L'Università a Matera non è laica? Rettrice Sole smentisce
Aurelia Sole risponde alle polemiche sull'uso di una cappella già esistente
giovedì 31 gennaio 2019
Vuole fugare ogni dubbio e spegnere ogni focolaio di protesta la Rettrice dell'università della Basilicata, Aurelia Sole. Non c'è nessun caso sulla cappella presente nella sede dell'ateneo di Matera.
L'università non ha fatto nessuna richiesta alla Curia per istituire uno spazio consacrato: lo spazio c'era già ed è quello della cappella dell'ex ospedale, mai dismessa dalla diocesi. La curia ha semplicemente manifestato la volontà di consentire l'utilizzo della cappella, stipulando una convenzione con l'Unibas.
La risposta della rettrice universitaria arriva all'indomani della lettera aperta di un ricercatore universitario dell'ateneo materano, che insinuava il dubbio che il Senato accademico fosse venuto meno al codice etico dell'università e al suo principio di laicità, esplicitato nell'articolo uno dello Statuto di Ateneo.
La presenza di un luogo di culto non preclude le prerogative dell'università e non va a ledere il suo carattere "laico, pluralista e libero da ogni condizionamento ideologico", così come richiamato dal primo articolo del suo statuto.
Non solo- sottolinea la rettrice Sole, ma "l'Ateneo ha chiesto che possa diventare anche luogo di dialogo interreligioso, come avviene nell'ambito della cattedra Unesco Jacques Maritain istituita nel Dipartimento di Scienze umane a Potenza".
Nello spiegare come la tematica sia stata oggetto di trattazione nel senato accademico e che la decisione sia stata socializzata e ampiamente condivisa dagli organismi competenti, che hanno tenuto in massimo conto il rispetto della prerogativa di laicità dell'ateneo lucano, Aurelia Sole ha rigettato con fermezza l'accusa di discriminazione posta nella lettera del ricercatore che ha sollevato la questione.
"La discriminazione è un concetto che non ci appartiene"- ha rimarcato la Sole, rivendicando le peculiarità che contraddistinguono l'ateneo lucano che "garantisce la libertà di pensiero, di ricerca, di insegnamento e di religione a tutti… un luogo aperto, un posto in cui vive il confronto, il dibattito e la tolleranza"- ha concluso la rettrice dell'Università della Basilicata.
L'università non ha fatto nessuna richiesta alla Curia per istituire uno spazio consacrato: lo spazio c'era già ed è quello della cappella dell'ex ospedale, mai dismessa dalla diocesi. La curia ha semplicemente manifestato la volontà di consentire l'utilizzo della cappella, stipulando una convenzione con l'Unibas.
La risposta della rettrice universitaria arriva all'indomani della lettera aperta di un ricercatore universitario dell'ateneo materano, che insinuava il dubbio che il Senato accademico fosse venuto meno al codice etico dell'università e al suo principio di laicità, esplicitato nell'articolo uno dello Statuto di Ateneo.
La presenza di un luogo di culto non preclude le prerogative dell'università e non va a ledere il suo carattere "laico, pluralista e libero da ogni condizionamento ideologico", così come richiamato dal primo articolo del suo statuto.
Non solo- sottolinea la rettrice Sole, ma "l'Ateneo ha chiesto che possa diventare anche luogo di dialogo interreligioso, come avviene nell'ambito della cattedra Unesco Jacques Maritain istituita nel Dipartimento di Scienze umane a Potenza".
Nello spiegare come la tematica sia stata oggetto di trattazione nel senato accademico e che la decisione sia stata socializzata e ampiamente condivisa dagli organismi competenti, che hanno tenuto in massimo conto il rispetto della prerogativa di laicità dell'ateneo lucano, Aurelia Sole ha rigettato con fermezza l'accusa di discriminazione posta nella lettera del ricercatore che ha sollevato la questione.
"La discriminazione è un concetto che non ci appartiene"- ha rimarcato la Sole, rivendicando le peculiarità che contraddistinguono l'ateneo lucano che "garantisce la libertà di pensiero, di ricerca, di insegnamento e di religione a tutti… un luogo aperto, un posto in cui vive il confronto, il dibattito e la tolleranza"- ha concluso la rettrice dell'Università della Basilicata.