Il “vaffa” dell’avvocata
Nota dell’ex sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri sull’ufficio legale del Comune
sabato 30 aprile 2022
13.17
Pubblichiamo di seguito un comunicato dell'Ex sindaco della città di Matera sull'ufficio legale del Comune
"La recente intervista al dott. Eustachio Quintano, già assessore al bilancio e al contenzioso della mia giunta, merita il necessario approfondimento.
La gravità dello scenario tracciato era già nota anche ai precedenti governi municipali.
Il termometro della fragilità della struttura legale era ed è rappresentato dalla ricorrenza di crediti fuori bilancio derivanti da……… sfortunate vicende processuali.
Il dato più contraddittorio era ed è la presenza nell'organigramma comunale della "avvocatura" come specifica dirigenza, pur in assenza di eguale autonoma struttura deputata a governare i settori nevralgici del turismo e della cultura. Va ricordato che il Comune di Matera non può godere di più di sette dirigenti, per cui la "avvocatura" va sostituita dalla essenziale struttura direzionale del turismo e della cultura.
La situazione è anacronistica poiché per legge un dirigente comunale deve disporre della "direzione degli uffici e dei servizi" ed ha la diretta "gestione amministrativa, finanziaria e tecnica… mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo". Da noi il dirigente avvocato attende in via quasi esclusiva alla gestione delle controversie giudiziarie in una struttura organizzativa minimale.
Da sindaco ho registrato tale zoppìa gestionale e, per iscritto, ho sentito la responsabilità di esporre nel documento di accompagnamento al conto consuntivo 2019, questa anomala condizione, auspicando che nel programmato futuro regolamento comunale tale dirigenza fosse "convertita" per dare vigore e missione ai settori vitali del turismo e della cultura. Per tale pubblica responsabile dichiarazione, ricevetti pubblicamente "in streaming" un elegante… "vaffa" dalla attuale dirigente!
Queste cose vanno ricordate per il futuro e, a proposito della nota di Quintano, nel rispetto del principio secondo cui "errare humanum est, perseverare autem diabolicum", è bene meditare su quello che è avvenuto, in relazione a future transazioni di complesse e spinose controversie giudiziarie. Mi riferisco in particolare ad una transazione che ha comportato la sottrazione di ben 2,5 milioni di euro dal bilancio comunale per un processo civile definito con sentenza di condanna della Corte di Appello di Potenza ed avente come oggetto la opposizione ad indennità di esproprio. Un migliore esame della lite avrebbe evidenziato la mancanza della condizione giuridica posta a base della domanda di pagamento, cioè l'assenza del decreto di esproprio fonte della contestata quantificazione della indennità.
Per contrastare vittoriosamente la pretesa avversaria era sufficiente la visura presso la conservatoria dei registri immobiliari della nota di trascrizione del trasferimento del suolo, certificato non da un formale decreto di esproprio ma da una singolare determina dirigenziale, e del contenuto della stessa domanda nella quale il creditore denunciava espressamente la occupazione permanente dell'area: "protratta oltre ogni termine senza il decreto di esproprio"!
Sono queste situazioni che impongono per il futuro la metamorfosi dell'attuale dirigenza legale in una dirigenza più consona alle esigenze cittadine quali quelle richiamate del turismo e della cultura".
Raffaello de Ruggieri
già Sindaco di Matera
"La recente intervista al dott. Eustachio Quintano, già assessore al bilancio e al contenzioso della mia giunta, merita il necessario approfondimento.
La gravità dello scenario tracciato era già nota anche ai precedenti governi municipali.
Il termometro della fragilità della struttura legale era ed è rappresentato dalla ricorrenza di crediti fuori bilancio derivanti da……… sfortunate vicende processuali.
Il dato più contraddittorio era ed è la presenza nell'organigramma comunale della "avvocatura" come specifica dirigenza, pur in assenza di eguale autonoma struttura deputata a governare i settori nevralgici del turismo e della cultura. Va ricordato che il Comune di Matera non può godere di più di sette dirigenti, per cui la "avvocatura" va sostituita dalla essenziale struttura direzionale del turismo e della cultura.
La situazione è anacronistica poiché per legge un dirigente comunale deve disporre della "direzione degli uffici e dei servizi" ed ha la diretta "gestione amministrativa, finanziaria e tecnica… mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo". Da noi il dirigente avvocato attende in via quasi esclusiva alla gestione delle controversie giudiziarie in una struttura organizzativa minimale.
Da sindaco ho registrato tale zoppìa gestionale e, per iscritto, ho sentito la responsabilità di esporre nel documento di accompagnamento al conto consuntivo 2019, questa anomala condizione, auspicando che nel programmato futuro regolamento comunale tale dirigenza fosse "convertita" per dare vigore e missione ai settori vitali del turismo e della cultura. Per tale pubblica responsabile dichiarazione, ricevetti pubblicamente "in streaming" un elegante… "vaffa" dalla attuale dirigente!
Queste cose vanno ricordate per il futuro e, a proposito della nota di Quintano, nel rispetto del principio secondo cui "errare humanum est, perseverare autem diabolicum", è bene meditare su quello che è avvenuto, in relazione a future transazioni di complesse e spinose controversie giudiziarie. Mi riferisco in particolare ad una transazione che ha comportato la sottrazione di ben 2,5 milioni di euro dal bilancio comunale per un processo civile definito con sentenza di condanna della Corte di Appello di Potenza ed avente come oggetto la opposizione ad indennità di esproprio. Un migliore esame della lite avrebbe evidenziato la mancanza della condizione giuridica posta a base della domanda di pagamento, cioè l'assenza del decreto di esproprio fonte della contestata quantificazione della indennità.
Per contrastare vittoriosamente la pretesa avversaria era sufficiente la visura presso la conservatoria dei registri immobiliari della nota di trascrizione del trasferimento del suolo, certificato non da un formale decreto di esproprio ma da una singolare determina dirigenziale, e del contenuto della stessa domanda nella quale il creditore denunciava espressamente la occupazione permanente dell'area: "protratta oltre ogni termine senza il decreto di esproprio"!
Sono queste situazioni che impongono per il futuro la metamorfosi dell'attuale dirigenza legale in una dirigenza più consona alle esigenze cittadine quali quelle richiamate del turismo e della cultura".
Raffaello de Ruggieri
già Sindaco di Matera