La Corte d'Appello di Potenza sarà soppressa?
Oggi si attende il disegno di legge sulla giustizia
venerdì 29 agosto 2014
13.35
La Corte d'Appello di Potenza, forse, verrà soppressa. Questa è una delle disposizioni che probabilmente sarà contenuta, oggi 29 agosto, nel disegno di legge sulla giustizia presentato in Consiglio dei Ministri.
Infatti da tempo, tra i diversi provvedimenti preannunciati, è presente una revisione geografica, in tutta Italia, delle Corti d'Appello per motivi di revisione della spesa pubblica. Nel caso venisse soppressa la Corte d'Appello di Potenza saranno letti i criteri che son stati adottati per questa decisione.
Un'ipotesi che si paventa, da diverse fonti ancora non ufficiali, è l'accorpamento della Corte d'Appello di Potenza a quella di Salerno con il fine di abbreviare i tempi dei processi.
Intanto, giovedì 28 agosto, è stata presentata, dal consigliere Sergio Potenza, una richiesta di convocazione del consiglio comunale di Potenza per poter discutere dell'eventuale soppressione del distretto giudiziario lucano.
Il presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella, chiederà una riunione straordinaria - d'intesa con i presidenti dell'Abruzzo e delle Marche - della Conferenza dei Presidenti, prima, e poi una riunione della Conferenza Stato-Regioni, per notificare ed inviare al Ministro Orlando "le ragioni che rendono economicamente ininfluente e socialmente pericolosa l'ipotesi di sopprimere le Corti d'Appello di alcune regioni italiane".
Il presidente Pittella, nel caso in cui le ipotesi fossero tradotte in atti concreti, è pronto a "farsi carico dei relativi oneri di gestione, sollevando lo Stato da una spesa che a Roma, evidentemente, viene considerata superflua, mentre per noi rappresenta un indispensabile investimento a tutela dei cittadini".
E conclude con una stoccata verso Renzi: "Indebolire la presenza dello Stato nella nostra terra, sarebbe non solo ingiusto per i lucani, ma dannoso per tutti gli italiani, se è vero, come evidenziato dal Presidente del Consiglio, Renzi, che le risorse energetiche della Basilicata rappresentano una insostituibile riserva da mettere al servizio del Paese, in un momento di gravi tensioni geopolitiche che, tanto in Ucraina, quanto in Nord Africa e Medio Oriente, fanno temere per i futuri approvvigionamenti di gas e petrolio in Europa".
Anche Confapi Matera - inviando una nota al Ministro della giustizia, Andrea Orlando - si schiera contro la cancellazione della Corte d'Appello: "La chiusura della Corte d'Appello avrebbe anche effetti consequenziali come la chiusura di altri uffici connessi, con un enorme disagio per i cittadini e gli operatori del diritto che sarebbero costretti a recarsi fuori regione".
La soppressione dell'organo giudiziario – per Enzo Acito, presidente di Confapi Matera - "priverà la Basilicata di un presidio per l'amministrazione della giustizia di cui si avverte,
invece, fortemente il bisogno".
Infine Acito si scaglia contro la spending review: "Ritengo che non si può ridurre tutto ad una questione di risparmio economico, ma che si deve tenere conto anche del rispetto e della considerazione di una popolazione che, di questo passo, non avrà più riferimenti istituzionali concreti sul proprio territorio".
Infatti da tempo, tra i diversi provvedimenti preannunciati, è presente una revisione geografica, in tutta Italia, delle Corti d'Appello per motivi di revisione della spesa pubblica. Nel caso venisse soppressa la Corte d'Appello di Potenza saranno letti i criteri che son stati adottati per questa decisione.
Un'ipotesi che si paventa, da diverse fonti ancora non ufficiali, è l'accorpamento della Corte d'Appello di Potenza a quella di Salerno con il fine di abbreviare i tempi dei processi.
Intanto, giovedì 28 agosto, è stata presentata, dal consigliere Sergio Potenza, una richiesta di convocazione del consiglio comunale di Potenza per poter discutere dell'eventuale soppressione del distretto giudiziario lucano.
Il presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella, chiederà una riunione straordinaria - d'intesa con i presidenti dell'Abruzzo e delle Marche - della Conferenza dei Presidenti, prima, e poi una riunione della Conferenza Stato-Regioni, per notificare ed inviare al Ministro Orlando "le ragioni che rendono economicamente ininfluente e socialmente pericolosa l'ipotesi di sopprimere le Corti d'Appello di alcune regioni italiane".
Il presidente Pittella, nel caso in cui le ipotesi fossero tradotte in atti concreti, è pronto a "farsi carico dei relativi oneri di gestione, sollevando lo Stato da una spesa che a Roma, evidentemente, viene considerata superflua, mentre per noi rappresenta un indispensabile investimento a tutela dei cittadini".
E conclude con una stoccata verso Renzi: "Indebolire la presenza dello Stato nella nostra terra, sarebbe non solo ingiusto per i lucani, ma dannoso per tutti gli italiani, se è vero, come evidenziato dal Presidente del Consiglio, Renzi, che le risorse energetiche della Basilicata rappresentano una insostituibile riserva da mettere al servizio del Paese, in un momento di gravi tensioni geopolitiche che, tanto in Ucraina, quanto in Nord Africa e Medio Oriente, fanno temere per i futuri approvvigionamenti di gas e petrolio in Europa".
Anche Confapi Matera - inviando una nota al Ministro della giustizia, Andrea Orlando - si schiera contro la cancellazione della Corte d'Appello: "La chiusura della Corte d'Appello avrebbe anche effetti consequenziali come la chiusura di altri uffici connessi, con un enorme disagio per i cittadini e gli operatori del diritto che sarebbero costretti a recarsi fuori regione".
La soppressione dell'organo giudiziario – per Enzo Acito, presidente di Confapi Matera - "priverà la Basilicata di un presidio per l'amministrazione della giustizia di cui si avverte,
invece, fortemente il bisogno".
Infine Acito si scaglia contro la spending review: "Ritengo che non si può ridurre tutto ad una questione di risparmio economico, ma che si deve tenere conto anche del rispetto e della considerazione di una popolazione che, di questo passo, non avrà più riferimenti istituzionali concreti sul proprio territorio".