In Basilicata e a Matera resistono i mestieri tradizionali e antichi
La città dei Sassi in controtendenza sulla panificazione: settore rimane forte
lunedì 10 dicembre 2018
10.56
Sono 723 le botteghe-ditte artigiane di mestieri antichi che in Basilicata, al secondo semestre 2018, resistono ai tempi di crisi, con un peso femminile e giovanile rispettivamente del 17,4% e del 7,4%. I dati sono stati diffusi dalla Confartigianato Potenza che attraverso il suo Centro Studi ha rielaborato su scala regionale e provinciale i dati di un rapporto della Camera di Commercio.
livello territoriale, le botteghe di mestieri antichi sono 473 in provincia di Potenza e 250 in provincia di Matera. Al primo posto figurano panetterie e pasticcerie con 422 imprese attive (263 nel Potentino e 159 nel Materano), seguite dalle lavanderie (161 di cui 112 in provincia di Potenza e 49 in quella di Matera), sartorie (86 di cui 54 in provincia di Potenza e 32 in quella di Matera). Resistono 43 calzolai (28 a Potenza e 15 a Matera), 27 orologiai (16 a Potenza e 11 a Matera), 12 riparatori di oggetti in metallo e 2 artigiani del vetro artistico. Le figure artigiane a rischio estinzione sono quelle dell'arrotino ambulante, del calderaio stagnino che ripara le pentole, dell'artigiano del rame, del calzolaio, del maniscalco per cavalli da corsa o bovini, di chi costruisce canestri o ripara ombrelli , dei falegnami.
"Per scongiurare la definitiva scomparsa degli antichi e preziosi mestieri, simbolo di ingegno, creatività, professionalità, conoscenze – afferma Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato – puntiamo a favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso i giovani, il ricambio generazionale e stimolare la nascita di una nuova imprenditoria, i processi di innovazione e di internazionalizzazione delle imprese, nonché lo sviluppo di reti su base locale. I giovani, complici talvolta le normative di settore, troppo spesso sono stati disincentivati dall'apprendimento di certi mestieri come il panificatore".
Questo mestiere in Basilicata rischia di scomparire per mancanza di candidature, lavoro duro, faticoso specie per gli orari e i turni notturni. Invece Matera è in controtendenza: nella città dei Sassi la panificazione rimane un settore stabile, il pane è diventato un simbolo importante e un bene a cui i turisti che tornano a casa non rinunciano di acquistare direttamente in panificio.
Altri comparti che per Confartigianato hanno un mercato sono: abbigliamento, ristorazione, artigianato artistico, grande distribuzione organizzata, legno, meccanico, stampa, innovazione e artigianato digitale (realtà produttive che utilizzano tecnologie e strumenti innovativi quali stampa 3D, software dinamici, tecnologie di "open hardware", lavorazioni digitali quali il taglio laser e la fresatura a controllo numerico). Per quanto riguarda le attività da promuovere le Botteghe 'di filiera' che coinvolgono aziende integrate in senso verticale operanti nell'intero ciclo di vita di un prodotto dei settori abbigliamento/moda, agroalimentare-enogastronomia-ristorazione, legno-arredocasa e quelle dell'artigianato digitale che impiegano tecnologie digitali per la fabbricazione di nuovi prodotti o per lo sviluppo di processi produttivi non convenzionali, con particolare riferimento a: modellizzazione e stampa 3D; strumenti di prototipazione elettronica avanzata e software dinamici; tecnologie di "open hardware"; lavorazioni digitali quali il taglio laser e la fresatura a controllo numerico.
livello territoriale, le botteghe di mestieri antichi sono 473 in provincia di Potenza e 250 in provincia di Matera. Al primo posto figurano panetterie e pasticcerie con 422 imprese attive (263 nel Potentino e 159 nel Materano), seguite dalle lavanderie (161 di cui 112 in provincia di Potenza e 49 in quella di Matera), sartorie (86 di cui 54 in provincia di Potenza e 32 in quella di Matera). Resistono 43 calzolai (28 a Potenza e 15 a Matera), 27 orologiai (16 a Potenza e 11 a Matera), 12 riparatori di oggetti in metallo e 2 artigiani del vetro artistico. Le figure artigiane a rischio estinzione sono quelle dell'arrotino ambulante, del calderaio stagnino che ripara le pentole, dell'artigiano del rame, del calzolaio, del maniscalco per cavalli da corsa o bovini, di chi costruisce canestri o ripara ombrelli , dei falegnami.
"Per scongiurare la definitiva scomparsa degli antichi e preziosi mestieri, simbolo di ingegno, creatività, professionalità, conoscenze – afferma Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato – puntiamo a favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso i giovani, il ricambio generazionale e stimolare la nascita di una nuova imprenditoria, i processi di innovazione e di internazionalizzazione delle imprese, nonché lo sviluppo di reti su base locale. I giovani, complici talvolta le normative di settore, troppo spesso sono stati disincentivati dall'apprendimento di certi mestieri come il panificatore".
Questo mestiere in Basilicata rischia di scomparire per mancanza di candidature, lavoro duro, faticoso specie per gli orari e i turni notturni. Invece Matera è in controtendenza: nella città dei Sassi la panificazione rimane un settore stabile, il pane è diventato un simbolo importante e un bene a cui i turisti che tornano a casa non rinunciano di acquistare direttamente in panificio.
Altri comparti che per Confartigianato hanno un mercato sono: abbigliamento, ristorazione, artigianato artistico, grande distribuzione organizzata, legno, meccanico, stampa, innovazione e artigianato digitale (realtà produttive che utilizzano tecnologie e strumenti innovativi quali stampa 3D, software dinamici, tecnologie di "open hardware", lavorazioni digitali quali il taglio laser e la fresatura a controllo numerico). Per quanto riguarda le attività da promuovere le Botteghe 'di filiera' che coinvolgono aziende integrate in senso verticale operanti nell'intero ciclo di vita di un prodotto dei settori abbigliamento/moda, agroalimentare-enogastronomia-ristorazione, legno-arredocasa e quelle dell'artigianato digitale che impiegano tecnologie digitali per la fabbricazione di nuovi prodotti o per lo sviluppo di processi produttivi non convenzionali, con particolare riferimento a: modellizzazione e stampa 3D; strumenti di prototipazione elettronica avanzata e software dinamici; tecnologie di "open hardware"; lavorazioni digitali quali il taglio laser e la fresatura a controllo numerico.