Imprenditore indagato per frode fiscale
600.000 euro il valore complessivo dell'immobile sottoposto a sequestro
martedì 29 aprile 2014
20.20
Finisce sotto sequestro un immobile aziendale riconducibile ad un'impresa operante nel settore dei trasporti nel territorio della provincia di Matera.
E' successo la settimana scorsa a opera del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Matera, su provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale.
Ammonta a circa 600.000 euro il valore complessivo del patrimonio immobiliare sottoposto a sequestro preventivo per equivalente.
L'imprenditore destinatario della misura coercitiva è colpevole un meccanismo fraudolento ideato allo scopo di consentire alla sua impresa indebiti vantaggi fiscali e contributivi, quantificabili, nella sostanza, in circa 3 milioni di euro di materia imponibile. Per lo stesso motivo era già stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria.
L'emersione del sommerso e la lotta alle frodi fiscali sono i fattori chiave che consentono di conciliare rigore ed equità, garantendo, allo stesso tempo, più risorse da destinare alla crescita del nostro Paese.
Il sequestro preventivo per equivalente, preliminare all'applicazione della confisca per equivalente, è lo strumento legislativo coercitivo utile a vanificare le "illecite manovre imprenditoriali" mirate ad impedire il recupero delle imposte evase. Detto provvedimento ablativo, generalmente, disposto su somme di denaro ed altro patrimonio mobiliare ed immobiliare e/o altre utilità di cui l'indagato abbia la disponibilità per un valore corrispondente al prezzo, al prodotto e al profitto del reato, è previsto per talune fattispecie criminose allorquando sia intervenuta condanna e sia impossibile identificare fisicamente le cose che ne costituiscono effettivamente il prezzo, il prodotto o il profitto.
E' successo la settimana scorsa a opera del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Matera, su provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale.
Ammonta a circa 600.000 euro il valore complessivo del patrimonio immobiliare sottoposto a sequestro preventivo per equivalente.
L'imprenditore destinatario della misura coercitiva è colpevole un meccanismo fraudolento ideato allo scopo di consentire alla sua impresa indebiti vantaggi fiscali e contributivi, quantificabili, nella sostanza, in circa 3 milioni di euro di materia imponibile. Per lo stesso motivo era già stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria.
L'emersione del sommerso e la lotta alle frodi fiscali sono i fattori chiave che consentono di conciliare rigore ed equità, garantendo, allo stesso tempo, più risorse da destinare alla crescita del nostro Paese.
Il sequestro preventivo per equivalente, preliminare all'applicazione della confisca per equivalente, è lo strumento legislativo coercitivo utile a vanificare le "illecite manovre imprenditoriali" mirate ad impedire il recupero delle imposte evase. Detto provvedimento ablativo, generalmente, disposto su somme di denaro ed altro patrimonio mobiliare ed immobiliare e/o altre utilità di cui l'indagato abbia la disponibilità per un valore corrispondente al prezzo, al prodotto e al profitto del reato, è previsto per talune fattispecie criminose allorquando sia intervenuta condanna e sia impossibile identificare fisicamente le cose che ne costituiscono effettivamente il prezzo, il prodotto o il profitto.