L’agricoltura protagonista in Basilicata
Venerdì presentazione PSR Basilicata 2014-2020
mercoledì 27 gennaio 2016
17.37
Un territorio con delle potenzialità inestimabili che vuole ritornare a essere protagonista in modo efficiente. Come farlo? Non possono certamente mancare l'innovazione e progetti: «Con questo spirito stiamo organizzando l'evento di lancio del Po Feasr 2014-2020 in programma il 29 gennaio a Matera a cui parteciperanno il viceministro Andrea Olivero, assessori e rappresentanti di alcune regioni del Mezzogiorno. Ma anche una viva partecipazione di giovani perché sono loro che devono essere coinvolti maggiormente», afferma Luca Braia, assessore alle politiche agricole e forestali della Regione Basilicata.
L'agricoltura, insieme al turismo e all'ambiente, costituisce uno dei settori-chiave della Basilicata ed è proprio l'agricoltura che deve tornare a essere centrale prima di tutto nelle politiche del Governo nazionale, poi in quelle delle regioni. L'importanza di quello che arriva sulle nostre tavole dovrebbe essere una prerogativa comune, eppure non è sempre così.
All'evento di lancio del Programma di Sviluppo Rurale del 29 gennaio all'auditorium Gervasio «hanno già aderito gli assessori regionali di quasi tutte le regioni del Sud, oltre a Andrea Olivero, con l'obiettivo di far partire dalla Basilicata idee e proposte operative che non riguardano solo gli agricoltori lucani, ma quelli di tutto il Mezzogiorno in relazione agli obiettivi dell'intero Paese. Ragioneremo, in questa circostanza, anche sul sistema del credito e sulle opportunità offerte dalla nuova legislazione nazionale e quelle che inseriremo nella prossima legge di stabilità regionale che vedrà centrale, come già annunciato dal presidente, Marcello Pittella, il ruolo di Sviluppo Basilicata», aggiunge Braia.
Inoltre, rimanendo nell'ambito dell'agricoltura, proprio la scuola Safe (ex facoltà di Scienze Agrarie) dell'Università della Basilicata si è aggiudicata il sesto posto nella classifica Censis 2015 dei piccoli atenei italiani (meno di diecimila iscritti). Con un'offerta formativa completa nel panorama nazionale: dalle tematiche legate alla gestione delle risorse naturali e ambientali, agli ambiti prettamente agrari e agroalimentari, cercando di coniugare sempre tradizione e innovazione tecnologica, l'Unibas ha superato città universitarie quali Torino, Padova e Sassari.
a cura di Daniela Lella
L'agricoltura, insieme al turismo e all'ambiente, costituisce uno dei settori-chiave della Basilicata ed è proprio l'agricoltura che deve tornare a essere centrale prima di tutto nelle politiche del Governo nazionale, poi in quelle delle regioni. L'importanza di quello che arriva sulle nostre tavole dovrebbe essere una prerogativa comune, eppure non è sempre così.
All'evento di lancio del Programma di Sviluppo Rurale del 29 gennaio all'auditorium Gervasio «hanno già aderito gli assessori regionali di quasi tutte le regioni del Sud, oltre a Andrea Olivero, con l'obiettivo di far partire dalla Basilicata idee e proposte operative che non riguardano solo gli agricoltori lucani, ma quelli di tutto il Mezzogiorno in relazione agli obiettivi dell'intero Paese. Ragioneremo, in questa circostanza, anche sul sistema del credito e sulle opportunità offerte dalla nuova legislazione nazionale e quelle che inseriremo nella prossima legge di stabilità regionale che vedrà centrale, come già annunciato dal presidente, Marcello Pittella, il ruolo di Sviluppo Basilicata», aggiunge Braia.
Inoltre, rimanendo nell'ambito dell'agricoltura, proprio la scuola Safe (ex facoltà di Scienze Agrarie) dell'Università della Basilicata si è aggiudicata il sesto posto nella classifica Censis 2015 dei piccoli atenei italiani (meno di diecimila iscritti). Con un'offerta formativa completa nel panorama nazionale: dalle tematiche legate alla gestione delle risorse naturali e ambientali, agli ambiti prettamente agrari e agroalimentari, cercando di coniugare sempre tradizione e innovazione tecnologica, l'Unibas ha superato città universitarie quali Torino, Padova e Sassari.
a cura di Daniela Lella