L’accordo Coldiretti- Federolio mette a rischio l’olio della Basilicata
L’allarme lanciato dall’Organizzazione dei Produttori Olivicoli Lucani
venerdì 6 luglio 2018
L'accordo tra la filiera della Coldiretti e la Federolio mette a rischio l'intero comparto olivicolo lucano, ma più in generale, l'intero settore nazionale.
A sostenerlo è il Presidente della O.P.Oprol – Organizzazione dei Produttori Olivicoli Lucani, Rocco Pace, che non gradito l'accordo tra Coldiretti-Federolio, puntando il dito contro l'intesa siglata a Roma, nei giorni scorsi.
"Un accordo che non riconosce il giusto valore all'olio extravergine d'oliva della Basilicata- dice stizzito Pace-. La Basilicata olivicola darà battaglia per tutelare la dignità dei produttori, il futuro del prodotto e la salute dei consumatori".
Pace non ha mandato giù le parole del Segretario Generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, secondo cui "il massimo del Made in Italy è quella industria che possa dimostrare che all'interno dei suoi brend c'è almeno il 50% di olio extravergine d'oliva italiano".
Affermazioni che servono solo a sdoganare le miscele di oli italiani con oli comunitari ed extracomunitari, creando di fatto "un falso che ha un unico obiettivo: uccidere la produzione olivicola – ha ribadito il Presidente Pace -. È a rischio il futuro di migliaia di famiglie lucane che vivono grazie all'eccellenza di questo prodotto, simbolo della dieta mediterranea".
Insomma, una questione non di poco conto, che vedrà l'Organizzazione dei Produttori Olivicoli Lucani schierarsi in prima linea per combattere contro questo accordo capestro.
"Ci opporremo con tutte le forze- ribadisce il presidente Pace- perché non possiamo consentire a Coldiretti e Federolio di mettere sul lastrico, attraverso la svendita dell'olio extravergine d'oliva, migliaia di olivicoltori della Basilicata", e poi, concludendo, lancia un appello: "Invito i produttori, i consumatori e tutti i cittadini a sottoscrivere la petizione lanciata dal Consorzio Nazionale degli Olivicoltori a tutela dell'olio extravergine d'oliva italiano, dei produttori e della salute dei consumatori".
L'intento è quello di lanciare un messaggio forte ed inequivocabile, che coinvolga anche il Governo nazionale, chiamato a prendere le distanze dall'accordo Coldiretti e Federolio, e a dire la sua su quello che, il Presidente della O.P.Oprol, non esita a definire "un attentato al Made in Italy".
Una querelle che sembra aver scritto solo la sua prima pagina.
A sostenerlo è il Presidente della O.P.Oprol – Organizzazione dei Produttori Olivicoli Lucani, Rocco Pace, che non gradito l'accordo tra Coldiretti-Federolio, puntando il dito contro l'intesa siglata a Roma, nei giorni scorsi.
"Un accordo che non riconosce il giusto valore all'olio extravergine d'oliva della Basilicata- dice stizzito Pace-. La Basilicata olivicola darà battaglia per tutelare la dignità dei produttori, il futuro del prodotto e la salute dei consumatori".
Pace non ha mandato giù le parole del Segretario Generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, secondo cui "il massimo del Made in Italy è quella industria che possa dimostrare che all'interno dei suoi brend c'è almeno il 50% di olio extravergine d'oliva italiano".
Affermazioni che servono solo a sdoganare le miscele di oli italiani con oli comunitari ed extracomunitari, creando di fatto "un falso che ha un unico obiettivo: uccidere la produzione olivicola – ha ribadito il Presidente Pace -. È a rischio il futuro di migliaia di famiglie lucane che vivono grazie all'eccellenza di questo prodotto, simbolo della dieta mediterranea".
Insomma, una questione non di poco conto, che vedrà l'Organizzazione dei Produttori Olivicoli Lucani schierarsi in prima linea per combattere contro questo accordo capestro.
"Ci opporremo con tutte le forze- ribadisce il presidente Pace- perché non possiamo consentire a Coldiretti e Federolio di mettere sul lastrico, attraverso la svendita dell'olio extravergine d'oliva, migliaia di olivicoltori della Basilicata", e poi, concludendo, lancia un appello: "Invito i produttori, i consumatori e tutti i cittadini a sottoscrivere la petizione lanciata dal Consorzio Nazionale degli Olivicoltori a tutela dell'olio extravergine d'oliva italiano, dei produttori e della salute dei consumatori".
L'intento è quello di lanciare un messaggio forte ed inequivocabile, che coinvolga anche il Governo nazionale, chiamato a prendere le distanze dall'accordo Coldiretti e Federolio, e a dire la sua su quello che, il Presidente della O.P.Oprol, non esita a definire "un attentato al Made in Italy".
Una querelle che sembra aver scritto solo la sua prima pagina.