Il "Giorno del ricordo" al liceo classico Duni di Matera
Anche la città dei Sassi farà memoria delle vittime delle Foibe e dei massacri post Seconda Guerra mondiale
domenica 9 febbraio 2014
14.28
Sarà una giornata dedicata al ricordo anche a Matera. Un simbolo per le vittime delle foibe, delle altre vittime delle persecuzioni, dei massacri e delle deportazioni avvenute in Istria, in Dalmazia o nelle province dell'attuale confine orientale durante l'ultima fase della seconda guerra mondiale, ma anche per alcuni anni successivi.
La città di Matera si unisce per partecipare alle celebrazioni del "Giorno del ricordo" che tutta Italia organizzerà, con partecipazione e convinzione, quel 10 febbraio scelto e istituito con la legge 30 marzo 2004 numero 92 per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, divenuto in 10 anni un simbolo per la memoria storica e umana di quanti subirono le vicende legate al tragico periodo tra la fine del secondo conflitto mondiale e l'immediato dopo guerra.
Su iniziativa del Comune di Matera, della Provincia e della Prefettura, il "Giorno del ricordo" verrà celebrato, naturalmente il 10 febbraio, alle ore 10, nell'aula magna del Liceo classico Duni, dove interverranno tutte le più alte Istituzioni locali. Dopo i saluti di Luigi Pizzi, Prefetto di Matera, Salvatore Adduce, Sindaco di Matera, Aldo Chietera e Brunella Massenzio, presidenti rispettivamente del Consiglio provinciale e del Consiglio comunale, è previsto un intervento di Eustachio Andrulli, preside del Liceo classico e dei rappresentanti degli studenti.
Nel corso della cerimonia si esibiranno gli alunni del liceo musicale di Matera, eseguendo alcuni brani in commemorazione e per il ricordo delle vittime. Infine, spazio al film documentario "Italiani sbagliati. Storia e storie dei rimasti" di Diego Cenetiempo, che sarà proiettato per completare, anche con le immagini, un momento storico che è giusto non cancellare dalla memoria, affinchè momenti simili non si ripetano più nel corso della storia.
La città di Matera si unisce per partecipare alle celebrazioni del "Giorno del ricordo" che tutta Italia organizzerà, con partecipazione e convinzione, quel 10 febbraio scelto e istituito con la legge 30 marzo 2004 numero 92 per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, divenuto in 10 anni un simbolo per la memoria storica e umana di quanti subirono le vicende legate al tragico periodo tra la fine del secondo conflitto mondiale e l'immediato dopo guerra.
Su iniziativa del Comune di Matera, della Provincia e della Prefettura, il "Giorno del ricordo" verrà celebrato, naturalmente il 10 febbraio, alle ore 10, nell'aula magna del Liceo classico Duni, dove interverranno tutte le più alte Istituzioni locali. Dopo i saluti di Luigi Pizzi, Prefetto di Matera, Salvatore Adduce, Sindaco di Matera, Aldo Chietera e Brunella Massenzio, presidenti rispettivamente del Consiglio provinciale e del Consiglio comunale, è previsto un intervento di Eustachio Andrulli, preside del Liceo classico e dei rappresentanti degli studenti.
Nel corso della cerimonia si esibiranno gli alunni del liceo musicale di Matera, eseguendo alcuni brani in commemorazione e per il ricordo delle vittime. Infine, spazio al film documentario "Italiani sbagliati. Storia e storie dei rimasti" di Diego Cenetiempo, che sarà proiettato per completare, anche con le immagini, un momento storico che è giusto non cancellare dalla memoria, affinchè momenti simili non si ripetano più nel corso della storia.
IL FILM DOCUMENTARIO
"Italiani Sbagliati - Storia e Storie dei Rimasti"
Al termine della II guerra mondiale, l'Italia sconfitta militarmente, paga i conti ai vincitori: tutta l'Istria passa alla Jugoslavia, comprese le cittadine costiere del Quarnero e la provincia dalmata di Zara, in cui gli italiani avevano rappresentato sempre la maggioranza della popolazione. Con la ridefinizione dei confini gran parte della popolazione italiana della penisola decide di abbandonare la propria casa. È un esodo che sconvolgerà come mai prima di allora il quadro demografico locale. Solo da Pola, su 32.000 abitanti, se ne andranno 29.000. Ma c'è qualcuno che quelle navi le vede solo partire. "Italiani sbagliati", li definisce Pier Antonio Quarantotti Gambini, scrittore ed esule istriano, ai microfoni di Radio Venezia Giulia. A rimanere sono quelli che non hanno né la forza né la possibilità di fuggire, oltre ai fedeli al nuovo potere. Questo documentario è un viaggio attraverso le vite e le parole di alcuni tra i più rappresentativi scrittori di lingua italiana che abitano ancora queste terre, cercando di mantenere viva la cultura italiana.
"Italiani Sbagliati - Storia e Storie dei Rimasti"
Al termine della II guerra mondiale, l'Italia sconfitta militarmente, paga i conti ai vincitori: tutta l'Istria passa alla Jugoslavia, comprese le cittadine costiere del Quarnero e la provincia dalmata di Zara, in cui gli italiani avevano rappresentato sempre la maggioranza della popolazione. Con la ridefinizione dei confini gran parte della popolazione italiana della penisola decide di abbandonare la propria casa. È un esodo che sconvolgerà come mai prima di allora il quadro demografico locale. Solo da Pola, su 32.000 abitanti, se ne andranno 29.000. Ma c'è qualcuno che quelle navi le vede solo partire. "Italiani sbagliati", li definisce Pier Antonio Quarantotti Gambini, scrittore ed esule istriano, ai microfoni di Radio Venezia Giulia. A rimanere sono quelli che non hanno né la forza né la possibilità di fuggire, oltre ai fedeli al nuovo potere. Questo documentario è un viaggio attraverso le vite e le parole di alcuni tra i più rappresentativi scrittori di lingua italiana che abitano ancora queste terre, cercando di mantenere viva la cultura italiana.