L’Arcidiocesi offre ricovero ai pazienti covid-19 non gravi

Raccolto l’appello del sindaco. Disponibilità per ospitare i malati alla Casa Sant’Anna

martedì 7 aprile 2020
Non si è fatta attendere la risposta dell'Arcidiocesi di Matera-Irsina all'appello lanciato dal sindaco Raffaello De Ruggieri per la disponibilità di luoghi di accoglienza per malati di covid-19 non gravi e non da ricovero ospedaliero, ma impossibilitati ad un effettivo isolamento familiare.

Con una lettera il vescovo mons. Giuseppe Caiazzo ha informato il primo cittadino di mettere a disposizione della città, la struttura della Casa di Spiritualità Sant'Anna. Analoga disponibilità è stata data anche dall'hotel "Chiostro delle Cererie". La prima dispone di 75 posti letto per persone o gruppi familiari, che non necessitano di ricovero ospedaliero e che non possono vivere l'isolamento nelle proprie abitazioni. Nel secondo caso, invece, le stanze che vengono riservate ad ospitare i pazienti affetti da coronavirus sono 17. Queste strutture si aggiungerebbero all'elenco già fornito dal Comune alla protezione civile di luoghi idonei ad ospitare i contagiati da Covid-19. Dopo i sopralluoghi effettuati dai tecnici della protezione civile, adesso si attende il nulla osta del Dipartimento affinché il provveditorato regionale predisponga le convenzioni.

"Siamo in attesa di conoscere l'esito e la formalizzazione di queste azioni- ha dichiarato De Ruggieri che aggiunge- Nel nostro Paese non esistono città-stato e i Comuni non possono agire in totale autonomia come qualcuno crede che si possa fare. Si sta facendo quello che si deve per tutelare la salute e l'incolumità dei cittadini".

Il sindaco ha voluto rilanciare l'appello a rimanere a casa ed evitare assembramenti, anche in occasione della Pasqua preannunciando l'intensificarsi dei controlli. "Si rammenta che anche gli incontri condominiali non sono consentiti né la ricorrenza della Santa Pasqua, ormai imminente, può determinare un alleggerimento delle misure di isolamento sociale"- ha concluso il primo cittadino, invitando la popolazione ad avvalersi dei servizi di consegna a domicilio di farmaci e generi di prima necessità.