IMU-TASI. Per la UIL i materani pagheranno 516 € e i potentini 433 euro
Non una bella notizia per chi dovrà sborsare questa cifra
venerdì 16 giugno 2017
Il 16 giugno il costo medio complessivo dell'IMU/TASI su una "seconda casa" ubicata a Matera sarà di 516 con un'aliquota del 10,6 per mille (9,6 per mille Imu e 1 p.m. Tasi) e di 433 euro a Potenza con un'aliquota dell'11,4 p.m. (10,6 p.m. Imu e 0,8 p.m. Tasi). Questi dati emergono dal Rapporto IMU/TASI 2017 elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della UIL che calcola il conto complessivo con la prima rata di giugno di 10,1 miliardi di euro (20,2 miliardi di euro il conto totale a fine anno). Ai materani le due tasse per la seconda casa costeranno complessivamente 1.032 euro e per i possessori di prime casa categorie lusso la prima rata costerà 1.886 euro. Ai potentini il possesso della seconda casa (non di lusso) costerà in totale 866 euro.
Oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati) dovranno presentarsi alla "cassa" per l'acconto dell'IMU/TASI. Il costo medio complessivo dell'IMU/TASI su una "seconda casa" ubicata in un capoluogo di provincia, spiega la UIL - sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare per l'acconto) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città (oltre 1.000 euro di acconto). Se si prendono, invece, in considerazione i costi dell'IMU/TASI sulle prime case, cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro l'acconto di giugno), con punte di oltre 6 mila euro (oltre 3.000 euro la prima rata di giugno).
Chi possiede una seconda pertinenza dell'abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie), dovrà versare l'IMU/TASI con l'aliquota delle seconde case con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro la rata di giugno), ma con punte di 110 euro/anno. La media dell'aliquota applicata per le seconde case tra IMU e TASI, commenta Guglielmo Loy, segretario confederale Uil , ammonta al 10,4 per mille e in molti Comuni (480 municipi di cui 18 Città capoluogo) è stata confermata "l'addizionale TASI" (fino ad un massimo dello 0,8 per mille) introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali.
ll tema della tassazione sulla casa – evidenzia la Uil lucana - pone la questione "se" e "come" alleviare il peso per i contribuenti meno abbienti e, conseguentemente, chiedere un contributo maggiore a chi ha più disponibilità. Ma ci troviamo di fronte a due paradossi: un alto grado di infedeltà fiscale e valori catastali vecchi, iniqui e che non corrispondono al valore reale dell'immobile. Per cui, prima di parlare di reintroduzione di tasse sulle prime case , sarebbe il caso di partire dalla revisione dei criteri che regolano i valori catastali che non significa maggiori prelievi, ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo sugli immobili. Ovviamente, sempre accompagnando questo processo con una lotta "senza se e senza ma" all'evasione fiscale. Nel frattempo va riequilibrato il rapporto Stato/Enti Locali in tema di fiscalità dando certezze alle istituzioni locali ed ai contribuenti puntando alla riduzione della pressione fiscale.
Oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati) dovranno presentarsi alla "cassa" per l'acconto dell'IMU/TASI. Il costo medio complessivo dell'IMU/TASI su una "seconda casa" ubicata in un capoluogo di provincia, spiega la UIL - sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare per l'acconto) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città (oltre 1.000 euro di acconto). Se si prendono, invece, in considerazione i costi dell'IMU/TASI sulle prime case, cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro l'acconto di giugno), con punte di oltre 6 mila euro (oltre 3.000 euro la prima rata di giugno).
Chi possiede una seconda pertinenza dell'abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie), dovrà versare l'IMU/TASI con l'aliquota delle seconde case con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro la rata di giugno), ma con punte di 110 euro/anno. La media dell'aliquota applicata per le seconde case tra IMU e TASI, commenta Guglielmo Loy, segretario confederale Uil , ammonta al 10,4 per mille e in molti Comuni (480 municipi di cui 18 Città capoluogo) è stata confermata "l'addizionale TASI" (fino ad un massimo dello 0,8 per mille) introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali.
ll tema della tassazione sulla casa – evidenzia la Uil lucana - pone la questione "se" e "come" alleviare il peso per i contribuenti meno abbienti e, conseguentemente, chiedere un contributo maggiore a chi ha più disponibilità. Ma ci troviamo di fronte a due paradossi: un alto grado di infedeltà fiscale e valori catastali vecchi, iniqui e che non corrispondono al valore reale dell'immobile. Per cui, prima di parlare di reintroduzione di tasse sulle prime case , sarebbe il caso di partire dalla revisione dei criteri che regolano i valori catastali che non significa maggiori prelievi, ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo sugli immobili. Ovviamente, sempre accompagnando questo processo con una lotta "senza se e senza ma" all'evasione fiscale. Nel frattempo va riequilibrato il rapporto Stato/Enti Locali in tema di fiscalità dando certezze alle istituzioni locali ed ai contribuenti puntando alla riduzione della pressione fiscale.