Integrazione attraverso il cibo, arriva WE4Food
Tanti giovani, tra i 16 e i 21 anni, coinvolti tra le province di Matera e Bari
venerdì 30 maggio 2014
11.11
E' giunto alle battute finali il progetto WE4food, promosso dalle Province di Bari e Matera, dal Dipartimento di Scienze Umane (DiSU) dell'Università degli Studi della Basilicata, dall'Associazione Physeon, dall'Unione delle Province d'Italia (UPI)-Puglia, dalla Lega Italiana per la lotta contro i Tumori-Sezione provinciale di Bari, Istituto Agronomico Mediteranneo di Bari (IAMB). Ieri, 29 maggio, si è tenuto in Casa Cava il festival conclusivo del progetto, mentre il 6 giugno presso l'Istituto Agronomico Mediterraneo (IAMB) di Valenzano (Bari) si terrà il convegno finale.
Il progetto WE4food ha inteso valorizzare il ruolo del cibo come elemento fondamentale per l'integrazione dei giovani ed ha previso un percorso di formazione e ricerca comune che ha reso il cibo un fattore determinante per conoscere le differenti identità. Ha coinvolto 150 giovani dai 16 ai 21 anni delle province di Bari e Matera (Istituti Alberghieri ed Agrari in particolare).
Ieri, in Casa Cava a Matera si è tenuto uno dei due appuntamenti conclusivi: il festival multietnico. L'evento è stato suddiviso in tre sezioni: sezione culturale, musicale e gastronomica. Per la sezione culturale è stata presentata, tra le altre cose, la mostra fotografica "WE LOVE MAERA" curata dai richiedenti asilo del Mali e l'esposizione dell'arazzo nell'ambito del laboratorio "ETNIKARTE" a cura del Licero Artistico di Matera. Per le sezioni musicali e gastronomica, invece, i giovani studenti hanno presentato performances e loro ricette, frutti dei laboratori del gusto e musicali.
L'evento è stato presentato dal funzionario provinciale Franco Di Ginosa e sono intervenuti: il Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella; il Presidente del Consiglio Provinciale di Matera, Aldo Chietera; il questore di Matera, Stanislao Schimera, accompagnato dal vicequestore, Luisa Fasano; la dirigente della Provincia di Bari, Rosa Di Mita; Salvatore Vigliar, del Dipartimento di Scienze Umane (DiSU)-Università degli studi della Basilicata; la professoressa Angela Capurso, in rappresentanza dell'associazione materana Kafila.
Nonostante il difficile momento che stanno attraversando le Province, il Presidente Franco Stella non ha voluto far mancare il suo apporto e ha parlato della collaborazione con la Provincia di Bari (capofila del progetto) come di un rapporto di "osmosi continua". Ed ha affermato che "questo grande evento di integrazione può concorrere alla candidatura di Matera a capitale europea della cultura per il 2019, la quale-ha aggiunto-merita questo titolo".
Aldo Chietera ha voluto fare un plauso a quanti si sono cimentati in questo progetto di innovazione. Ed ha parlato di un territorio ampio e variegato che coinvolge anche l'area Euro-mediterranea.
Rosa Di Mita, in rappresentanza del Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli e dell'assessore alle Politiche Giovanili e Comunitarie della Provincia di Bari, Fabio Romito, ha affermato che in questo progetto sono stati coinvolti ragazzi su tematiche diverse. L'obiettivo era proprio il dialogo tra le diverse provenienze, quindi, integrazione e multietnicità, ed è stato realizzato tanto da cementare la relazione tra le due province.
Salvatore Vigliar ha parlato di percorso riuscito ed una strategia elaborata per WE4food utile anche in futuro. Le difficoltà non sono mancate per aver coinvolto molti ragazzi ed istituti, ma è stato centrato l'obiettivo di rendere il cibo, quale momento di integrazione culturale, che porta valori di eccellenza e reciprocità locali. Mentre la professoressa Angela Capurso, in rappresentanza dell'associazione materana Kafila, presieduta da Chiara Paolicelli, ha spiegato che il termine Kafila significa carovana, quindi, cammino verso l'integrazione e la formazione degli immigrati sul territorio. Nei mesi scorsi hanno ospitato 40 giovani da Mali, Nigeria e Burkina Faso, ora invece ci sono 20 ragazzi.
Il progetto WE4food ha inteso valorizzare il ruolo del cibo come elemento fondamentale per l'integrazione dei giovani ed ha previso un percorso di formazione e ricerca comune che ha reso il cibo un fattore determinante per conoscere le differenti identità. Ha coinvolto 150 giovani dai 16 ai 21 anni delle province di Bari e Matera (Istituti Alberghieri ed Agrari in particolare).
Ieri, in Casa Cava a Matera si è tenuto uno dei due appuntamenti conclusivi: il festival multietnico. L'evento è stato suddiviso in tre sezioni: sezione culturale, musicale e gastronomica. Per la sezione culturale è stata presentata, tra le altre cose, la mostra fotografica "WE LOVE MAERA" curata dai richiedenti asilo del Mali e l'esposizione dell'arazzo nell'ambito del laboratorio "ETNIKARTE" a cura del Licero Artistico di Matera. Per le sezioni musicali e gastronomica, invece, i giovani studenti hanno presentato performances e loro ricette, frutti dei laboratori del gusto e musicali.
L'evento è stato presentato dal funzionario provinciale Franco Di Ginosa e sono intervenuti: il Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella; il Presidente del Consiglio Provinciale di Matera, Aldo Chietera; il questore di Matera, Stanislao Schimera, accompagnato dal vicequestore, Luisa Fasano; la dirigente della Provincia di Bari, Rosa Di Mita; Salvatore Vigliar, del Dipartimento di Scienze Umane (DiSU)-Università degli studi della Basilicata; la professoressa Angela Capurso, in rappresentanza dell'associazione materana Kafila.
Nonostante il difficile momento che stanno attraversando le Province, il Presidente Franco Stella non ha voluto far mancare il suo apporto e ha parlato della collaborazione con la Provincia di Bari (capofila del progetto) come di un rapporto di "osmosi continua". Ed ha affermato che "questo grande evento di integrazione può concorrere alla candidatura di Matera a capitale europea della cultura per il 2019, la quale-ha aggiunto-merita questo titolo".
Aldo Chietera ha voluto fare un plauso a quanti si sono cimentati in questo progetto di innovazione. Ed ha parlato di un territorio ampio e variegato che coinvolge anche l'area Euro-mediterranea.
Rosa Di Mita, in rappresentanza del Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli e dell'assessore alle Politiche Giovanili e Comunitarie della Provincia di Bari, Fabio Romito, ha affermato che in questo progetto sono stati coinvolti ragazzi su tematiche diverse. L'obiettivo era proprio il dialogo tra le diverse provenienze, quindi, integrazione e multietnicità, ed è stato realizzato tanto da cementare la relazione tra le due province.
Salvatore Vigliar ha parlato di percorso riuscito ed una strategia elaborata per WE4food utile anche in futuro. Le difficoltà non sono mancate per aver coinvolto molti ragazzi ed istituti, ma è stato centrato l'obiettivo di rendere il cibo, quale momento di integrazione culturale, che porta valori di eccellenza e reciprocità locali. Mentre la professoressa Angela Capurso, in rappresentanza dell'associazione materana Kafila, presieduta da Chiara Paolicelli, ha spiegato che il termine Kafila significa carovana, quindi, cammino verso l'integrazione e la formazione degli immigrati sul territorio. Nei mesi scorsi hanno ospitato 40 giovani da Mali, Nigeria e Burkina Faso, ora invece ci sono 20 ragazzi.