Il silenzio del sindaco alle istanze del M5S
Il movimento presenta denuncia al prefetto. Materdomini: “Attendiamo risposte urgenti sul fronte Italcementi”.
venerdì 13 novembre 2015
12.53
Tra i recenti e roventi 'gialli' politici nella città dei Sassi, assumono rilievo le mancate risposte da parte dell'amministrazione De Ruggieri alle questioni sollevate dal Movimento Cinque Stelle. Dubbi ed interrogativi che il movimento con il suo consigliere comunale, Antonio Materdomini, ha incluso all'interno di specifiche interrogazioni depositate in Comune – oramai datate - senza nessuna replica da parte del governo cittadino.
Per questo motivo il gruppo 5 Stelle di Matera ha presentato denuncia al prefetto di Matera, Antonella Bellomo, per la mancata osservanza da parte del sindaco e della giunta del Testo Unico degli Enti Locali, dello Statuto e del Regolamento Comunale, in merito al funzionamento delle interrogazioni consiliari.
In particolare l'elemento contestato è il lasso di tempo, piuttosto prolungato, con il quale gli attivisti pentastellati hanno atteso una risposta da parte dell'amministrazione che ancora non si è pronunciata. Il movimento si appella alla legge, seguendo il comma 3 dell'articolo 42 del Decreto Legislativo 267/2000, "il sindaco o gli assessori delegati, hanno il dovere di rispondere entro trenta giorni dalle interrogazioni, e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri", e il secondo comma della stessa norma, "i consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato".
Le interrogazioni contengono questioni di preminente importanza: dal mancato utilizzo della sala "Pasolini" per lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale (depositata in data 15/07/2015) allo stato del 'ponte di ferro' fra Vico del Commercio e Vico Lombardi (agli atti dal 21/07/2015). Ed infine quella relativa composizione del materiale combusto nello stabilimento Italcementi di Matera ed il monitoraggio delle emissioni prodotte (depositata il 10/09/2015). In merito a quest'ultima vicenda, essenziale per il destino ambientale e della salute dei cittadini, Materdomini concentra il focus con richieste pressanti: "Attendiamo con ansia risposte soprattutto sul fronte Italcementi. E' nota la natura del materiale combusto prodotto nello stabilimento? Viene effettuato un controllo periodico sulla qualità dell'aria?".
Valutando nel complesso il silenzio dell'amministrazione, Materdomini afferma: "Non so perché il sindaco o la giunta non abbiano risposto. Abbiamo atteso che passasse il problema del bilancio, ma ancora nessuna risposta. Sono trascorsi 4 mesi dalla prima interrogazione e 3 mesi e mezzo dalla seconda, fin troppo tempo". E rincara: "La mancata risposta da parte del Sindaco o di un suo delegato pregiudica in maniera del tutto arbitraria il potere di controllo dei consiglieri, e di conseguenza dei cittadini da essi rappresentati. L'atteggiamento del sindaco e della giunta, rappresenta un chiaro tentativo di ritardare e delegittimare l'azione dei consiglieri comunali. Gli atti di prevaricazione risultano scorretti e sgradevoli sempre; ma ancor più irrispettosi del pluralismo, fondamento di ogni sana democrazia, quando perpetrati a danno di una minoranza consiliare".
Alla richiesta di spiegazioni, dal sindaco arriva solo un assordante silenzio. Ma ora, come non mai, il primo cittadino è chiamato a rispondere alle sollecitazioni della politica e soprattutto dei cittadini.
Per questo motivo il gruppo 5 Stelle di Matera ha presentato denuncia al prefetto di Matera, Antonella Bellomo, per la mancata osservanza da parte del sindaco e della giunta del Testo Unico degli Enti Locali, dello Statuto e del Regolamento Comunale, in merito al funzionamento delle interrogazioni consiliari.
In particolare l'elemento contestato è il lasso di tempo, piuttosto prolungato, con il quale gli attivisti pentastellati hanno atteso una risposta da parte dell'amministrazione che ancora non si è pronunciata. Il movimento si appella alla legge, seguendo il comma 3 dell'articolo 42 del Decreto Legislativo 267/2000, "il sindaco o gli assessori delegati, hanno il dovere di rispondere entro trenta giorni dalle interrogazioni, e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri", e il secondo comma della stessa norma, "i consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato".
Le interrogazioni contengono questioni di preminente importanza: dal mancato utilizzo della sala "Pasolini" per lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale (depositata in data 15/07/2015) allo stato del 'ponte di ferro' fra Vico del Commercio e Vico Lombardi (agli atti dal 21/07/2015). Ed infine quella relativa composizione del materiale combusto nello stabilimento Italcementi di Matera ed il monitoraggio delle emissioni prodotte (depositata il 10/09/2015). In merito a quest'ultima vicenda, essenziale per il destino ambientale e della salute dei cittadini, Materdomini concentra il focus con richieste pressanti: "Attendiamo con ansia risposte soprattutto sul fronte Italcementi. E' nota la natura del materiale combusto prodotto nello stabilimento? Viene effettuato un controllo periodico sulla qualità dell'aria?".
Valutando nel complesso il silenzio dell'amministrazione, Materdomini afferma: "Non so perché il sindaco o la giunta non abbiano risposto. Abbiamo atteso che passasse il problema del bilancio, ma ancora nessuna risposta. Sono trascorsi 4 mesi dalla prima interrogazione e 3 mesi e mezzo dalla seconda, fin troppo tempo". E rincara: "La mancata risposta da parte del Sindaco o di un suo delegato pregiudica in maniera del tutto arbitraria il potere di controllo dei consiglieri, e di conseguenza dei cittadini da essi rappresentati. L'atteggiamento del sindaco e della giunta, rappresenta un chiaro tentativo di ritardare e delegittimare l'azione dei consiglieri comunali. Gli atti di prevaricazione risultano scorretti e sgradevoli sempre; ma ancor più irrispettosi del pluralismo, fondamento di ogni sana democrazia, quando perpetrati a danno di una minoranza consiliare".
Alla richiesta di spiegazioni, dal sindaco arriva solo un assordante silenzio. Ma ora, come non mai, il primo cittadino è chiamato a rispondere alle sollecitazioni della politica e soprattutto dei cittadini.