Inchiesta petrolio, Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Pittella
Perrino e Leggieri presenteranno mozione di sfiducia in consiglio regionale
domenica 3 aprile 2016
9.28
Terremoto in Regione Basilicata dopo la turbolenta vicenda giudiziaria, condotta dalla procura di Potenza, che ha portato nei giorni scorsi all'arresto di amministratori, tecnici e imprenditori per attività di traffico e smaltimento illecito di rifiuti in Val d'Agri.
Sul banco degli imputati anche l'ente regionale, non direttamente coinvolto nell'inchiesta ma al contempo reo di non aver sorvegliato sulle attività inquinanti e nocive. E' quanto sostengono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino e Gianni Leggieri, che presenteranno una mozione di sfiducia nei confronti del governatore lucano, Marcello Pittella, nella prossima assemblea consiliare di martedì 5 aprile.
"L'ennesimo scandalo per la Regione Basilicata – ha affermato in una conferenza stampa ad hoc il capogruppo Leggieri – e l'ennesima pagina nera. Per questo chiediamo le dimissioni di Pittella e chiediamo che in Basilicata si torni a votare dal momento che ogni volta che in Consiglio regionale abbiamo affrontato il tema del petrolio, la maggioranza, mentendo, ha detto che non c'erano problemi. Ogni volta che abbiamo chiesto l'accesso agli atti perché la trasparenza dovrebbe essere prioritaria, abbiamo avuto problemi e per questo ci rivolgeremo al Consiglio di Stato".
I dubbi e le incertezze in merito al caso in questione, seppur sollevati dagli esponenti pentastellati, sono stati trascurati dalla giunta regionale. "La magistratura – ha continuato ad osservare Leggieri – ha dimostrato quello che noi abbiamo sempre denunciato e cioè i tantissimi e continui danni ambientali che sono stati perpetuati. Pittella, nonostante le nostre tante mozioni e interrogazioni anche sul centro olio di Viggiano, ha sempre detto che tutto era sotto controllo e invece ora si ha la certezza che erano bugie".
L'intervento della procura proverà a vederci chiaro sull'inquietante vicenda, soprattutto in merito al sistema di gestione delle trivellazioni. "Mi auguro che finalmente si faccia luce sulla gestione del petrolio – ha dichiarato Perrino - una risorsa diventata strategica per la regione visto che per ogni cosa che si vuole realizzare si fa riferimento alle royalties. Noi abbiamo cercato di fare in modo che la Basilicata diventasse meno dipendente da queste royalties, e abbiamo cercato di allontanarci da questo tipo di attività fortemente impattanti". Ora il blocco delle produzioni probabilmente causerà dei problemi, "ecco perché – ha continuato Perrino - avevamo cercato di costruire strumenti affinché la politica potesse arrivare preparata a questa evenienza. Purtroppo non ci sono stati controlli e si è continuato ad inquinare le falde acquifere, un inquinamento della Basilicata, come ha detto il procuratore antimafia, per risparmiare pochi euro".
Alla conferenza stampa hanno partecipato i massimi vertici del Movimento 5 stelle. I parlamentari Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli hanno ricordato come "l'emendamento relativo al raddoppio delle estrazioni petrolifere", da loro scoperto in commissione ambiente e fermato, "sia stato poi riproposto in un maxi emendamento nello Sblocca Italia. Le scelte che si fanno per la Basilicata –hanno aggiunto – vengono decise a Roma esclusivamente per fare gli interessi delle compagnie petrolifere con il benestare prima del governatore De Filippo e ora di Pittella".
L'europarlamentare Piernicola Pedicini ha evidenziato come "anche a livello europeo l'esponente del Pd lucano non abbia mai fatto nulla su questi temi e alla Basilicata delle tante royalties tanto decantate resta solo l'inquinamento ambientale".
Sul banco degli imputati anche l'ente regionale, non direttamente coinvolto nell'inchiesta ma al contempo reo di non aver sorvegliato sulle attività inquinanti e nocive. E' quanto sostengono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino e Gianni Leggieri, che presenteranno una mozione di sfiducia nei confronti del governatore lucano, Marcello Pittella, nella prossima assemblea consiliare di martedì 5 aprile.
"L'ennesimo scandalo per la Regione Basilicata – ha affermato in una conferenza stampa ad hoc il capogruppo Leggieri – e l'ennesima pagina nera. Per questo chiediamo le dimissioni di Pittella e chiediamo che in Basilicata si torni a votare dal momento che ogni volta che in Consiglio regionale abbiamo affrontato il tema del petrolio, la maggioranza, mentendo, ha detto che non c'erano problemi. Ogni volta che abbiamo chiesto l'accesso agli atti perché la trasparenza dovrebbe essere prioritaria, abbiamo avuto problemi e per questo ci rivolgeremo al Consiglio di Stato".
I dubbi e le incertezze in merito al caso in questione, seppur sollevati dagli esponenti pentastellati, sono stati trascurati dalla giunta regionale. "La magistratura – ha continuato ad osservare Leggieri – ha dimostrato quello che noi abbiamo sempre denunciato e cioè i tantissimi e continui danni ambientali che sono stati perpetuati. Pittella, nonostante le nostre tante mozioni e interrogazioni anche sul centro olio di Viggiano, ha sempre detto che tutto era sotto controllo e invece ora si ha la certezza che erano bugie".
L'intervento della procura proverà a vederci chiaro sull'inquietante vicenda, soprattutto in merito al sistema di gestione delle trivellazioni. "Mi auguro che finalmente si faccia luce sulla gestione del petrolio – ha dichiarato Perrino - una risorsa diventata strategica per la regione visto che per ogni cosa che si vuole realizzare si fa riferimento alle royalties. Noi abbiamo cercato di fare in modo che la Basilicata diventasse meno dipendente da queste royalties, e abbiamo cercato di allontanarci da questo tipo di attività fortemente impattanti". Ora il blocco delle produzioni probabilmente causerà dei problemi, "ecco perché – ha continuato Perrino - avevamo cercato di costruire strumenti affinché la politica potesse arrivare preparata a questa evenienza. Purtroppo non ci sono stati controlli e si è continuato ad inquinare le falde acquifere, un inquinamento della Basilicata, come ha detto il procuratore antimafia, per risparmiare pochi euro".
Alla conferenza stampa hanno partecipato i massimi vertici del Movimento 5 stelle. I parlamentari Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli hanno ricordato come "l'emendamento relativo al raddoppio delle estrazioni petrolifere", da loro scoperto in commissione ambiente e fermato, "sia stato poi riproposto in un maxi emendamento nello Sblocca Italia. Le scelte che si fanno per la Basilicata –hanno aggiunto – vengono decise a Roma esclusivamente per fare gli interessi delle compagnie petrolifere con il benestare prima del governatore De Filippo e ora di Pittella".
L'europarlamentare Piernicola Pedicini ha evidenziato come "anche a livello europeo l'esponente del Pd lucano non abbia mai fatto nulla su questi temi e alla Basilicata delle tante royalties tanto decantate resta solo l'inquinamento ambientale".