Imprenditore minaccia di darsi fuoco sul tetto dell'Ater
Aggiunta la video intervista. Circa 90mila euro il credito. 40 famiglie coinvolte. Nel dramma della crisi il gesto inconsulto, ma rientrato
giovedì 5 dicembre 2013
10.02
L'imprenditore Giovanni Bianco, della ditta ATR Costruzioni di Rotondella, minaccia di darsi fuoco sul tetto dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale (Ater).
Disperato dal mancato pagamento del lavoro svolto sino ad ora (circa 90 mila euro l'attesa da parte dell'impresa) e ancora in corso di svolgimento, sull'edilizia convenzionata, l'imprenditore edile ha deciso di compiere un gesto estremo, per denunciare lo stato di forte difficoltà economiche in cui versa la sua azienda.
Le rassicurazioni da parte dell'Amministratore Unico dell'Ater, Innocenzo Loguercio e l'intervento di mediazione da parte del Direttore di Confapi, Pasquale Latorre, hanno evitato il peggio. Il pagamento sarà effettuato entro martedì. "Noi siamo fuori dal patto di stabilità e la decisione presa sin dall'inizio del mio mandato è stata quella di pagare entro 7 giorni i lavori, e non al loro completamento come la norma ci permetterebbe di fare" assicura l'Amministratore Unico di Ater, Loguercio.
Originario di Rotondelle, l'imprenditore è arrivato in città questa mattina per recarsi verso Borgo La Martella, zona nella quale la sua impresa sta operando, ma disperato e deciso a richiamare l'attenzione delle autorità sulla sua difficile situazione, ha dato inizio alla sua protesta disperata. Con lui due operai convinti di dover attendere il proprio datore di lavoro prima di recarsi sul cantiere. Bianco non aveva fatto trapelare nulla durante il viaggio e nella mattinata sino al momento dell'approdo sul tetto dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale.
Con lui, due bottiglie di benzina pronte all'utilizzo. Momenti di panico e tensione con l'immediato intervento sul posto dei Carabinieri, che inizialmente sono riusciti a temporeggiare, e solo successivamente, con l'intervento di Loguercio e Latorre hanno fatto desistere l'imprenditore dall'insano gesto.
La video intervista con Giovanni Bianco e il suo sfogo nel particolare momento di difficoltà economica. Il commento anche di Pasquale Latorre direttore di Confapi e di Innocenzo Loguercio, Amministratore Unico dell'Ater.
Disperato dal mancato pagamento del lavoro svolto sino ad ora (circa 90 mila euro l'attesa da parte dell'impresa) e ancora in corso di svolgimento, sull'edilizia convenzionata, l'imprenditore edile ha deciso di compiere un gesto estremo, per denunciare lo stato di forte difficoltà economiche in cui versa la sua azienda.
Le rassicurazioni da parte dell'Amministratore Unico dell'Ater, Innocenzo Loguercio e l'intervento di mediazione da parte del Direttore di Confapi, Pasquale Latorre, hanno evitato il peggio. Il pagamento sarà effettuato entro martedì. "Noi siamo fuori dal patto di stabilità e la decisione presa sin dall'inizio del mio mandato è stata quella di pagare entro 7 giorni i lavori, e non al loro completamento come la norma ci permetterebbe di fare" assicura l'Amministratore Unico di Ater, Loguercio.
Originario di Rotondelle, l'imprenditore è arrivato in città questa mattina per recarsi verso Borgo La Martella, zona nella quale la sua impresa sta operando, ma disperato e deciso a richiamare l'attenzione delle autorità sulla sua difficile situazione, ha dato inizio alla sua protesta disperata. Con lui due operai convinti di dover attendere il proprio datore di lavoro prima di recarsi sul cantiere. Bianco non aveva fatto trapelare nulla durante il viaggio e nella mattinata sino al momento dell'approdo sul tetto dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale.
Con lui, due bottiglie di benzina pronte all'utilizzo. Momenti di panico e tensione con l'immediato intervento sul posto dei Carabinieri, che inizialmente sono riusciti a temporeggiare, e solo successivamente, con l'intervento di Loguercio e Latorre hanno fatto desistere l'imprenditore dall'insano gesto.
La video intervista con Giovanni Bianco e il suo sfogo nel particolare momento di difficoltà economica. Il commento anche di Pasquale Latorre direttore di Confapi e di Innocenzo Loguercio, Amministratore Unico dell'Ater.