Italcementi querela l'attivista Pio Acito
Il consigliere Manicone chiede ritiro della denuncia
lunedì 4 gennaio 2016
17.09
Sono tante le voci sollevatesi in favore di Pio Acito, attivista materano di Legambiente, citato in giudizio dall'azienda Italcementi con l'accusa di diffamazione per essersi da sempre interessato e opposto all'impatto ambientale del cementificio di Matera. In programma domani l'udienza presso il Tribunale di Matera.
Tra gli appelli di solidarietà c'è anche quello del consigliere comunale Paolo Manicone: "Pio è quello che a Matera si è speso da anni per la tutela del territorio e per aver spesso promosso progetti con i bambini, riguardanti la CULTURA del rispetto dell'ambiente. Pio, può risultare più o meno simpatico, il suo modo di essere condivisibile o non condivisibile, ma una cosa è certa, è uno di quelli a cui si guarda quando i temi affrontano il rapporto tra l'ambiente e la nostra comunità".
L'ingegnere Manicone chiede, "umilmente", che l'azienda ritiri la sua denuncia e cominci un dialogo vero con il territorio e, in particolar modo, con gli attivisti. "Pio Acito è uomo tenace, saprà difendersi, ma la mia speranza è che qualche dirigente illuminato di Italcementi intervenga, ritiri la denuncia e dialoghi con la comunità poichè l'azienda chiede dialogo, ma ho imparato dalla vita che il dialogo non è mai "mostrare i muscoli" o peggio ancora "colpire uno per tutti"". E allora il consigliere promette: "mi farò promotore con il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e con il Consiglio Comunale, di occuparsi della questione "Italcementi/Acito", chiedendo che l'azienda ritiri la denuncia, e si ricerchi al più presto soluzioni che abbiano alla base il rispetto della sostenibilità ambientale e la difesa della salute pubblica".
"Penso che la nostra comunità - aggiunge - da anni, consentitemi di dire questo, poi fate voi, sopporta a mala voglia la convivenza con questa azienda, specialmente quando pensiamo che è insediata nel bel mezzo di villaggi trincerati del neolitico, siamo CAPITALE della CULTURA anche per questo! In questi anni il dialogo istituzionale si è avviato, sono stati richiesti monitoraggi, i cui risultati né sono completi, né sono certi dal punto di vista scientifico, e quindi per questo che dovremmo pensare, che il nostro onore è stato intaccato? Difendere la propria comunità, custodire la storia, tutelare l'ambiente, deve essere considerato disonorevole? Questa comunità chiede verità, chiede tutela; chi usa il dialogo, esercizio difficile, non mostra i muscoli".
"Chi parla con il cuore può anche sbagliare, ma a volte gli sbagli vanno ricercati in se stessi".
Tra gli appelli di solidarietà c'è anche quello del consigliere comunale Paolo Manicone: "Pio è quello che a Matera si è speso da anni per la tutela del territorio e per aver spesso promosso progetti con i bambini, riguardanti la CULTURA del rispetto dell'ambiente. Pio, può risultare più o meno simpatico, il suo modo di essere condivisibile o non condivisibile, ma una cosa è certa, è uno di quelli a cui si guarda quando i temi affrontano il rapporto tra l'ambiente e la nostra comunità".
L'ingegnere Manicone chiede, "umilmente", che l'azienda ritiri la sua denuncia e cominci un dialogo vero con il territorio e, in particolar modo, con gli attivisti. "Pio Acito è uomo tenace, saprà difendersi, ma la mia speranza è che qualche dirigente illuminato di Italcementi intervenga, ritiri la denuncia e dialoghi con la comunità poichè l'azienda chiede dialogo, ma ho imparato dalla vita che il dialogo non è mai "mostrare i muscoli" o peggio ancora "colpire uno per tutti"". E allora il consigliere promette: "mi farò promotore con il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e con il Consiglio Comunale, di occuparsi della questione "Italcementi/Acito", chiedendo che l'azienda ritiri la denuncia, e si ricerchi al più presto soluzioni che abbiano alla base il rispetto della sostenibilità ambientale e la difesa della salute pubblica".
"Penso che la nostra comunità - aggiunge - da anni, consentitemi di dire questo, poi fate voi, sopporta a mala voglia la convivenza con questa azienda, specialmente quando pensiamo che è insediata nel bel mezzo di villaggi trincerati del neolitico, siamo CAPITALE della CULTURA anche per questo! In questi anni il dialogo istituzionale si è avviato, sono stati richiesti monitoraggi, i cui risultati né sono completi, né sono certi dal punto di vista scientifico, e quindi per questo che dovremmo pensare, che il nostro onore è stato intaccato? Difendere la propria comunità, custodire la storia, tutelare l'ambiente, deve essere considerato disonorevole? Questa comunità chiede verità, chiede tutela; chi usa il dialogo, esercizio difficile, non mostra i muscoli".
"Chi parla con il cuore può anche sbagliare, ma a volte gli sbagli vanno ricercati in se stessi".