L'Associazione Matera 2019 risponde all'appello del sindaco
"Noi ci siamo e siamo al servizio della collettività per il bene comune"
lunedì 22 febbraio 2016
11.47
A chiamare in causa l'Associazione "Matera 2019" è stato il sindaco Raffaello De Ruggieri. "L'associazione che per prima ha saputo proporre, con lungimiranza e coraggio, la candidatura della nostra città a questo prestigioso traguardo - ha dichiarato il sindaco - è giusto che si occupi del Forum delle associazioni, ossia un organismo istituzionale che sia luogo di confronto democratico con l'associazionismo culturale tutto".
Un appello a cui l'associazione non poteva che rispondere positivamente: "Dopo aver letto le parole del sindaco De Ruggieri - si legge nella nota stampa diffusa dal presidente Francesco Salvatore - vogliamo evidenziare a lui e ancora più a tutti i cittadini materani e lucani la nostra piena disponibilità, se a questo saremo chiamati, nel metterci a servizio di un processo partecipativo il più ampio possibile a supporto della programmazione per Matera2019 e più in generale per un modello di gestione condivisa dei beni comuni: uno stile nuovo di rapporto fra cittadini e istituzioni che ritrovi il collante di un obiettivo comune nella "corresponsabilità".
"Siamo felici peraltro - aggiunge - di vedere riconosciuta nella proposta del sindaco una idea che sin dalle origini della candidatura più volte avevamo indicato come un metodo da adottare per mantenere sempre aperta la comunicazione fra amministrazione comunale, organi regionali, Comitato, poi Fondazione, e cittadini; non solo, ma trovare in esso lo strumento: per esprimere un concreto protagonismo "dal basso"; per far sentire tutti ma proprio tutti i cittadini attori principali e non comprimari di questa opportunità storica che è l'essere Capitale europea della cultura; per costruire forme organizzate ed efficaci di rappresentanza, ancorché inclusive di mondi e realtà le più diverse tra loro, capaci di incidere nei processi decisionali a partire dalle esigenze reali del territorio; infine, per far guadagnare alla "città di Matera" una autorevolezza e una leadership di fatto nel guidare anche a livello regionale la programmazione e l'attuazione dei programmi legati a Matera2019".
"Si tratta di poter essere protagonisti e controllori, in un atteggiamento dialogico e aperto, dei complessi processi ormai in atto e, nello stesso tempo, mantenere viva e forte quella tensione emotiva, quella visione di futuro, quella sana passione che possono fare la differenza nel dare concretezza a un fenomeno di popolo, che potrà segnare un cambio di passo per Matera, la Basilicata e tutto il Sud".
Facendosi, dunque, interprete dei malumori che serpeggiano negli ultimi tempi nella comunità materana, l'associazione sottolinea: "Si tratta di rendere più chiari, trasparenti, comprensibili i processi in atto e fare in modo che quella voglia di esserci, quel sano timore del futuro, che spinge tanti oggi fino alla protesta, diventi linfa vitale che continuamente possa scorrere nei processi di Matera capitale. Temiamo invece che questa "volontà" espressa e rilanciata da tanti, soprattutto sui social, venga sapientemente strumentalizzata da chi ne vuole fare una battaglia politica più che una rivendicazione di protagonismo. Temiamo che dopo le polemiche sul logo (ricordiamo che la dizione Matera-Basilicata2019 è stata "introdotta" sin dal 2011) e le manifestazioni di piazza possa restare ben poco: ecco perché chiediamo che veramente la politica resti fuori, e che la partecipazione di popolo, la piazza, resti la rappresentazione più genuina del nostro essere comunità e della nostra voglia di futuro.
I materani stanno spiegando le ali e "insieme" si potrà volare più in alto di quanto l'Europa stessa si aspetti.
Un appello a cui l'associazione non poteva che rispondere positivamente: "Dopo aver letto le parole del sindaco De Ruggieri - si legge nella nota stampa diffusa dal presidente Francesco Salvatore - vogliamo evidenziare a lui e ancora più a tutti i cittadini materani e lucani la nostra piena disponibilità, se a questo saremo chiamati, nel metterci a servizio di un processo partecipativo il più ampio possibile a supporto della programmazione per Matera2019 e più in generale per un modello di gestione condivisa dei beni comuni: uno stile nuovo di rapporto fra cittadini e istituzioni che ritrovi il collante di un obiettivo comune nella "corresponsabilità".
"Siamo felici peraltro - aggiunge - di vedere riconosciuta nella proposta del sindaco una idea che sin dalle origini della candidatura più volte avevamo indicato come un metodo da adottare per mantenere sempre aperta la comunicazione fra amministrazione comunale, organi regionali, Comitato, poi Fondazione, e cittadini; non solo, ma trovare in esso lo strumento: per esprimere un concreto protagonismo "dal basso"; per far sentire tutti ma proprio tutti i cittadini attori principali e non comprimari di questa opportunità storica che è l'essere Capitale europea della cultura; per costruire forme organizzate ed efficaci di rappresentanza, ancorché inclusive di mondi e realtà le più diverse tra loro, capaci di incidere nei processi decisionali a partire dalle esigenze reali del territorio; infine, per far guadagnare alla "città di Matera" una autorevolezza e una leadership di fatto nel guidare anche a livello regionale la programmazione e l'attuazione dei programmi legati a Matera2019".
"Si tratta di poter essere protagonisti e controllori, in un atteggiamento dialogico e aperto, dei complessi processi ormai in atto e, nello stesso tempo, mantenere viva e forte quella tensione emotiva, quella visione di futuro, quella sana passione che possono fare la differenza nel dare concretezza a un fenomeno di popolo, che potrà segnare un cambio di passo per Matera, la Basilicata e tutto il Sud".
Facendosi, dunque, interprete dei malumori che serpeggiano negli ultimi tempi nella comunità materana, l'associazione sottolinea: "Si tratta di rendere più chiari, trasparenti, comprensibili i processi in atto e fare in modo che quella voglia di esserci, quel sano timore del futuro, che spinge tanti oggi fino alla protesta, diventi linfa vitale che continuamente possa scorrere nei processi di Matera capitale. Temiamo invece che questa "volontà" espressa e rilanciata da tanti, soprattutto sui social, venga sapientemente strumentalizzata da chi ne vuole fare una battaglia politica più che una rivendicazione di protagonismo. Temiamo che dopo le polemiche sul logo (ricordiamo che la dizione Matera-Basilicata2019 è stata "introdotta" sin dal 2011) e le manifestazioni di piazza possa restare ben poco: ecco perché chiediamo che veramente la politica resti fuori, e che la partecipazione di popolo, la piazza, resti la rappresentazione più genuina del nostro essere comunità e della nostra voglia di futuro.
I materani stanno spiegando le ali e "insieme" si potrà volare più in alto di quanto l'Europa stessa si aspetti.