L'amministrazione comunale assieme ai "No inceneritore"
Rivelli: "Giusto tenere alta l'attenzione, noi stiamo facendo il possibile"
mercoledì 11 dicembre 2013
08.58
L'Autorizzazione Integrata Ambientale richiesta dalla Italcementi fa ancora discutere in città. Solamente ieri, l'ultimo il grido di protesta del Comitato "No inceneritore - Mento sul cemento", che chiede l'intervento del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, per fermare la richiesta arrivata alla Regione Basilicata.
Il passaggio sembra chiaro, coinvolgere i cittadini, e il Comitato "No inceneritore" è disponibile a porsi come intermediario degli stessi, nella scelta. Un passaggio tramite una Conferenza di servizi che coinvolga tutte le parti, per scongiurare il passaggio dalle 12 mila tonnellate di rifiuti utilizzate oggi, alle 60 mila tonnellate richieste.
"Non siamo ancora entrati nel merito normativo delle scelte da fare - spiega l'assessore all'Ambiente del Comune, Rocco Rivelli - ma ci siamo portati avanti deliberando, in giunta, il nostro dissenso, il nostro parere negativo alla richiesta posta in essere dalla Italcementi alla Regione ed è la prima volta assoluta che avviene una cosa del genere. Tra l'altro attualmente, siamo in una fase nella quale non si è ancora entrati nel merito dell'azione, e sino a quando la nuova Giunta regionale non sarà insediata, dobbiamo solamente attendere".
Intanto le attività del Comune non si sono fermate, considerando che attualmente la Italcementi lavora attraverso un'autorizzazione in deroga all'articolo 25 della legge 17, la Legge regionale sui rifiuti e il Comune ha chiesto, tramite un Protocollo d'intesa il monitoraggio ambientale, che pian piano è partito. "Noi stiamo già facendo la nostra parte - riprende Rivelli - In questi mesi, su impulso proprio dell'assessorato all'ambiente abbiamo preteso dalla ditta, dalla Italcementi, che si portasse a compimento il Protocollo d'Intesa del 2011 sulle attività di monitoraggio ambientale. Sono state installate le centraline per il monitoraggio a terra del suolo, dell'aria e acqua per capire l'impatto delle attività in essere sul territorio".
Quindi per ora i cittadini possono stare tranquilli, ma guai ad abbassare la guardia. "Sicuramente stiamo facendo il possibile per contribuire ad evitare che si vada oltre delle soglie che potrebbero essere dannose, e comunque stiamo facendo il possibile per monitorare l'attuale situazione, mettendo in campo azioni di verifica, a prescindere dalla nuova autorizzazione. I cittadini comunque fanno bene a mantenere alta l'attenzione, ed insieme potremo raggiungere - conclude l'assessore Rivelli - l'obbiettivo comune della salvaguardia della nostra salute".
Il passaggio sembra chiaro, coinvolgere i cittadini, e il Comitato "No inceneritore" è disponibile a porsi come intermediario degli stessi, nella scelta. Un passaggio tramite una Conferenza di servizi che coinvolga tutte le parti, per scongiurare il passaggio dalle 12 mila tonnellate di rifiuti utilizzate oggi, alle 60 mila tonnellate richieste.
"Non siamo ancora entrati nel merito normativo delle scelte da fare - spiega l'assessore all'Ambiente del Comune, Rocco Rivelli - ma ci siamo portati avanti deliberando, in giunta, il nostro dissenso, il nostro parere negativo alla richiesta posta in essere dalla Italcementi alla Regione ed è la prima volta assoluta che avviene una cosa del genere. Tra l'altro attualmente, siamo in una fase nella quale non si è ancora entrati nel merito dell'azione, e sino a quando la nuova Giunta regionale non sarà insediata, dobbiamo solamente attendere".
Intanto le attività del Comune non si sono fermate, considerando che attualmente la Italcementi lavora attraverso un'autorizzazione in deroga all'articolo 25 della legge 17, la Legge regionale sui rifiuti e il Comune ha chiesto, tramite un Protocollo d'intesa il monitoraggio ambientale, che pian piano è partito. "Noi stiamo già facendo la nostra parte - riprende Rivelli - In questi mesi, su impulso proprio dell'assessorato all'ambiente abbiamo preteso dalla ditta, dalla Italcementi, che si portasse a compimento il Protocollo d'Intesa del 2011 sulle attività di monitoraggio ambientale. Sono state installate le centraline per il monitoraggio a terra del suolo, dell'aria e acqua per capire l'impatto delle attività in essere sul territorio".
Quindi per ora i cittadini possono stare tranquilli, ma guai ad abbassare la guardia. "Sicuramente stiamo facendo il possibile per contribuire ad evitare che si vada oltre delle soglie che potrebbero essere dannose, e comunque stiamo facendo il possibile per monitorare l'attuale situazione, mettendo in campo azioni di verifica, a prescindere dalla nuova autorizzazione. I cittadini comunque fanno bene a mantenere alta l'attenzione, ed insieme potremo raggiungere - conclude l'assessore Rivelli - l'obbiettivo comune della salvaguardia della nostra salute".