“In Basilicata alto tasso di usura sommersa”
Intervista al presidente dell’associazione Famiglia&Sussidiarietà
domenica 29 marzo 2015
Una delle tante piaghe nascoste, che affliggono l'intera Regione Basilicata e la Provincia di Matera, è il fenomeno dell'usura.
Vittime della pratica, alquanto riprovevole e illegale, sono i cittadini e le imprese in difficoltà economiche che chiedono prestiti tramite canali non ufficiali. Concedendo prestiti, anche delle volte ad alti tassi d'interesse, gli usurai inducono intere famiglie sul lastrico dell'indebitamento.
L'associazione Famiglia&Sussidiarietà, costituita il 12 dicembre 2011, concentra il proprio focus sul contrasto all'usura, al racket e ai fenomeni estorsivi che danneggiano intere famiglie e aziende. Nello specifico gli obiettivi dell'associazione sono: promuovere informazione e formazione per l'educazione all'uso responsabile del denaro, e stimolare le vittime delle tre pratiche illegali alla denuncia e alla collaborazione con le forze dell'ordine.
Per quanto riguarda il fenomeno dell'usura, "il tasso qui in Basilicata è alto" - afferma il presidente di Adiconsum e dell'associazione, Angelo Festa - e pochi denunciano perché "hanno paura, manca una rete solida di informazione e prevenzione al fenomeno". Dunque, fenomeno sommerso che richiede maggiore attenzione: "E' un argomento molto delicato. In questo periodo di crisi, molte famiglie in difficoltà sono costrette a ricorrere allo 'strozzino' di quartiere perché le banche, consapevoli dell'insolvenza di chi chiede prestiti, non concedono credito".
Il presidente dell'associazione illustra il quadro allarmante del 2014: "Ventotto sono stati i casi ascoltati. Per tutti si è proceduto ad una verifica della situazione di sovraindebitamento". In diverse situazioni "abbiamo consigliato di utilizzare lo strumento legislativo della ristrutturazione del debito. Ma non si è potuto intervenire perché l'indebitamento, che ha coinvolto anche cinque finanziarie, era enorme e crescente".
Il 90% dei casi esaminati di sovraindebitamento interessano famiglie e commercianti. Si è rilevato che la maggior parte delle famiglie entra nel canale dell'indebitamento per una cattiva gestione del proprio patrimonio, mentre le attività commerciali sono sul lastrico per l'aumento dei costi di gestione e il calo delle vendite. Sono due gli strumenti che l'associazione mette a disposizione: "Il fondo di prevenzione, regolamentato dalla legge 108/96, costituito e alimentato dai proventi dello Stato e/o altri enti pubblici" e "l'intenzione di costituirci parte civile nei giudizi inerenti il racket e l'usura".
Festa conclude con un appello: "Il nostro servizio di supporto e accompagnamento alle vittime continua, ma faccio un forte appello nel non aver paura a denunciare questi atti illegali".
Vittime della pratica, alquanto riprovevole e illegale, sono i cittadini e le imprese in difficoltà economiche che chiedono prestiti tramite canali non ufficiali. Concedendo prestiti, anche delle volte ad alti tassi d'interesse, gli usurai inducono intere famiglie sul lastrico dell'indebitamento.
L'associazione Famiglia&Sussidiarietà, costituita il 12 dicembre 2011, concentra il proprio focus sul contrasto all'usura, al racket e ai fenomeni estorsivi che danneggiano intere famiglie e aziende. Nello specifico gli obiettivi dell'associazione sono: promuovere informazione e formazione per l'educazione all'uso responsabile del denaro, e stimolare le vittime delle tre pratiche illegali alla denuncia e alla collaborazione con le forze dell'ordine.
Per quanto riguarda il fenomeno dell'usura, "il tasso qui in Basilicata è alto" - afferma il presidente di Adiconsum e dell'associazione, Angelo Festa - e pochi denunciano perché "hanno paura, manca una rete solida di informazione e prevenzione al fenomeno". Dunque, fenomeno sommerso che richiede maggiore attenzione: "E' un argomento molto delicato. In questo periodo di crisi, molte famiglie in difficoltà sono costrette a ricorrere allo 'strozzino' di quartiere perché le banche, consapevoli dell'insolvenza di chi chiede prestiti, non concedono credito".
Il presidente dell'associazione illustra il quadro allarmante del 2014: "Ventotto sono stati i casi ascoltati. Per tutti si è proceduto ad una verifica della situazione di sovraindebitamento". In diverse situazioni "abbiamo consigliato di utilizzare lo strumento legislativo della ristrutturazione del debito. Ma non si è potuto intervenire perché l'indebitamento, che ha coinvolto anche cinque finanziarie, era enorme e crescente".
Il 90% dei casi esaminati di sovraindebitamento interessano famiglie e commercianti. Si è rilevato che la maggior parte delle famiglie entra nel canale dell'indebitamento per una cattiva gestione del proprio patrimonio, mentre le attività commerciali sono sul lastrico per l'aumento dei costi di gestione e il calo delle vendite. Sono due gli strumenti che l'associazione mette a disposizione: "Il fondo di prevenzione, regolamentato dalla legge 108/96, costituito e alimentato dai proventi dello Stato e/o altri enti pubblici" e "l'intenzione di costituirci parte civile nei giudizi inerenti il racket e l'usura".
Festa conclude con un appello: "Il nostro servizio di supporto e accompagnamento alle vittime continua, ma faccio un forte appello nel non aver paura a denunciare questi atti illegali".