Istituto di Vigilanza Lazazzera a Matera: stop all'attività dal 31 ottobre

Nel pomeriggio, nuovo incontro in prefettura per esaminare la situazione

mercoledì 26 ottobre 2016 13.13
Rischia di diventare una polveriera sociale il settore della vigilanza in Basilicata. Oltre alla già nota vicenda dell'istituto di vigilanza La Ronda si complica la situazione della cooperativa materana Lazazzera che cura nella Città dei Sassi il servizio di vigilanza su tre lotti pubblici (consiglio regionale, giunta regionale e azienda sanitaria) e ha in portafoglio una serie di contratti anche nel settore privato.

La società ha comunicato ai clienti che dal 31 ottobre cesserà l'attività di istituto di vigilanza. A rischio altri 55 posti di lavoro, 19 dei quali impegnati sui tre lotti pubblici e altri 36 nel privato, in un settore già in forte sofferenza. La decisione - stando a fondi sindacali - sarebbe stata assunta a seguito della mancata approvazione del bilancio da parte del consiglio di amministrazione e della restituzione della licenza da parte del presidente della cooperativa alla competente prefettura di Matera.

Proprio la prefettura, dopo l'incontro interlocutorio che si è tenuto lunedì pomeriggio, su richiesta dei sindacati di categoria Fisascat, Filcams e Uiltucs, ha riconvocato le parti oggi alle 16.30 per un esame della situazione alla presenza delle associazioni di categoria delle aziende che attualmente usufruiscono del servizio di vigilanza di Lazazzera.

"Il primo incontro di lunedì è stato interlocutorio", spiega la segretaria della Fisascat Cisl Basilicata, Aurora Blanca, "stiamo acquisendo gli elementi per valutare quali strade intraprendere per evitare lo spettro della mobilità e salvare i posti di lavoro in questa ennesima vertenza che colpisce il settore lucano della vigilanza privata. Lazazzera e La Ronda sono le due aziende storiche del settore nella nostra regione - fa notare la sindacalista - ed entrambe sono state commissariate per un periodo. L'incontro di oggi serve a mettere a fuoco in particolare la situazione dei 36 addetti che svolgono attività di vigilanza per conto di aziende private e che, in caso di forfait della cooperativa, non godrebbero dello scudo della clausola sociale. Il nostro obiettivo - conclude Blanca - è mettere in sicurezza tutti i lavoratori dell'istituto, sia quelli impegnati nel pubblico, sia quelli impegnati nel privato".