Imparola e Aid per una scuola inclusiva
Partita la seconda parte del progetto "Una scuola modello: dalla didattica per la dislessia alla didattica personalizzata"
mercoledì 29 gennaio 2014
13.37
Studiare deve essere un piacere per tutti. L'attività inclusiva del Centro Logopedico psicopedagocico Imparola ottiene questo risultato grazie al progetto "Una scuola modello: dalla didattica per la dislessia alla didattica personalizzata", ideato in collaborazione con la sezione materana dell'Associazione italiana Dislessia (Aid).
Il fine è quello di integrare la didattica per i Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) con quella quotidianamente utilizzata in una classe. In altre parole: permettere a tutti gli alunni, rendendo di fatto la scuola inclusiva, di seguire una lezione e di fare i compiti a casa utilizzando gli strumenti compensativi.
Il progetto è in piena attività in questi giorni, in una classe della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto comprensivo "Giovanni Pascoli" a Matera, dove Imparola ha dato il via, assieme all'Aid, alla seconda fase del progetto. Un'iniziativa realizzata per la prima volta in Italia, e che è reso possibile, sin dal suo primo approccio a settembre, grazie al fondamentale contributo di Anastasis e della Banca Prossima - Gruppo Intesa Sanpaolo - Banco di Napoli.
Dopo la prima fase informativa e consulenziale, fornita della sezione Aid di Matera nella scuola primaria, da questo mese Imparola mostrerà a docenti e alunni della scuola Media le infinite potenzialità degli strumenti compensativi. "Nati per agevolare lo studio dei ragazzi con Dsa, gli strumenti compensativi - spiega la responsabile del settore software compensativi di Imparola, Imma Bruno - altro non sono che le infinite possibilità che l'informatica offre a chiunque di noi. Voci elettroniche permettono di ascoltare un testo scritto, o la parte di questo che è stata selezionata; semplici comandi del computer permettono di realizzare quelle mappe tanto utili nella fase di apprendimento di una materia".
Possibilità utili davvero a tutti. "Realizzati da Anastasis, che per il nostro progetto ha fornito la licenza gratuita di utilizzo - continua Imma Bruno - questi software sono utili tanto al ragazzo dislessico quanto a ciascun alunno. Soprattutto al giorno d'oggi, con l'informatica che è la quotidianità dei nostri ragazzi, tanto che, a breve, nelle scuole saranno adottati i libri digitali".
"La sensibilità su questi temi del dirigente dell'Istituto comprensivo "Giovanni Pascoli", Michele Ventrelli, e delle docenti della scuola secondaria di primo grado - riprende la responsabile del settore software comprensivi di Imparola - ci ha consentito di installare gli strumenti compensativi sui computer di una classe. Gli alunni, nei prossimi mesi, impareranno con il nostro aiuto a utilizzare l'informatica per studiare in classe e a casa".
Una possibilità per mettere tutti gli alunni allo stesso livello. "Mettendo tutta la classe in condizione di studiare con il computer, per la prima volta in Italia, si azzerano le differenze fra chi ha una difficoltà di apprendimento e deve utilizzare i compensativi e chi li utilizza per apprendere in modo nuovo e al passo con la tecnologia. A Matera, grazie a questo progetto - conclude Imma Bruno - la scuola è per la prima volta davvero inclusiva".
Il fine è quello di integrare la didattica per i Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) con quella quotidianamente utilizzata in una classe. In altre parole: permettere a tutti gli alunni, rendendo di fatto la scuola inclusiva, di seguire una lezione e di fare i compiti a casa utilizzando gli strumenti compensativi.
Il progetto è in piena attività in questi giorni, in una classe della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto comprensivo "Giovanni Pascoli" a Matera, dove Imparola ha dato il via, assieme all'Aid, alla seconda fase del progetto. Un'iniziativa realizzata per la prima volta in Italia, e che è reso possibile, sin dal suo primo approccio a settembre, grazie al fondamentale contributo di Anastasis e della Banca Prossima - Gruppo Intesa Sanpaolo - Banco di Napoli.
Dopo la prima fase informativa e consulenziale, fornita della sezione Aid di Matera nella scuola primaria, da questo mese Imparola mostrerà a docenti e alunni della scuola Media le infinite potenzialità degli strumenti compensativi. "Nati per agevolare lo studio dei ragazzi con Dsa, gli strumenti compensativi - spiega la responsabile del settore software compensativi di Imparola, Imma Bruno - altro non sono che le infinite possibilità che l'informatica offre a chiunque di noi. Voci elettroniche permettono di ascoltare un testo scritto, o la parte di questo che è stata selezionata; semplici comandi del computer permettono di realizzare quelle mappe tanto utili nella fase di apprendimento di una materia".
Possibilità utili davvero a tutti. "Realizzati da Anastasis, che per il nostro progetto ha fornito la licenza gratuita di utilizzo - continua Imma Bruno - questi software sono utili tanto al ragazzo dislessico quanto a ciascun alunno. Soprattutto al giorno d'oggi, con l'informatica che è la quotidianità dei nostri ragazzi, tanto che, a breve, nelle scuole saranno adottati i libri digitali".
"La sensibilità su questi temi del dirigente dell'Istituto comprensivo "Giovanni Pascoli", Michele Ventrelli, e delle docenti della scuola secondaria di primo grado - riprende la responsabile del settore software comprensivi di Imparola - ci ha consentito di installare gli strumenti compensativi sui computer di una classe. Gli alunni, nei prossimi mesi, impareranno con il nostro aiuto a utilizzare l'informatica per studiare in classe e a casa".
Una possibilità per mettere tutti gli alunni allo stesso livello. "Mettendo tutta la classe in condizione di studiare con il computer, per la prima volta in Italia, si azzerano le differenze fra chi ha una difficoltà di apprendimento e deve utilizzare i compensativi e chi li utilizza per apprendere in modo nuovo e al passo con la tecnologia. A Matera, grazie a questo progetto - conclude Imma Bruno - la scuola è per la prima volta davvero inclusiva".