Individuata una nuova chiesa rupestre in via Civita

La scoperta è opera di Angelo Fontana, Raffaele Paolicelli e Francesco Foschino.

martedì 21 luglio 2015 11.23
Tre ricercatori di storia locale, i materani Angelo Fontana, Raffaele Paolicelli e Francesco Foschino hanno individuato nel Rione Civita di Matera un ambiente ipogeo dalle chiare caratteristiche architettoniche di un antico luogo di culto rupestre, finora mai segnalato né censito.

La chiesa rupestre inedita è sita in Via Civita nr 38 (già 42), e corrisponde catastalmente al Foglio nr 159, particella 1211. In disuso da secoli, la grotta è stata adibita nello scorso secolo ad abitazione (espropriata dal demanio nel 1960), e ancora precedentemente a cantina. La scoperta è frutto di numerosi sopralluoghi e dell'analisi archivio, tra cui l'inedita visita pastorale di mons. Giustiniani del 1595. I tre appassionati, incrociando le fonti archivistiche con lo spazio architettonico e l'ubicazione dell'inedito luogo di culto, hanno ipotizzato che esso possa trattarsi della chiesa rupestre dedicata ai SS. Cosma e Damiano, seppure altre fonti indichino che la dedicazione ai santi sia attribuita ad un diverso luogo di culto limitrofo.

La chiesa era disposta su tre navate, ma quella di destra non è più interamente esistente, tranciata dalla realizzazione della strada limitrofa. Sono chiaramente riconoscibili le conche absidali e gli archi con la tipica decorazione a risega. Un passaggio verticale permette l'accesso ad un ambiente inferiore, con simili caratteristiche architettoniche, orientato perpendicolarmente rispetto al piano superiore, che aveva il probabile utilizzo di sepolcreto, come pare suggerire il testo della visita pastorale che alleghiamo. Non risultano presenti affreschi superstiti, allo stato attuale. La proprietà è al momento demaniale e la grotta risulta in abbandono. Proprio per questo i tre ricercatori hanno segnalato la scoperta alle autorità cittadine, auspicando la destinazione ad uso pubblico attraverso una futura sub-concessione.

Fontana e Paolicelli nel luglio del 2013 avevano già segnalato la scoperta di un'altra chiesa rupestre inedita, di cui hanno successivamente documentato l'identità nel libro "La chiesa rupestre di San Pietro de Morrone, scoperta e studio di un luogo di culto medievale nella Civita di Matera" edito nel 2014 da Edizioni Giannatelli. Francesco Foschino si era invece reso protagonista nel 2012 del recupero di un affresco rubato a Matera nel 1962 e da lui ritrovato in Germania.
da sinistra angelo fontana raffaele paolicelli e francesco foschino
pianta piano superiore
pianta piano inferiore
piano inferiore b
piano interiore a
piano superiore b