Imu agricola, la protesta degli agricoltori in piazza
In piazza un centinaio di trattori dalla Basilicata e dalla Puglia
martedì 24 marzo 2015
13.21
Come preannunciato da Gianni Fabbris di Altragricoltura, oggi 4 marzo, gli agricoltori lucani e pugliesi sono scesi in piazza a Matera per protestare contro l'Imu agricola.
Gli agricoltori hanno mostrato la loro opposizione veemente all'applicazione "generalizzata e discriminatoria" dell'iniqua tassa. La protesta, con un centinaio di trattori, è partita stamattina alle ore 8.30 dalla statale 7, per poi confluire in piazza Matteotti. Sul palco allestito su un carrellone a rimorchio di un trattore sono intervenute le diverse delegazioni di agricoltori, sindaci, organizzazioni e comitati.
Gli agricoltori sono in stato di agitazione: "Tutti uniti dobbiamo combattere questa battaglia. Salviamo il territorio, dobbiamo essere compatti". E proseguono in modo irruento: "Noi abbiamo scelto di non pagare l'Imu agricola, la vera forza è quella di andare a danneggiare il portafoglio dello Stato. Lo Stato italiano non ci può tassare, quando non ci tutela sui prezzi, sulla vendita e sul made in Italy. Stanno uccidendo la nostra agricoltura, i nostri figli, il nostro futuro".
Oltre alla protesta contro l'Imu agricola, i coltivatori hanno ribadito il loro 'no' all'aumento della tassa sui consorzi di bonifica e hanno richiesto "un tavolo con la Regione Basilicata e tutte le altre regioni per discutere di misure straordinarie per contrastare la crisi".
Presente anche il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, che si unisce alla vertenza: "Siamo insieme in questa battaglia. Noi sindaci dobbiamo rappresentare i cittadini e proteggere i bilanci comunali". Il primo cittadino indica la strada maestra: "La Basilicata deve tornare ad essere area svantaggiata e togliere la distinzione tra comuni montani e non. Bisogna presentare una proposta secca e chiara al governo: si ritorni alla vecchia formula dell'esenzione per le aree svantaggiate, dove non c'è ricchezza e dove l'agricoltore svolge una funzione fondamentale".
Gli agricoltori hanno mostrato la loro opposizione veemente all'applicazione "generalizzata e discriminatoria" dell'iniqua tassa. La protesta, con un centinaio di trattori, è partita stamattina alle ore 8.30 dalla statale 7, per poi confluire in piazza Matteotti. Sul palco allestito su un carrellone a rimorchio di un trattore sono intervenute le diverse delegazioni di agricoltori, sindaci, organizzazioni e comitati.
Gli agricoltori sono in stato di agitazione: "Tutti uniti dobbiamo combattere questa battaglia. Salviamo il territorio, dobbiamo essere compatti". E proseguono in modo irruento: "Noi abbiamo scelto di non pagare l'Imu agricola, la vera forza è quella di andare a danneggiare il portafoglio dello Stato. Lo Stato italiano non ci può tassare, quando non ci tutela sui prezzi, sulla vendita e sul made in Italy. Stanno uccidendo la nostra agricoltura, i nostri figli, il nostro futuro".
Oltre alla protesta contro l'Imu agricola, i coltivatori hanno ribadito il loro 'no' all'aumento della tassa sui consorzi di bonifica e hanno richiesto "un tavolo con la Regione Basilicata e tutte le altre regioni per discutere di misure straordinarie per contrastare la crisi".
Presente anche il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, che si unisce alla vertenza: "Siamo insieme in questa battaglia. Noi sindaci dobbiamo rappresentare i cittadini e proteggere i bilanci comunali". Il primo cittadino indica la strada maestra: "La Basilicata deve tornare ad essere area svantaggiata e togliere la distinzione tra comuni montani e non. Bisogna presentare una proposta secca e chiara al governo: si ritorni alla vecchia formula dell'esenzione per le aree svantaggiate, dove non c'è ricchezza e dove l'agricoltore svolge una funzione fondamentale".