie certi gesti per fame, non per delinquenza".
Una questione che richiama fortemente l'aspetto sociale. La degenerazione che la condizione economica di molte famiglie sta portando. Una situazione dovuta alla perdita di posti di lavoro, alle pensioni molto basse ed all'impossibilità di garantirsi anche il minimo indispensabile. Naturalmente in questa fetta di popolazione c'è anche chi abusa della congiuntura economica per nascondersi dietro la svogliatezza e la mancanza di volontà, per mettersi in gioco, fare qualunque tipo di lavoro, ma per la maggior parte sono davvero tempi duri e la soglia della povertà è sempre più vicina.