Inceneritore, l’amministrazione ferma sulle sue posizioni
Zoccali: “In cantiere un progetto con Arpab per monitorare le emissioni”
giovedì 21 gennaio 2016
8.39
Pochi giorni fa il consigliere del Movimento 5 Stelle, Antonio Materdomini, ha rilanciato la questione delicata 'Stop all'inceneritore' con una mozione specifica, in particolar modo sollecitando l'amministrazione a prendere una posizione chiara e netta. Il documento, a prima firma del portavoce Antonio Materdomini, riafferma la necessità di superare l'uso di inceneritori nel territorio comunale di Matera e di manifestare pubblicamente contrarietà all'articolo 35 della legge 164 del 11 novembre 2014 (c.d. Sblocca Italia). La mozione così è stata sottoscritta anche dai consiglieri di minoranza e maggioranza come De Mola, Manicone, Bianco , Fragasso, Sansone, Antezza e D'Andrea.
Ai pentastellati, e non solo, a destare preoccupazione per il territorio materano è l'articolo 35 della legge Sblocca Italia che interviene sull'autonomia della Regione Basilicata e dei Comuni lucani, definendo gli inceneritori "infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale". "Ricordiamo - afferma Materdomini - che Italcementi ha avanzato, a nostro parere, un'inaccettabile richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per portare da 12 mila a 60 mila tonnellate/anno le quantità di rifiuti da bruciare nello stabilimento materano".
Ma il governo De Ruggieri non si smuove e ribadisce, a distanza di circa un mese, la necessità di avviare un progetto di monitoraggio delle emissioni prodotte dal cementificio di Italcementi. "Ribadiamo – dichiara l'assessore all'ambiente, Stefano Zoccali - la necessità di attivare un monitoraggio ambientale continuo e costante per verificare i valori di sostenibilità rispetto al contesto urbano".
Nello specifico l'iniziativa vede impegnati gli enti pubblici, il Comune di Matera e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Basilicata (Arpab). "La redazione del progetto è in via di definizione e si concluderà nell'arco di 10 giorni – illustra l'assessore. Tra l'altro abbiamo un obiettivo da raggiungere con la Regione: quello di costituire un ente che seguirà un iter di controllo delle emissioni. Poi il passaggio conclusivo per la validità delle certificazioni sarà nelle mani dell'Arpab".
Scongiurato il timore dei pentastellati che i controlli comunali sulla qualità dell'aria si basino sulle valutazioni di Italcementi, "può continuare con le sue verifiche – precisa Zoccali - ma noi agiremo in questo modo", ora i riflettori sono puntati su questo nuovo progetto. Di certo il quadro complessivo è ancora a tinte fosche, si attendono sviluppi.
Ai pentastellati, e non solo, a destare preoccupazione per il territorio materano è l'articolo 35 della legge Sblocca Italia che interviene sull'autonomia della Regione Basilicata e dei Comuni lucani, definendo gli inceneritori "infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale". "Ricordiamo - afferma Materdomini - che Italcementi ha avanzato, a nostro parere, un'inaccettabile richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per portare da 12 mila a 60 mila tonnellate/anno le quantità di rifiuti da bruciare nello stabilimento materano".
Ma il governo De Ruggieri non si smuove e ribadisce, a distanza di circa un mese, la necessità di avviare un progetto di monitoraggio delle emissioni prodotte dal cementificio di Italcementi. "Ribadiamo – dichiara l'assessore all'ambiente, Stefano Zoccali - la necessità di attivare un monitoraggio ambientale continuo e costante per verificare i valori di sostenibilità rispetto al contesto urbano".
Nello specifico l'iniziativa vede impegnati gli enti pubblici, il Comune di Matera e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Basilicata (Arpab). "La redazione del progetto è in via di definizione e si concluderà nell'arco di 10 giorni – illustra l'assessore. Tra l'altro abbiamo un obiettivo da raggiungere con la Regione: quello di costituire un ente che seguirà un iter di controllo delle emissioni. Poi il passaggio conclusivo per la validità delle certificazioni sarà nelle mani dell'Arpab".
Scongiurato il timore dei pentastellati che i controlli comunali sulla qualità dell'aria si basino sulle valutazioni di Italcementi, "può continuare con le sue verifiche – precisa Zoccali - ma noi agiremo in questo modo", ora i riflettori sono puntati su questo nuovo progetto. Di certo il quadro complessivo è ancora a tinte fosche, si attendono sviluppi.