Inchiesta petrolio, M5S chiede delucidazioni alla commissione europea
Perplessità su riapertura centro oli Viggiano e coinvolgimento consigliere Robortella
giovedì 11 agosto 2016
Nella giornata di ieri il gip di Potenza,Tiziana Petrocelli, ha disposto il dissequestro del centro oli di Viggiano dell'Eni, bloccato dal 31 marzo 2016 nell'ambito della scottante inchiesta sul petrolio in Basilicata. Tuttavia diverse ombre continuano ad aleggiare sulla vicenda, dai contorni tutti da accertare.
In particolare diverse criticità e perplessità giungono dall'interrogazione presentata dall'eurodeputato lucano del Movimento 5 Stelle, Piernicola Pedicini, alla commissione europea. I due fronti posti all'attenzione dal pentastellato interessano il coinvolgimento nell'inchiesta del consigliere regionale del Partito democratico, Vincenzo Robortella, e la richiesta di come l'Unione europea valuta la riapertura del centro oli Eni di Viggiano.
Robortella è stato nominato presidente della commissione attività produttive, ambiente e territorio della Regione Basilicata "nonostante – afferma l'eurodeputato - risulti essere indagato nell'inchiesta che mira a far luce proprio sui danni prodotti all'ambiente dalle estrazioni petrolifere". La nota diffusa da Pedicini rimarca che "il 5 agosto scorso la posizione giudiziaria del consigliere regionale del Pd Vincenzo Robortella è peggiorata, in quanto i pm di Potenza, Francesco Basentini e Laura Triassi, hanno chiesto al gip il suo rinvio a giudizio insieme ad altre 58 persone e 10 società, coinvolti nei due filoni dell'inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata".
Secondo quanto riportato dai magistrati antimafia, la società Outsourcing s.r.l, di cui il consigliere regionale era proprietario, avrebbe ricevuto un finanziamento europeo relativo ai lavori del centro oli Tempa Rossa della Total pur non avendone i requisiti di legge. Per questo motivo il pentastellato chiede se l'Olaf – ufficio europeo per la lotta antifrode - "ha avviato indagini al fine di individuare la sussistenza di casi di corruzione, frode o altre irregolarità relative ai fondi europei erogati alla società Outsourcing s.r.l?".
Infine, riguardo il dissequestro, Pedicini ha chiesto alla commissione di illustrare proprie osservazioni in merito alla ripresa delle attività dell'impianto Eni. La domanda è considerevole di interesse: "La riapertura dei lavori garantisce la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e della popolazione residente nell'area? E quali provvedimenti stanno adottando le autorità nazionali e regionali per garantire che le norme ambientali dell'Unione europea siano rispettate?".
In particolare diverse criticità e perplessità giungono dall'interrogazione presentata dall'eurodeputato lucano del Movimento 5 Stelle, Piernicola Pedicini, alla commissione europea. I due fronti posti all'attenzione dal pentastellato interessano il coinvolgimento nell'inchiesta del consigliere regionale del Partito democratico, Vincenzo Robortella, e la richiesta di come l'Unione europea valuta la riapertura del centro oli Eni di Viggiano.
Robortella è stato nominato presidente della commissione attività produttive, ambiente e territorio della Regione Basilicata "nonostante – afferma l'eurodeputato - risulti essere indagato nell'inchiesta che mira a far luce proprio sui danni prodotti all'ambiente dalle estrazioni petrolifere". La nota diffusa da Pedicini rimarca che "il 5 agosto scorso la posizione giudiziaria del consigliere regionale del Pd Vincenzo Robortella è peggiorata, in quanto i pm di Potenza, Francesco Basentini e Laura Triassi, hanno chiesto al gip il suo rinvio a giudizio insieme ad altre 58 persone e 10 società, coinvolti nei due filoni dell'inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata".
Secondo quanto riportato dai magistrati antimafia, la società Outsourcing s.r.l, di cui il consigliere regionale era proprietario, avrebbe ricevuto un finanziamento europeo relativo ai lavori del centro oli Tempa Rossa della Total pur non avendone i requisiti di legge. Per questo motivo il pentastellato chiede se l'Olaf – ufficio europeo per la lotta antifrode - "ha avviato indagini al fine di individuare la sussistenza di casi di corruzione, frode o altre irregolarità relative ai fondi europei erogati alla società Outsourcing s.r.l?".
Infine, riguardo il dissequestro, Pedicini ha chiesto alla commissione di illustrare proprie osservazioni in merito alla ripresa delle attività dell'impianto Eni. La domanda è considerevole di interesse: "La riapertura dei lavori garantisce la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e della popolazione residente nell'area? E quali provvedimenti stanno adottando le autorità nazionali e regionali per garantire che le norme ambientali dell'Unione europea siano rispettate?".