Incendio a La Martella, da ieri i valori sono tornati nella norma
I risultati delle centraline d'aria
lunedì 9 agosto 2021
17.09
La qualità dell'aria intorno alla discarica della Martella a Matera è costantemente sotto controllo. Su disposizione della Regione, dopo l'incendio avvenuto nei giorni scorsi l'Arpab continua a rilevare la concentrazione di sostanze inquinanti dalle centraline, una fissa e un'altra mobile installata in un'area messa a disposizione dall'azienda Natuzzi. Lo rende noto l'assessore regionale all'Ambiente, Gianni Rosa.
Questi i risultati. "Il monitoraggio - spiega l'assessore - è iniziato alle ore 13 del 5 agosto scorso. Da quanto risulta, alla data dell'8 agosto fino alle ore 11, la postazione fissa ha rilevato che la concentrazione di benzene nell'aria, nei giorni scorsi con valori molto superiori rispetto a quelli mediamente registrati dalla stazione, è ritornata nelle medie prima dell'incendio con un unico picco pari a 6,8 µg/m3 alle 8 della stessa mattina. Il mezzo mobile, invece, ha registrato una concentrazione media giornaliera di circa 1,5 µg/m3 con evidenza di pochi picchi e di entità minore rispetto ai giorni successivi all'evento. Oltre al benzene, sono acquisiti sia con stazione fissa che con stazione mobile i parametri riferiti al monossido di carbonio (CO), al biossido di azoto (NO2), al biossido di zolfo (SO2) e ozono. Sono monitorati, invece, solo con il mezzo mobile i parametri PM10 e PM2.5, PM1 e H2S, mentre la stazione fissa rileva la concentrazione di idrocarburi non metanici (NMHC). Tutti i dati misurati il 7 agosto rientrano nella norma. Non sono stati superati i valori limite per quanto riguarda il monossido di carbonio, i valori registrati di biossido di azoto non mostrano alcun superamento nel periodo di osservazione, anche la concentrazione di anidride solforosa non ha superato il valore limite giornaliero né quello orario, così come l'andamento della concentrazione media oraria di ozono non ha registrato superamenti. In relazione alle polveri, la centralina mobile ha attestato il valore medio giornaliero del PM10 in 15 µg/m3, inferiore al limite giornaliero di 50 µg/m3. Il valore medio giornaliero del PM2.5 è di 8µg/m3, ma non è possibile fare alcuna valutazione rispetto al valore limite, in quanto viene calcolato come media annuale (25 µg/m3).
Anche l'andamento del valore medio orario dell'idrogeno solforato non evidenzia particolari picchi di concentrazione. Si tratta di un valore non preso in considerazione dalla normativa italiana. Stesso discorso vale per gli idrocarburi non metanici, che però possono essere considerati come traccianti di attività antropiche. Alle 11 dell'8 agosto i valori degli idrocarburi non metanici si sono fermati intorno a 50 µgC/m3, evidenziando solo un picco di concentrazione pari a 95 µg/m3".
"Continuiamo, dunque, a monitorare la qualità dell'aria – prosegue Rosa - e a informare i cittadini nella massima trasparenza. Dobbiamo capire che cosa è successo ma soprattutto di concerto con gli enti pubblici competenti quali sono le misure da prendere per mettere in sicurezza le zone interessate e proseguire con la bonifica della discarica".
Questi i risultati. "Il monitoraggio - spiega l'assessore - è iniziato alle ore 13 del 5 agosto scorso. Da quanto risulta, alla data dell'8 agosto fino alle ore 11, la postazione fissa ha rilevato che la concentrazione di benzene nell'aria, nei giorni scorsi con valori molto superiori rispetto a quelli mediamente registrati dalla stazione, è ritornata nelle medie prima dell'incendio con un unico picco pari a 6,8 µg/m3 alle 8 della stessa mattina. Il mezzo mobile, invece, ha registrato una concentrazione media giornaliera di circa 1,5 µg/m3 con evidenza di pochi picchi e di entità minore rispetto ai giorni successivi all'evento. Oltre al benzene, sono acquisiti sia con stazione fissa che con stazione mobile i parametri riferiti al monossido di carbonio (CO), al biossido di azoto (NO2), al biossido di zolfo (SO2) e ozono. Sono monitorati, invece, solo con il mezzo mobile i parametri PM10 e PM2.5, PM1 e H2S, mentre la stazione fissa rileva la concentrazione di idrocarburi non metanici (NMHC). Tutti i dati misurati il 7 agosto rientrano nella norma. Non sono stati superati i valori limite per quanto riguarda il monossido di carbonio, i valori registrati di biossido di azoto non mostrano alcun superamento nel periodo di osservazione, anche la concentrazione di anidride solforosa non ha superato il valore limite giornaliero né quello orario, così come l'andamento della concentrazione media oraria di ozono non ha registrato superamenti. In relazione alle polveri, la centralina mobile ha attestato il valore medio giornaliero del PM10 in 15 µg/m3, inferiore al limite giornaliero di 50 µg/m3. Il valore medio giornaliero del PM2.5 è di 8µg/m3, ma non è possibile fare alcuna valutazione rispetto al valore limite, in quanto viene calcolato come media annuale (25 µg/m3).
Anche l'andamento del valore medio orario dell'idrogeno solforato non evidenzia particolari picchi di concentrazione. Si tratta di un valore non preso in considerazione dalla normativa italiana. Stesso discorso vale per gli idrocarburi non metanici, che però possono essere considerati come traccianti di attività antropiche. Alle 11 dell'8 agosto i valori degli idrocarburi non metanici si sono fermati intorno a 50 µgC/m3, evidenziando solo un picco di concentrazione pari a 95 µg/m3".
"Continuiamo, dunque, a monitorare la qualità dell'aria – prosegue Rosa - e a informare i cittadini nella massima trasparenza. Dobbiamo capire che cosa è successo ma soprattutto di concerto con gli enti pubblici competenti quali sono le misure da prendere per mettere in sicurezza le zone interessate e proseguire con la bonifica della discarica".