L'Anci Basilicata contro l'Imu agricola
L'associazione dei comuni lucana si riunirà il 21 dicembre
venerdì 19 dicembre 2014
11.00
Dopo la decisione da parte del governo centrale di rinviare il pagamento dell'Imu agricola al 26 gennaio, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, Salvatore Adduce, in qualità di presidente, ha convocato il consiglio direttivo dell'Anci Basilicata, domenica 21 dicembre alle ore 9,30.
Ricostruendo la vicenda, con decreto ministeriale del 28 novembre 2014 si era stabilito il termine ultimo per pagare l'Imu sui terreni agricoli, il 16 dicembre 2014. Invece dopo le continue pressioni dei comuni e delle associazioni di categoria, il governo centrale è stato costretto a rinviare.
In merito alla Regione Basilicata, il taglio netto previsto è circa di 10 milioni di euro. Per il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, il decreto "è un atto ai limiti della legittimità costituzionale e sottrae ad oltre 2000 comuni italiani 350 milioni di euro". E sottolinea tutta la sua contrarietà: "È del tutto evidente che questo provvedimento provoca di fatto uno squilibrio nei bilanci già chiusi del 2014 e in quelli dei prossimi anni. Infatti, per i comuni sarà praticamente impossibile incassare dai contribuenti considerata la marginalità dei terreni interessati e la inesistente informazione sul tema". Il presidente nazionale, Piero Fassino, in rappresentanza dell'associazione dei comuni, "si è impegnato a svolgere un'azione positiva nei confronti del Governo finalizzata alla eliminazione di questo ennesimo balzello".
Alla riunione del 21 dicembre saranno presenti, oltre i componenti del consiglio direttivo, anche i parlamentari lucani per "chiedere un impegno in sede di approvazione della legge di stabilità in discussione in questi giorni", la consulta regionale dei piccoli comuni, la consulta regionale Anci Giovani, la conferenza dei consigli comunali e i 49 sindaci interessati.
Ricostruendo la vicenda, con decreto ministeriale del 28 novembre 2014 si era stabilito il termine ultimo per pagare l'Imu sui terreni agricoli, il 16 dicembre 2014. Invece dopo le continue pressioni dei comuni e delle associazioni di categoria, il governo centrale è stato costretto a rinviare.
In merito alla Regione Basilicata, il taglio netto previsto è circa di 10 milioni di euro. Per il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, il decreto "è un atto ai limiti della legittimità costituzionale e sottrae ad oltre 2000 comuni italiani 350 milioni di euro". E sottolinea tutta la sua contrarietà: "È del tutto evidente che questo provvedimento provoca di fatto uno squilibrio nei bilanci già chiusi del 2014 e in quelli dei prossimi anni. Infatti, per i comuni sarà praticamente impossibile incassare dai contribuenti considerata la marginalità dei terreni interessati e la inesistente informazione sul tema". Il presidente nazionale, Piero Fassino, in rappresentanza dell'associazione dei comuni, "si è impegnato a svolgere un'azione positiva nei confronti del Governo finalizzata alla eliminazione di questo ennesimo balzello".
Alla riunione del 21 dicembre saranno presenti, oltre i componenti del consiglio direttivo, anche i parlamentari lucani per "chiedere un impegno in sede di approvazione della legge di stabilità in discussione in questi giorni", la consulta regionale dei piccoli comuni, la consulta regionale Anci Giovani, la conferenza dei consigli comunali e i 49 sindaci interessati.