La Coldiretti chiede incontro urgente sulla "questione" cinghiali
Assurdo leggere certe dichiarazioni
mercoledì 7 febbraio 2018
"E' assurdo leggere che sono stati abbattuti 9 mila capi di cinghiali, come se il problema fosse risolto, quando ci sono ancora 130 mila cinghiali, stimati dall'Osservatorio regionale degli habitat naturali, che stanno infestando il territorio lucano. Quanto fatto è una goccia travasata da un mare intero. L'abbattimento deve essere quasi totale per riportare la popolazione a poco meno di 23 mila capi che il territorio regionale può sopportare".
E' quanto ribadito da Coldiretti Basilicata in una lettera inviata al governatore lucano, all'indomani della partecipata assemblea di Potenza, attraverso la quale alla presenza di numerosi sindaci lucani è stato illustrato un progetto per risolvere il problema del controllo della fauna selvatica, ed in modo particolare dei cinghiali.
"Nell'ultima seduta della Giunta Regionale della Coldiretti di Basilicata, purtroppo, si è dovuto prendere atto che tutto quanto regolamentato, relativamente alle norme che disciplinano "la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio", non ha dato risultati efficaci – scrivono il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto, e il direttore regionale, Aldo Mattia, nella missiva inviata per conoscenza anche agli assessori regionali all'Ambiente, alla politiche della Persona e all'Agricoltura - né sul piano della prevenzione, né sotto il profilo del controllo numerico degli animali. Si è riscontrato che, pur in presenza di molti provvedimenti messi in campo dal Dipartimento Agricoltura volti a minimizzare la conflittualità tra le parti in causa, con l'obiettivo di puntare ad una loro riduzione al livello minimo socialmente accettabile e soprattutto, non si intravede la soluzione; la presenza resta a livelli insostenibili. In tale contesto il cinghiale riveste un ruolo del tutto particolare in quanto provoca, oltre al danneggiamento diretto alle colture, anche un notevole rischio per l'incolumità delle persone e la possibilità di danni a beni, soprattutto in relazione agli incidenti stradali.
E' per tali ragioni che abbiamo ritenuto doveroso avviare una seria e responsabile riflessione sulle azioni messe in campo e su quelle da programmare pur di raggiungere l'obiettivo prefissato; nel prendere atto che l'equilibrio è 'saltato', abbiamo valutato opportuno proporre misure straordinarie di controllo della fauna selvatica".
Ciò è avvenuto, da parte della Coldiretti Basilicata, partendo dall'incontro di Potenza con i Prefetti ed i sindaci della Basilicata a cui è stata proposta l'adozione di ordinanze di emergenza, per autorizzare misure straordinarie di controllo e ciò è stato avvalorato dalla condivisione del Prefetto di Potenza che ha consegnato al "tavolo" una specifica bozza di Ordinanza. E' evidente che tale proposta non può prescindere dal coinvolgimento della Regione.
"Nella speranza di poter raggiungere migliori risultati e, soprattutto ridare serenità ad un settore oramai disarmato rispetto ad una presenza invasiva della fauna selvatica ed in particolare dei cinghiali, ed al fine di evitare tensioni tra gli agricoltori, auspichiamo la convocazione con urgenza di uno specifico incontro, alla presenza di un'ampia delegazione, compreso alcuni sindaci, - concludono Quarto e Mattia - per sottoporre alla sua valutazione e condivisione le azioni più urgenti da intraprendere; se valutato opportuno, sarebbe auspicabile anche la presenza dei presidenti degli Enti Parco e del presidente dell'Anci Basilicata".
E' quanto ribadito da Coldiretti Basilicata in una lettera inviata al governatore lucano, all'indomani della partecipata assemblea di Potenza, attraverso la quale alla presenza di numerosi sindaci lucani è stato illustrato un progetto per risolvere il problema del controllo della fauna selvatica, ed in modo particolare dei cinghiali.
"Nell'ultima seduta della Giunta Regionale della Coldiretti di Basilicata, purtroppo, si è dovuto prendere atto che tutto quanto regolamentato, relativamente alle norme che disciplinano "la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio", non ha dato risultati efficaci – scrivono il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto, e il direttore regionale, Aldo Mattia, nella missiva inviata per conoscenza anche agli assessori regionali all'Ambiente, alla politiche della Persona e all'Agricoltura - né sul piano della prevenzione, né sotto il profilo del controllo numerico degli animali. Si è riscontrato che, pur in presenza di molti provvedimenti messi in campo dal Dipartimento Agricoltura volti a minimizzare la conflittualità tra le parti in causa, con l'obiettivo di puntare ad una loro riduzione al livello minimo socialmente accettabile e soprattutto, non si intravede la soluzione; la presenza resta a livelli insostenibili. In tale contesto il cinghiale riveste un ruolo del tutto particolare in quanto provoca, oltre al danneggiamento diretto alle colture, anche un notevole rischio per l'incolumità delle persone e la possibilità di danni a beni, soprattutto in relazione agli incidenti stradali.
E' per tali ragioni che abbiamo ritenuto doveroso avviare una seria e responsabile riflessione sulle azioni messe in campo e su quelle da programmare pur di raggiungere l'obiettivo prefissato; nel prendere atto che l'equilibrio è 'saltato', abbiamo valutato opportuno proporre misure straordinarie di controllo della fauna selvatica".
Ciò è avvenuto, da parte della Coldiretti Basilicata, partendo dall'incontro di Potenza con i Prefetti ed i sindaci della Basilicata a cui è stata proposta l'adozione di ordinanze di emergenza, per autorizzare misure straordinarie di controllo e ciò è stato avvalorato dalla condivisione del Prefetto di Potenza che ha consegnato al "tavolo" una specifica bozza di Ordinanza. E' evidente che tale proposta non può prescindere dal coinvolgimento della Regione.
"Nella speranza di poter raggiungere migliori risultati e, soprattutto ridare serenità ad un settore oramai disarmato rispetto ad una presenza invasiva della fauna selvatica ed in particolare dei cinghiali, ed al fine di evitare tensioni tra gli agricoltori, auspichiamo la convocazione con urgenza di uno specifico incontro, alla presenza di un'ampia delegazione, compreso alcuni sindaci, - concludono Quarto e Mattia - per sottoporre alla sua valutazione e condivisione le azioni più urgenti da intraprendere; se valutato opportuno, sarebbe auspicabile anche la presenza dei presidenti degli Enti Parco e del presidente dell'Anci Basilicata".